01/03/2017

LINEE GUIDA PER LA DEFINIZIONE DI PAVIMENTO CERTIFICATO

Un pavimento industriale è la base su cui si sviluppa una attività produttiva svolta in un capannone; il più delle volte risultando di pari se non superiore importanza alle coperture ed ai pannelli perimetrali.

La mancata o ridotta funzionalità di un capannone industriale si manifesta sempre in termini economici come perdita di denaro sull’attività produttiva prevista ma non realizzata. L’attività produttiva viene espressa a mq come:

fatturato medio annuo di una linea di produzione

superfice di linea di produzione

Una porzione di attività interdetta quindi per inagibilità, è facilmente riconducibile ad un danno economico:

(superfice non utilizzata) * (fatturato medio annuo espresso al mq).

 

La redazione di una cronistoria ragionata ed organizzata della propria attività nella realizzazione di un pavimento industriale è fondamentale: per avere tutte le informazioni sottomano, per evitare che l’insorgenza di problemi non previsti possano a volte danneggiare o quando è peggio vanificare le attività svolte, e nel caso di controversie, la registrazione di tutte le fasi, riesce quasi sempre a sanare situazioni che altrimenti potrebbero diventare compromettenti per le parti coinvolte nell’attività esecutiva.

La tabella a seguire, redatta  dall’autore, indica sulla base dell’esperienza industriale maturata, la criticità dei dissesti più frequenti osservati nei capannoni industriali, relativamente alle pavimentazioni industriali:

 

 

CRITICITA’

CAUSA

PROCEDURE NORMATE

CONPAVIPER E UNI 11164

1

FESSURAZIONI

Acqua in eccesso nella miscela di CLS (formulazione non adeguata, aggiunta di acqua in cantiere.

Prescrive la giusta consistenza del CLS con corretto A/C ed eventuale utilizzo di additivi.

Rapida evaporazione per eccessivo caldo, presenza di vento.

Protezione luce, aria del campo di getto

Maturazione del CLS in saturazione d’acqua

Mancanza della resistenza necessaria, rottura a fatica.

Richiesta di certificazione del confezionatore del CLS dall’impianto con annessa autocertificazione della Rck specifica della fornitura richiesta

Mancanza giusto spessore (pavimento sottile, pozzetti, canaline, condotte suborizzontali)

Verifica strutturale dello spessore con in calcolo agli SLU ed SLE

Verifica dello spessore del piano di posa

Adozione delle armature anticreeping

Cedimento geologico del sottofondo

Verifica delle componenti geologiche, della costante di Winkler o del terreno alla Bussinesq

Presenza di acqua nel sottofondo

Verifica del piano di posa del limite plastico liquido

Presenza di vincoli che impediscono il ritiro

Controllo dei materiali permanenti, ed adozione delle tecnologie adeguate.

Errato taglio di giunti e travetti

Verifica e corretta proiezione superficiale.

2

DISTACCHI A SCAGLIE O CARTELLAMENTI

Presenza di impurità nel campo di getto per galleggiamento

Verifica della pulizia del campo di getto

Certificazione del lavaggio degli aggregati

Controllo e certificazione della pulizia delle betoniere.

Presenza aggregati reattivi

Certificati del confezionatore del CLS sull’adozione di aggregati non reattivi

Presenza aggregati gelivi

Certificati del confezionatore del CLS sull’adozione di aggregati non gelivi

Presenza sabbie in superficie

Corretta mix design

Frattazzatura nei corretti tempi di maturazione

3

IMBARCAMENTO SUI GIUNTI STRUTTURALI

Sbrecciature giunti strutturali

Corretto spessore soletta, mai < 15 cm.

Posa di strato di scorrimento e di barriera al vapore.

Corretto rapporto A/C

 

La mancata applicazione delle disposizioni definite dalla normativa UNI 11146, e delle direttive delle Associazioni di Categoria, sono oggetto di frequente insorgenza di complicazioni legate alla attività produttiva nei capannoni industriali, e in casi gravi, alla parzializzazione protratta nel tempo dell’attività sulla parte soggetta a dissesti esprimibile quindi come danno economico.

Pertanto, pur esistendo le normative in Italia, tutte la volte che vengono parzialmente o totalmente disattese diventano oggetto di contenzioso tra Progettista, Impresa, Pavimentista, Committente.

La conforme esecuzione diventa quindi una necessità, e si configura come procedura di controllo in regime di qualità, condotta su indicazione del Responsabile dei lavori e quindi del  Committente dal Direttore dei lavori

Il sistema di certificazione, che intendo di seguito illustrare, rappresenta un format di attestazione sull’adozione delle procedure di controllo conformi alla normativa italiana, denominata procedura S.A.S.C. “Self Auditing Supervision Certification". La procedura si basa sulla redazione e successiva compilazione di schede operative, tematiche e specifiche, necessarie alla enunciazione di un sistema procedurale di controllo in regime di qualità e conformità, totalmente diverso dalla standardizzazione delle ISO 9000, ma espressamente finalizzato alla realizzazione accertata dei pavimenti industriali, (secondo le disposizioni della Norma UNI 11146, le direttive delle Associazioni di Categoria, CONPAVIPER ed ENCOPER, le prescrizioni del CNR DT 211 del  2014, integrandosi per di più in perfetta sintonia con le disposizioni del Nuovo Codice degli Appalti, D. Lgs 50/2016).

