17/01/2017

Legambiente contro il mega-magazzino di Alibaba

"Un disastro da 960.000 mq di cemento che per la nuova legge urbanistica regionale non verrebbe nemmeno contabilizzato. Così è svendita del territorio. Il Comune lo escluda dai propri piani e si pensi ad utilizzare aree dismesse, coinvolgendo i cittadini nelle scelte" recita così il comunicato diramato da Legambiente, che lancia un secco monito alle istituzioni perchè non venga presa in considerazione la proposta di un enorme polo logistico nella periferia orientale di Piacenza, in zona Roncaglia. Una proposta avanzata da una multinazionale immobiliare controllata da un fondo di Singapore – probabilmente per conto del colosso Alibabà – che riguarderebbe un’area enorme di circa 960.000 mq (circa 100 ettari) attualmente agricola, e solo in parte prevista in espansione dagli strumenti urbanistici esistenti. Si tratta della cementificazione di un’area enorme, che da sola farebbe impennare il consumo di suolo di Piacenza e della Regione, che oggi viaggia a regimi ridotti rispetto al passato. Non ci sono alternative al rifiutare un simile scempio se le istituzioni locali e regionali non vogliono perdere la faccia rispetto alle dichiarazioni sul voler fermare il consumo di suolo. Dichiarazioni che peraltro non coincidono con le scelte reali, commenta Legambiente, con un preciso riferimento alla legge urbanistica attualmente in discussione in Regione. Infatti nel testo proposto dalla Giunta Bonaccini un intervento come quello avanzato a Piacenza non verrebbe contabilizzato rispetto al tetto di consumo di suolo previsto: sia perchè presentato nel periodo iniziale di moratoria (di almeno 4 anni) sia perchè interventi definiti di carattere “strategico" starebbero comunque fuori dalle limitazioni imposte dalla legge. E comunque per interventi di questo genere - scrive Legambiente - deve scattare la via prioritaria al recupero dei capannoni dismessi e alle zone degradate, e devono esserci scelte partecipate dai cittadini. 
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