20/12/2017

RATING DELLA LEGALITA', MA SERVE DAVVERO?

Non solo prevenire il rischio di una sanzione amministrativa derivante da reato e tutelarsi da misure - cautelari o definitive - quali sequestri preventivi, confische, commissariamento o interruzione dell’attività d’impresa, tra le tante. L’adozione e l’efficace attuazione di un modello di organizzazione, gestione e controllo può portare l’azienda a conseguire vantaggi davvero rilevanti e che vanno ben oltre a un mero schermo dal rischio di commissione di un reato da parte di un soggetto in posizione apicale (secondo l’art.5, comma 1, lettera a, del D.Lgs. 231/01, coloro che rivestono funzione di rappresentanza, amministrazione o direzione dell’ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, nonché coloro che esercitano, anche di fatto, la gestione o il controllo dell’azienda), ovvero da parte di un sottoposto (ai sensi del’art.5, comma 1, lettera b, del D.Lgs. 231/01, coloro che sono sottoposti a direzione o vigilanza di un apicale).


Dallo scorso ottobre, difatti, in base all’intesa tra InfoCamere e Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) il rating di legalità sarà indicato in tutte le visure camerali. Il rating di legalità è uno strumento introdotto con la legge n.27/2012 (Disposizioni per la concorrenza, le infrastrutture e la competitività), volto alla promozione e all'introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale, tramite l'assegnazione di un riconoscimento - misurato in stellette, da una a tre - indicativo del rispetto della legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business.


Uno dei fattori premianti nell’individuazione del rating di legalità è proprio l’adozione e l’attuazione nella vita quotidiana dell’impresa del Modello 231, ancor meglio se integrato con specifiche misure di prevenzione e contrasto alla corruzione. La decisione aziendale di predisporsi del modello, quindi, porta a benefici sempre più concreti e immediati, quali l’ottenimento più agevole di finanziamenti pubblici (secondo le disposizioni del ministero delle Finanze, la preferenza in graduatoria, un punteggio aggiuntivo o una quota di riserva di contributi in conto interessi, contributi in conto capitale, crediti d’imposta, bonus fiscali saranno assegnati ai possessori di un più alto rating di legalità), oltre alla acquisizione di un più elevato merito creditizio riconosciuto dalle banche, mentre nel futuro prossimo vi saranno anche una più marcata premialità nell’assegnazione degli appalti. L’acquisizione al Registro delle Imprese delle informazioni sul rating di legalità porta così tale strumento di trasparenza ad avere una rilevanza sempre maggiore.


Sempre più enti pubblici, a prescindere dal rating di legalità, richiedono l’adozione del modello di organizzazione, gestione e controllo come requisito indefettibile per poter interloquire con loro, mentre molti bandi pretendono l’esistenza nell’impresa di un modello anche solo per presentare la propria domanda di partecipazione alla gara. Ad esempio, già dal 2010 Regione Lombardia ha introdotto l'obbligo di adozione del Modello 231 per le imprese che intendono accreditarsi per l'erogazione dei servizi di istruzione e formazione professionale e per l'erogazione dei servizi per il lavoro. E col tempo il suddetto ente territoriale ha notevolmente esteso la propria “sete di 231", istituendo commissioni d’inchiesta per valutare l’efficacia della compliance aziendale e redigendo precise linee guida per gli Organismi di Vigilanza che le società che collaborano con la Regione devono rispettare nelle procedure di controllo e aggiornamento del modello.


Un Modello 231 funzionante, inoltre, incrementa significativamente l’immagine pubblica della società e sviluppa la propria qualità e competitività aziendale. Non solo, il modello può costituire un valido strumento per migliorare la chiarezza organizzativa all’interno della società e ottimizzare i processi aziendali, implementando altresì il sistema di comunicazione e formazione del personale. Per non parlare dei benefici che possono scaturire dalla promozione di valori e principi etici condivisi da tutta l’organizzazione aziendale, o dalla possibilità di ottenere una diminuzione dei premi assicurativi.


Non solo migliorare la cultura del rischio, prevenire in maniera efficace la commissione di reati all’interno della propria organizzazione ed evitare pesanti conseguenze di tipo sanzionatorio - anche in via anticipata e nelle more delle indagini, ancora prima di un vero accertamento della violazione -, l’adozione del Modello 231 sta assumendo una portata sempre maggiore anche dal punto di vista del miglioramento della concorrenza dell’azienda e dell’affidabilità nei confronti di tutti gli stakeholder.

 

avv. Lorenzo Nicolò Meazza

Studio Legale Meazza. Via Bianca di Savoia 6, Milano

Tel. 02/58316431, Mail: l.meazza@avvocatomeazza.com

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