19/10/2016

”Made in Italy”, ma quanto vale?

Secondo l’edizione 2016 del rapporto annuale “Nation brands" stilato da Brand Finance (società di consulenza strategica che analizza quanto performano economicamente i marchi) assieme a Fdi Intelligence (periodico del Financial Times specializzato in investimenti diretti esteri) il “made in Italy" è tornato nell’olimpo dei top “ten" internazionali con brand a magiore valore aggiunto, a scapito della Svizzera. Con un valore di 1.521 miliardi di dollari (1.382,5 miliardi di euro) il “made in" del nostro Paese di colloca infatti al nono posto, prima dell’Australia, e dopo (con classifica decrescente) Canada, India, Francia, Regno Unito, Giappone, Germania, Cina e Usa (in vetta alla classifica con un valore complessivo di 20.574 miliardi di dollari, pari a circa 18.700 miliardi di euro, grazie anche alla fortissima percezione positiva sulla facilità di fare business in questo Paese).


Bene la percezione presso i consumatori, meno bene presso i businessmen
Per stabilire i valori economici dei marchi, Brand Finance analizza lo stato dei marchi/nazione utilizzando gli stessi indicatori impiegati dai decisori economici. La percezione dell'immagine Paese è sintetizzata da un brand rating minimo "D" a un massimo "AAA+". Secondo il report 2016 il nostro Paese continua ad avere un’immagine di basso profilo presso gli uomini di affari, sebbene sia nel complesso migliorata. Differente è la situazione della nostra immagine presso i consumatori internazionali (interessati agli acquisti di prodotti e servizi) che si conferma essere elevata, con il massimo di gradimento presso i consumer americani. Il miglioramento dei fattori che influenzano l'immagine nel mondo degli affari e più precisamente tra chi determina gli investimenti diretti esteri ricolloca l'Italia a livello dei paesi del Sud Europa, cioè da A+ Forte ad AA- Molto Forte. Dell’Italia si è rinforzata notevolmente l’immagine nell’ambito dell’organizzazione sociale, tranne che quella del sistema giudiziario che rimane piuttosto bassa, e la percezione sulla facilità di fare investimenti e sulla fruizione di beni e servizi.


Il marchio "made in Italy" in forte crescita percentuale
Brand Finance ha misurato il valore complessivo dei marchi italiani e del solo marchio “made in Italy", cioè la quota di valore generata dal fatto che il prodotto sia italiano. Entrambi i valori sono in crescita, il “made in Italy" sale parecchio, attestandosi sui 205 miliardi di dollari (186,3 miliardi di euro, pari a un +21%), mentre quello complessivo del brand Paese cresce comunque di un ragguardevole del 5%. Le performance del nostro “made in" sono particolarmente buone anche in relazione a quelle degli altri principali brand Paese, infatti trai i primi 10, solo Cina, Giappone e Francia hanno un livello di crescita analogo, mentre USA e India crescono intorno al 10%, mentre Regno e Australia restano stabili e Germania e Canada arretrano anche se di poco.

Per il testo integrale del report si visiti:
http://brandfinance.com/knowledge-centre/reports/

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