18/02/2019

Italia tra i Paesi con le migliori performance nel combinato

Il rapporto 2018 della tedesca Bsl Transportation Consultants per conto di UIC - Union Internationale des Chemins de Fer indica l’Italia come uno dei Paesi più attivi a livello continentale nell’intermodalità: particolarmente positive le prospettive per i porti.


Nell’ultimo decennio, il trasporto ferroviario merci in Europa è risultato stabile ma è molto cresciuta la componente del trasporto combinato, arrivata a pesare per il 21,6% sul totale. Il treno incide per il 17,4% sul totale delle merci trasportate nel continente, mentre la strada domina con il 76,4%. In Italia il treno pesa per un 15% mentre il camion controlla il restante 85%.


L’Italia è fra i pochi Paesi a livello europeo dove la quota del combinato è superiore al 45% rispetto al totale del trasporto di merci su ferro. Il nostro Paese movimenta annualmente quasi 60mila tonnellate di merce via ferrovia, di cui 33mila fanno riferimento a trasporto combinato e il resto a servizi “tutto treno".


I corridoi più trafficati per i trasporti combinati non accompagnati collegano l’Italia con Germania (19,9 milioni di tonnellate, in crescita fra 2015 e 2017 del 2,1%), Belgio (9,1 milioni di tonnellate; +23,7%), Francia (3,2 milioni di tonnellate; +37,5%) e Austria (1,5 milioni di tonnellate; +100%).


Anche i trasporti intermodali accompagnati (le cosiddette autostrade viaggianti), per quanto abbiano un peso relativo sul totale continentale, vedono l’Italia al top in Europa grazie ai collegamenti con Germania e Austria.


Lo studio sottolinea come larga parte dei traffici combinati ha fulcro negli scali marittimi, mettendo in luce le ottime potenzialità di crescita di porti come Trieste e Genova, dove a fine 2017 l’incidenza del trasporto ferroviario sul totale dei container movimentati si attestava al 16% (per un totale di 320.925 tue). Queste potenzialità sono confermate dallo sviluppo delle relazioni ferroviarie dal porto di Genova verso il Sud Europa, come il nuovo collegamento diretto dal terminal VTE di Pra’ a Basilea (Frenkendorf).


Sulla base delle aspettative degli stakeholder intervistati, BSL indica un incremento atteso del trasporto su ferro in Europa oltre il 5% negli anni 2019 e 2020.
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