20/11/2017

IL FUTURO E' ADESSO E CI ASPETTA UNA VERA RIVOLUZIONE

"Una nuova rivoluzione tecnologica è in procinto di trasformare il mondo e il nostro settore deve essere pronto". E' stato questo il parere pressoché unanime dei relatori della 'P3 Conference 2017: Future Now' svoltasi a Praga.  P3 ha riunito importanti relatori di aziende del calibro di Amazon, Uber e IBM, oltre che della rinomata School of Management dell'Università di Cranfield e di nuove avanzatissime start-up tecnologiche per esplorare come la tecnologia sia destinata a trasformare il mondo in cui viviamo nel prossimo futuro. Il meeting ha evidenziato la necessità che le imprese adottino le nuove tecnologie con estrema urgenza, per evitare di fallire e scomparire dalla scena. 


Un sondaggio tra i delegati ha dimostrato che solo il 27% delle imprese ha già introdotto l’intelligenza artificiale, o sta progettando di farlo nei prossimi 12 mesi. Solo un sorprendente 38% prevede di introdurla nei prossimi 5 anni e il 10% ha dichiarato di non avere intenzione di farlo. Il CEO di P3, Ian Worboys, ha dichiarato: "Il futuro sta arrivando, e non tra cinque o dieci anni, ma nei prossimi 12-18 mesi", sfidando i delegati a introdurre al più presto possibile le nuove tecnologie per non rischiare l'estinzione. 


I relatori della conferenza hanno dichiarato di sentirsi alla vigilia di una rivoluzione radicale e potenzialmente travolgente, con una miriade di nuove tecnologie - dalle automobili, i camion, le navi e persino gli aerei senza pilota, al reclutamento di personale basato sull’intelligenza artificiale - destinate a diventare di uso comune più o meno entro il prossimo anno. Allo stesso tempo, un pubblico costituito da oltre 170 dirigenti appartenenti ai settori della supply chain e dell’e-commerce hanno potuto assistere a numerosi interventi sulla crescita dell’economia della condivisione, come nel caso di Uber che serve una nuova generazione di consumatori meno interessati alla proprietà che alla possibilità di accesso ai beni, oltre che sul tema di un importante cambiamento nel panorama sociodemografico europeo. 


Queste tendenze nel loro insieme sono destinate a cambiare il modo in cui vivremo, e come e dove consumeremo prodotti e servizi nei prossimi anni. Il principale relatore, il futurista Sean Culey, vicepresidente di Manucore, ha impostato il tono della giornata spiegando che ci troviamo nel punto di transizione tra la quinta e la sesta onda di "sovversione creativa", mentre i vecchi modi di lavorare stanno scomparendo e la prossima fase, che sarà incentrata sulla tecnologia, sta appena incominciando ad evolversi. Tutto questo è parte di un ciclo, ma forse per la prima volta si sta verificando in tutti i settori contemporaneamente. 


Stiamo entrando in una fase di potenziali sconvolgimenti per il business ma, secondo Culey, i principi fondamentali rimarranno immutati. Il cliente continuerà a essere re e la tecnologia dovrà essere utilizzata per consentire alle aziende di spostarsi verso modelli più orientati al cliente, dove l'enfasi è posta sulla soluzione del problema del cliente stesso e non sulla vendita di un prodotto o di un servizio. Creatività, empatia, intuizione e imprenditorialità saranno le competenze chiave per il futuro, ha affermato. 


Il consumatore sta cambiando anche secondo la ricerca presentata dal professor Michael Bourlakis della Cranfield School of Management. Entro il 2020, il consumatore medio europeo sarà più anziano, con una più alta aspettativa di vita, ma con una fertilità ridotta e un potere d'acquisto sotto la media; più povero e con la tendenza ad acquistare in minori quantità, puntando alla convenienza e meno propenso agli acquisti di impulso. Vivrà in piccoli gruppi familiari e in case più piccole con meno spazio per le scorte e saranno minori le probabilità di fare un’unica grossa spesa settimanale. 


Il consumatore del prossimo futuro sarà anche più attento e coinvolto in relazione all’ambiente, alla sostenibilità e alla responsabilità sociale e più istruito, connesso e informato, un acquirente a tempo pieno caratterizzato da un approccio “qui e ora". Ciò avrà importanti implicazioni per tutte le aziende della filiera, dai fornitori di materie prime ai rivenditori. I delegati della conferenza P3 hanno anche sentito affermare da molti relatori di stare già utilizzando le nuove tecnologie per migliorare i servizi esistenti e svilupparne di nuovi e interessanti.


Vasi Philomin, responsabile del settore Machine Learning & AI di Amazon, ha spiegato come mettere sempre il cliente al centro della filosofia aziendale abbia direttamente stimolato lo sviluppo di nuove tecnologie all’avanguardia nel settore, che hanno reso l’azienda tra le più avanzate nel campo delle applicazioni intelligenti a riconoscimento vocale progettate per semplificare la vita, rendendo inoltre le funzionalità di intelligenza artificiale disponibili per ogni programmatore e sviluppatore di app nel mondo, anziché solo per pochi eletti, determinando ovunque il boom del suo utilizzo. 