Difatti secondo le disposizione del D. Lgs 50/2016 “Nuovo Codice degli appalti" le modalità e la tipologia degli atti formali, attraverso i quali il Direttore dei Lavori effettua l’attività, descritta al comma 3 dell’ art. 101, ossia il controllo tecnico, contabile e amministrativo dell’esecuzione dell’intervento, sono finalizzate a garantire che i lavori siano realizzati a regola d’arte ed in conformità al progetto e al contratto. Nello stesso comma 3, si attribuisce al Direttore dei Lavori, in via esclusiva, la competenza a interagire con l’esecutore, in merito agli aspetti tecnici ed economici nell’adempimento del contratto, attribuendo espressamente allo stesso Direttore dei Lavori, la responsabilità dell’accettazione dei materiali e del controllo quantitativo e qualitativo degli stessi, con esplicito riferimento alle norme nazionali ed europee. Inoltre sono demandate allo stesso Direttore dei Lavori tutte le altre attività di controllo sulla documentazione amministrativa in materia di appalti, il controllo e l’alta sorveglianza sull’esecuzione delle opere in conformità alle normative vigenti ed alle procedure riferite ai documenti tecnici facenti parte integrante del contratto d’appalto.

La procedura descritta, si configura quindi come perfetto assolvimento delle mansioni tecniche, tecnologiche, di controllo e di verifica,  attribuite al Direttore dei Lavori, che si svolgono tramite la formulazione di specifiche azioni, suddivise per fasi di verifica e controllo, che convalidano quindi l’accertamento conforme di tutte le attività, propedeutiche, esecutive e di riscontro del sistema pavimento industriale.

La redazione e quindi la compilazione costante di tutte le schede tematiche è tale da risultare sia di facile e conforme compilazione alle disposizioni del “Nuovo Codice degli Appalti", ed ancor più, di rapida consultazione; essendo poi estremamente sintetiche, concise ed organizzate per argomentazioni tematiche e attività, diventano un sistema di verifica e controllo appropriato ed esauriente che può esprimersi in poche pagine.

La procedura definisce un metodo organizzato di controllo, in regime di qualità, che si basa su due fasi di attività, ognuna delle quali viene suddivisa in azioni, a fronte delle quali si compila una scheda, che rappresenta una serie di finalità operative, dettagliatamente descritte nei punti a seguire.


1. Attività propedeutiche all’apertura del cantiere, riscontrabili a quanto disposto dall’Art 26, comma 8, come attività di fase preliminare del Direttore dei Lavori, che deve interagire con l’esecutore.

Il sistema di schede informatizzate sono riportate nel seguente schema:

 

DENOMINAZIONE  SCHEDE

FINALITA' OPERATIVA

SCHEDA

INFORMATIVA SULL'OPERA

Definizione dei dati anagrafici, tecnici, merceologici, prestazionali e criteri di accettazione dei locali da pavimentare

ANALISI DEI RIEMPIMENTI

 

Analisi tipologica dei riempimenti comprendente gli aspetti e le caratteristiche superficiali, la stratigrafia, e i dati geologici.

CLASSIFICAZIONE

DELLE TERRE IN CANTIERE

Definizione dei dati di classificazione delle terre e dei misti di cava utilizzati per i riempimenti, secondo le norme UNI con relazione di sopralluogo relativo alle caratteristiche dei rilevati utilizzati in cantiere, alla denominazione ed alla consistenza dei terreni verificati.

SCHEMA STRATIGRAFICO

 

Rilievo della stratigrafia del rilevato così come è stato steso e compattato, in riferimento anche al K di Winkler.

CALCOLO DI VERIFICA

DELLE PIASTRE

Modello di calcolo: secondo il calcolo per elementi finiti, con uso delle tabelle ACI, o secondo il calcolo agli stati limite, per la verifica della sezione resistente alle sollecitazioni, ai parametri geologici dei rilevati, per determinare lo spessore della soletta, il posizionamento dei giunti strutturali, il calcolo della trazione per definire i giunti ci contrazione, il curling ed il curving.

SCHEDA SOPRALLUOGO

Verbali di sopralluogo di visite tematiche in cantiere prima dell'apertura dei lavori, definita per ogni singola attività di lavoro.

CONTROLLO

QUALITA' CALCESTRUZZI

Report delle centrali di betonaggio necessarie a definire la produttività e i componenti del cls e controllo costante del rapporto A/C, tramite algoritmo di calcolo specifico.

