09/07/2018

Intermodalità sull'asse del Brennero, il punto a Verona

L'asse del Brennero è elemento strategico per un efficiente e competitivo funzionamento dell’economia italiana: oltre il 70% delle merci transita attraverso i valichi alpini e il Brennero è indubbiamente il primo di essi, con oltre 47 milioni di tonnellate di merce sugli oltre 160 milioni annui. Purtroppo lo sbilanciamento a favore della strada è evidente, con 33,5 milioni di merce trasportata su gomma (71%) e 13,4 milioni su ferro (29%). Nel 2017 all’interporto Quadrante Europa di Verona sono transitate circa 28 milioni di tonnellate di merci, di cui ben 8 milioni via treno, la maggior parte dei quali intermodali. Sono stati lavorati qui oltre 16.000 treni (16.329 treni), una media di 54 treni/giorno, che hanno sviluppato un traffico che fanno del Quadrante Europa il primo Interporto italiano. 


Una sfida da vincere, facendo di Verona un gateway dei porti italiani
Partendo da questi presupposti, il Quadrante Europa di Verona ha ospitato di recente il Forum sull'intermodalità lungo l'asse del Brennero, cui hanno partecipato il coordinatore europeo di corridoio, Mr Pat Cox, autorità locali e regionali, nonché un vasto numero di operatori interessati alla discussione. Verona è dunque pronta a giocare un ruolo da leader tra i terminal intermodali europei (e lo dimostrano i numeri attuali e le previsioni future) e lo intende fare in pieno accordo con la Commissione europea, cercando anche di attrarre i finanziamenti comunitari necessari per la realizzazione dei suoi programmi di investimento. La strategia dell'Interporto di Verona infatti è quella di aspirare a divenire il gateway dei porti italiani, raccogliendo merci da quest’ultimi e distribuendole in tutta Europa e viceversa. Tutto ciò puntando sull’idea che un interporto non può ragionare come infrastruttura a sé stante, ma insieme al sistema dei trasporti nazionale, ai porti, e alla rete ferroviaria: la sinergia e l’integrazione tra porti e interporti può essere elemento di sviluppo futuro per tutti, portando i porti italiani a servire mercati sino ad oggi mai approcciati e inserendo gli interporti in catene logistico-intermodali globali che sino ad oggi non li avevano minimamente coinvolti, il tutto via ferrovia, in un’ottica di sempre maggiore sostenibilità del trasporto. 


Urge un’authority di coordinamento lungo il corridoio Scan-Med
Il tutto con l'ambizione di partecipare attivamente alla governance del corridoio del Brennero sui temi del trasporto merci richiamando la necessità che lungo il corridoio intermodale europeo scandinavo – mediterraneo e nello specifico nella porzione italiana che si delinea da Brennero a Mantova si identifichi un’authority di coordinamento che abbia la possibilità - confrontandosi con tutti gli stakeholders - di determinare virtuose politiche di investimento in infrastrutture e monitoraggio degli stessi; di coordinamento operativo; di elaborare modelli di gestione di reti e terminali. Due sono gli elementi cardine che al riguardo Consorzio Zai ha in cantiere: un nuovo terminal, con binari di lunghezza pari a 750 metri in grado di accogliere (senza rottura) i convogli merci diretti/provenienti dal Centro Nord Europa; lo sviluppo della nuova area denominata “Marangona" a Sud Est dell’attuale Quadrante Europa, tra la ZAI storica e l'Interporto Quadrante Europa, nel triangolo compreso tra l'autostrada Serenissima Milano-Venezia (A4), la ferrovia Bologna-Verona e la linea per Mantova con una superficie di oltre 150 ettari (1.500.000 mq circa). Qui potrà trovare collocazione un raccordo ferroviario al servizio del settore automotive, realizzando così un polo dedicato di rilevanza internazionale,e realizzando un ulteriore terminal di 750 metri di lunghezza. 


