31/07/2014

Combinato, traffico in crescita per la svizzera Hupac

Nel primo semestre 2014, l'operatore svizzero Hupac ha trasportato 339.725 spedizioni stradali nel traffico combinato non accompagnato attraverso l'Europa, un volume corrispondente a una crescita del 3,8% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. L'andamento del traffico di Hupac riflette la situazione economica in Europa: la debolezza congiunturale persiste e lo scambio di merci, soprattutto con l'Italia, si muove su un livello relativamente basso. "Nel primo semestre 2014 abbiamo quasi raggiunto i nostri obiettivi di budget", osserva il direttore Bernhard Kunz. Di qui alla fine dell'anno Hupac prevede che la situazione della domanda continuerà a mantenersi stabile. Desta invece preoccupazioni la qualità operativa nel sistema ferroviario. Rispetto al 2013 la puntualità, sia pure in misura diversa, è diminuita su tutti gli assi di traffico. L'insufficiente qualità di gestione che si riscontra nella rete ferroviaria è un fattore deleterio per il trasferimento del traffico. "Nel settore della logistica vigono obiettivi di puntualità ben superiori al 90% - sottolinea Kunz, direttore - Se il sistema ferroviario non cambia rotta, ci troveremo sganciati dal mercato e mancheremo gli obiettivi di trasferimento del traffico“. Non è solo la soddisfazione del cliente a soffrire della carente qualità, ma anche la redditività stessa del trasporto intermodale. Ogni treno merci che attende su un binario di sosta di proseguire il suo viaggio vanifica il potenziale produttivo delle risorse impiegate, come personale, locomotrici, carri ferroviari, camion e impianti di trasbordo. I costi che ne derivano gravano sull'intero sistema e penalizzano lo sviluppo del trasporto merci ferroviario. Hupac tuttavia resta fedele al suo obiettivo strategico di una puntualità pari ad almeno il 90% e continua a investire per ridurre al minimo le conseguenze per la clientela. Cause di ritardo sono incidenti e guasti tecnici nella rete ferroviaria, cantieri programmati con conseguenti deviazioni del traffico, scioperi, mancanza di risorse nelle imprese ferroviarie e problemi nei terminal. Il fatto che perturbazioni nella rete ferroviaria comportino pesanti problemi di qualità è da imputare alle condizioni normative generali. In numerosi Paesi, l’ordinamento delle priorità assegna al traffico merci l'ultimo posto per il transito nella rete ferroviaria. In caso di criticità, è facile che si verifichino ritardi di ore e a volte addirittura di giorni. Tuttavia, anche il traffico merci ha bisogno che vengano rispettati gli orari stabiliti. Spesso il traffico merci è ancora visto come un fattore di disturbo e non come un cliente multimilionario con grandi potenzialità future - aggiunge Kunz - È una concezione che va nella direzione sbagliata, tanto più che i prezzi delle infrastrutture stanno aumentando ovunque in Europa. Vi è quindi l'esigenza che le varie divisioni infrastrutturali diano prova di una maggiore vicinanza al mercato anche per quanto riguarda il traffico merci.“ Un approccio risolutivo è l'introduzione di indennizzi per ritardi come quelli in uso nel trasporto ferroviario di passeggeri e nel traffico aereo: i ritardi generati dall'infrastruttura ferroviaria vanno appunto addossati a questo settore.
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