Roland Werner di UBER, ha spiegato come il popolarissimo concetto di car sharing dell’azienda sia complementare al trasporto pubblico nel fornire servizi in zone precedentemente "sotto-servite" di molte città, aumentando la mobilità sociale e migliorando la mobilità fisica, con il beneficio ambientale aggiuntivo generato dalla riduzione dell’utilizzo delle auto private. Ha inoltre presentato al pubblico nuovi servizi quali il car pooling (spostamenti in condivisione con più viaggiatori), pensato per ridurre ulteriormente i costi e l’impatto ambientale, ed anche Uber Eat, Uber Freight, Uber Rush e l’entusiasmante concetto di Uber Air.  


Tom Self di What3Words ha parlato dell’offerta di un sistema di indirizzamento efficiente e accurato, particolarmente utile nelle parti del mondo che hanno avuto sinora sistemi inadeguati o inesistenti di indirizzamento, aprendo a queste realtà la possibilità di innumerevoli benefici di natura umanitaria e sociale - dalla possibilità di chiamare un'ambulanza a quella di potersi registrare per le votazioni - oltre a facilitare la crescita del commercio elettronico in ogni parte del mondo.  


Martin Harris di IBM Watson IoT Europa ha parlato dell'evoluzione degli edifici da smart a realmente intelligenti che utilizzano tecnologie di auto-apprendimento per ottimizzare il consumo di spazio e di energia, per migliorare la produttività del personale e strutturare la manutenzione preventiva, mentre Aneta Kilmova di Spaceti ha presentato una nuova interfaccia per edifici digitali intelligenti.  


Achim Taylor di POST Luxembourg ha illustrato come la sua azienda potrà trasformarsi da azienda statale di servizi postali nazionali, testimone del declino del suo servizio principale, in un fornitore di logistica per l’e-commerce, con l'obiettivo di concentrare i flussi della distribuzione europea attraverso il Gran Ducato. È un ottimo esempio di come un'azienda tradizionale possa fare proprio un cambiamento trasformazionale, individuando i punti di forza esistenti e sfruttandoli per creare nuovi mercati. 


Filip Hrkal, COO di Cut-e CEE ha spiegato come l’intelligenza artificiale possa supportare la ricerca e lo sviluppo del personale. Reclutatori e candidati dovrebbero accogliere con favore, piuttosto che con timore, il dilagare della presenza dei robot come parte dei team di ricerca e selezione di personale sul posto di lavoro, ha affermato. La tecnologia è in grado di favorire un’accurata e oggettiva identificazione del potenziale umano, svolgendo le procedure e i compiti amministrativi, e permettendo ai reclutatori di concentrarsi sugli aspetti principali del processo di selezione, quali i 'valori umani' costituiti da emozioni, empatia e competenze, come pure dalle capacità strategiche.  


Andre Dravecky, CEO di ShipVio, ha creato una piattaforma che collega le piccole e medie imprese direttamente con gli spedizionieri per sfruttare l'incredibile quantità di capacità inutilizzata dei veicoli per la logistica che viaggiano per l'Unione Europea, con circa il 47% del carico totale dei camion vuoto, equivalente a una perdita di 130 miliardi di euro all’anno e a emissioni di C02 pari a 400 milioni di tonnellate. Lo sfruttamento di questa capacità comporta benefici finanziari e ambientali, che saranno ancora più rilevanti con i veicoli di trasporto automatizzato in grado di lavorare 24/7. 


Concludendo la conferenza P3, Ian Worboys ha dichiarato: "Il futuro è qui. Una parte del cambiamento fa paura, una parte è entusiasmante, nel suo insieme il cambiamento rappresenta un'opportunità. La mia speranza è che la conferenza P3 vi abbia fornito spunti di riflessione da applicare alle vostre imprese in modo da potervi preparare a trarre vantaggio da quello che ci aspetta. "Siamo molto più di uno sviluppatore di parchi logistici; apparteniamo al settore della logistica e questo ci rende parte della dimensione più ampia della supply chain, siamo in grado di comprendere le tendenze e le problematiche che riguardano i nostri clienti, e intendiamo aiutarli a prepararsi in vista di cambiamenti che si stanno avvicinando rapidamente e che, in alcuni casi, sono già qui. La conferenza P3 è parte di questo approccio. Permette ai clienti e ai loro pari di trarre vantaggi dall’incontro, di imparare l’uno dall’altro, di fare networking e di scambiarsi informazioni e condividere esperienze. È la prova che P3 non si accontenta di sole parole. Stiamo davvero lavorando, fianco a fianco con i clienti e i colleghi del settore per identificare le tendenze più rilevanti, in modo da potere sviluppare gli edifici di cui essi hanno bisogno ora e in futuro".
Share :