I tanti progetti di futura crescita ed espansione di Consorzio Zai
In particolare, il progetto congiunto Consorzio ZAI-RFI, oggi in corso sulla base di un protocollo d’intesa siglato a marzo 2017, prevede un importante disegno complessivo, collegato anche al progetto della linea alta velocità/capacità Brescia-Verona, che consiste in una serie di interventi ferroviari e terminalistici quali la realizzazione di un nuovo fascio arrivi/partenze, connesso sia in direzione Nord che in direzione Sud, di 6 binari di lunghezza 1000 metri, già predisposto per accogliere i treni di tale lunghezza che si prevede potranno circolare nei prossimi anni. Previsto anche un nuovo terminal, con binari di lunghezza pari a 750 metri in grado di accogliere (senza rottura) i convogli merci diretti/provenienti dal Centro Nord Europa. La progettazione prevede la possibilità di estendere in maniera modulare la lunghezza dei binari fino a 1.000 metri in previsione di possibili miglioramenti tecnologici che potranno permettere la circolazione di treni di tale lunghezza; il nuovo terminal potrà essere dedicato alla movimentazione di treni container provenienti dai porti tirrenici ed adriatici incentivando la funzione gateway di Verona e le relazioni porti/interporto. In programma anche la costruzione di alcuni binari a Nord della nuova linea alta velocità/capacità Brescia-Verona (intervento legato proprio all’ingresso Ovest nel nodo di Verona della linea AV/AC) che permetteranno l’instradamento e il ricevimento di convogli provenienti da Ovest (Milano) senza dover ricorrere all’inversione di marcia presso Verona Porta Nuova. I nuovi binari avranno sempre lunghezza pari a 750 metri. Ciò garantirà la piena indipendenza dei traffici passeggeri e merci con un incremento di efficienza complessiva del sistema ferroviario. 


Gli altri interventi programmati a Verona
Tra gli altri interventi in programma segnaliamo l'efficientamento della viabilità di accesso all’Interporto Quadrante Europa dalla rete autostradale e dalle tangenziali, che permetteranno di evitare gli attuali ingorghi sulla rete tangenziale soprattutto nelle ore di punta e che potranno fungere anche da percorsi alternativi in caso di blocchi stradali della viabilità della parte Sud della città. E ancora è previsto uno studio della possibilità di realizzare un raccordo ferroviario nella nuova area di sviluppo del Quadrante Europa (Marangona) dove poter collocare i servizi del settore automotive, realizzando così un polo dedicato di rilevanza internazionale. L’intervento potrà garantire una maggiore efficienza complessiva dell’ultimo miglio ferroviario anche in collegamento con i risultati dei tavoli di lavoro MIT per la riforma del trasporto ferroviario a cui il Consorzio ZAI partecipa attivamente. Inoltre non dimentichiamo gli sviluppi sul tema ICT, che potranno risolvere molte inefficienze sia nel breve che nel lungo periodo. I sistemi informativi che si svilupperanno, anche in collaborazione con la piattaforma nazionale gestita da UIRNET, riguardano infatti un sistema condiviso tra gli operatori del traffico ferroviario e stradale (in entrata e in uscita) che diminuisca la congestione, l'impatto ambientale e i costi esterni all'interno dellinterporto e in tutte le strade circostanti. 


Sentite al forum
"Verona Quadrante Europa o meglio l’intero corridoio intermodale che si sviluppa dal Brennero a Mantova è troppo strategico e determinate per Verona e per l’Italia intera - afferma il presidente del Consorzio ZAI, Matteo Gasparato – Nuove sfide si presenteranno per il futuro e Verona non si farà da parte, vuole essere protagonista nella definizione di azioni future riguardati il corridoio del Brennero la cui parte più strategica si estende da Monaco a Verona e raggiunge anche Mantova. L'obiettivo è quello di cercare la discussione più ampia possibile e di mobilitare tutti i soggetti interessati che vogliono impegnarsi e assistere in questo compito Verona e il suo interporto". "Lo sviluppo del corridoio del Brennero – afferma Pat Cox, coordinatore duropeo del corridoio ScanMed - passa attraverso il potenziamento dell’infrastruttura (tunnel di base, ferrovia e nodi di interscambio), ma deve essere accompagnato da uno sviluppo del mercato che può crescere solo con la qualità e l'economicità del servizio."



Tavolo dei relatori al forum veronese
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