ELENCO DELLE BETONIERE

 

Report delle betoniere assegnate per i getti contenente i dati relativi alla proprietà la taratura del manometro per classe di cls

SCHEDE DEI MATERIALI

Scheda normata identificativa la qualità dei materiali utilizzati descritti tipologicamente codici normativi, trasporto stoccaggio.

SCHEMA GETTI

Planimetria dei getti con identificazione baie di carico, pozzetti, condotte, percorsi betoniere, lavaggio canale e betoniere.

APPRONTAMENTO CANTIERE

Ceck list tecnologica di controllo delle attività pianificate di cantiere per lavorazioni mezzi d'opera e personale assegnato.

 

2. Attività di cantiere, relative alle funzioni di controllo del Direttore dei Lavori, secondo le disposizioni del comma 3 dell’Art. 101, con riferimento esplicito ai lavori affidati in subappalto; è compito del Direttore dei Lavori verificare la presenza in cantiere delle imprese subappaltatrici autorizzate; controllare che le stesse svolgano effettivamente la parte di lavori subappaltati nel rispetto della normativa vigente e del contratto stipulato; accertare le contestazioni dell’esecutore sulla regolarità dei lavori eseguiti dal Subappaltatore, attraverso la documentazione relativa a:

 

DENOMINAZIONE  SCHEDE

FINALITA' OPERATIVA

SCHEDA COMMISIONI

Scheda di controllo delle attività necessarie alla realizzazione delle piastre costituenti i pavimenti  industriali.

GIORNALE DEL CANTIERE

Giornale nel quale vengono riportate tutte le notizie riguardanti il personale le attività le macchine e le carenze del cantiere.

SCHEDATURA MACCHINARI ED ATTREZZI

Schedatura attrezzature da cantiere secondo le disposizioni normative includendo oltre alle note di riconoscimento anche i dati di fatturazione, la presenza del libretto di uso e manutenzione, la registrazione degli interventi manutentivi, la presenza delle schede della sicurezza e la nota se il macchinario prevede personale formato e nominativi di chi è autorizzato alla conduzione.

LIBRETTO DELLE MISURE

Report degli interventi non previsti contrattualmente, riportando riferimenti dimensionali, di lavorazione di chi ha condotto l’attività  e gli importi economici.

 

ORDINE MATERIALI

Schedatura organizzata di tutti i riferimenti merceologici, normativi, di trasporto di impacchettamento, di sollevamento, di stoccaggio e delle schede della sicurezza dei materiali da porre in opera.

ANALISI COSTI AGGIUNTIVI

Scheda tecnica sui costi relativi a lavorazioni non inserite in contratto per le quali viene richiesta la fornitura in opera, analizzando costo del materiale, trasporti posa in opera, spese generali ed utile d'impresa.

 

PROCEDURE GETTI

Scheda di controllo delle attività necessarie alla realizzazione delle piastre costituenti i pavimenti  industriali.

 

VERIFICA SPESSORE

PIASTRE SUI GIUNTI

Verifica altimetrica dello spessore soletta sui giunti strutturali al fine di verificare complanarità piastre evitando ondeggiamenti.

VERBALE DEI GETTI

Scheda di controllo di tutti gli scarichi delle autobetoniere inserendo riferimenti temporali, amministrativi, tecnici e di lavorabilità.

SCHEDA PIASTRE

Scheda di controllo di tutte le fasi e procedure richieste per la realizzazione di una piastra.

CONTROLLO ORIZZONTALITA' COMPLANARITA' E PENDENZE

Report delle procedure di verifica e controllo e collocazione delle mancate caratteristiche relative alla orizzontalità, pendenze e complanarità.

DISTACCHI

TAPPETINO D'USURA

Report delle procedure di verifica e controllo e collocazione delle mancate caratteristiche relative alla adesione del tappetino d'usura.

 

GIACENZE MATERIALI

IN CANTIERE

Scheda di controllo delle giacenze di cantiere.

RILIEVO FESSURAZIONI

Scheda di monitoraggio delle fessurazioni resesi manifeste sulle piastre e che necessitano di intervento di risanamento.

REVISIONE

GIUNTI STRUTTURALI

Report analitico procedurale degli adempimenti tecnici e tecnologici dei ripristini funzionali dei giunti strutturali e di contrazione.

SMALTIMENTO RIFIUTI

DI CANTIERE

Report analitico e procedurale della gestione dei rifiuti e della loro collocazione logistica in relazione ai riferimenti normativi di legge.

 

Successivamente sarà redatto il “Certificato di conforme esecuzione e sotto le riserve previste dall’articolo 1669 del codice civile", per la compilazione del quale si rimanda il lettore al testo dell’autore “La Certificazione della Qualità nelle Pavimentazioni Industriali" di prossima ristampa presso Unipegaso.


Arch. Umberto Stegher    



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