26/05/2017

LOGISTICA SANITARIA, I TEMPI PER UNA SVOLTA EPOCALE SONO MATURI

Di nuovo Codice degli Appalti e di Lean Thinking in Sanità si è di recente parlato nel corso di un incontro organizzato a Milano dalla Commissione Sanità di Assologistica. “I tempi per una maggiore e più decisa penetrazione degli operatori in ambito logistica sanitaria sono maturi – ha esordito Alessandro Pacelli, presidente della Commissione e partner di Opta – siamo infatti in presenza di una svolta epocale, grazie anche all’inedita attenzione introdotta dal nuovo Codice sugli Appalti, focalizzato ora non solo sulla componente prezzo, ma anche sulla qualità delle prestazioni offerte, in un rapporto percentuale pressoché paritetico. La corsa al ribasso a tutti i costi è superata. Del resto le attuali metodologie e tecnologie a supporto della logistica sanitaria permettono di migliorare la qualità dei servizi erogati al paziente, nonché di gestire in modo ottimale il processo di cura con conseguente riduzione della spesa. Pertanto l’investimento in tecnologie e organizzazione consente di utilizzare processi e risorse umane in modo avanzato, ottenendo risparmi sui costi e consentendo ai 3PL, che effettuano investimenti in questa direzione, di poter garantire servizi competitivi, sia dal punto di vista dei costi che del valore aggiunto".

 

Il Lean thinking nella sanità pubblica e privata

Il Lean Thinking nasce come concettualizzazione di un sistema di management collaudato con risultati eclatanti, il Toyota Production System. La sua applicazione (con processi standardizzati e senza sprechi) ha permesso a imprese manifatturiere di tutto il mondo di aumentare la produttività del 30%-40% senza significativi investimenti. Negli ultimi anni, soprattutto in Giappone e nei Paesi anglosassoni, anche numerose organizzazioni sanitarie hanno sperimentato con successo il Lean Thinking, mutuando e adattando gli strumenti sviluppati per i processi produttivi. “In fase di progettazione e di implementazione di una organizzazione Lean – ha detto Carlo Magni, partner di MPS Consulting - bisogna però avere ben presente che un principio irrinunciabile in Sanità è ‘l’unicità della persona’. Il paziente non è una macchina". 

I cinque principi base cui un’organizzazione sanitaria Lean deve puntare sono: 1) ripensare il valore dal punto di vista del paziente; 2) mappare il flusso del valore e individuare le attività che non generano valore; 3) creare il flusso per ridurre i lead time; 4) far tirare la “produzione" dal cliente; 5) inseguire la perfezione. Anche in Sanità il Lean introduce inevitabili innovazioni manageriali che consistono nell’attivare tutte le risorse di esperienza e di creatività presenti nell’organizzazione, andando quindi a superare la separazione tra chi decide e chi esegue nel rispetto delle gerarchie e responsabilità; nel ricercare il raggiungimento degli obiettivi attraverso tanti piccoli miglioramenti (kaizen) e non solo grazie a “grandi balzi" ottenuti con stravolgimenti organizzativi o tecnologici; nell’attivare rapporti di partnership sia interni all’azienda che fra gli operatori della catena del valore così da innescare il processo di cambiamento organizzativo.

Ma dove è applicabile esattamente una produzione Lean? In ospedali, sia pubblici che privati, case di cura, cliniche e altre istituzioni per il trattamento sanitario residenziale, nonché  presso organizzazioni della sanità distrettuale: ASL/AUSL e servizi ad essi afferenti (CUP, servizi di igiene mentale, ambulatori specialistici, servizi di continuità assistenziale, ecc.) e network di servizi sanitari territoriali privati: reti di ambulatori, di cliniche odontoiatriche, di ambulatori e servizi territoriali; sia di proprietà che in franchising. 

“La Sanità – ha affermato Magni - si confronta con problemi di management molto complessi, come la difficoltà a orientare efficacemente i comportamenti della molteplicità dei centri di spesa autonomi. Vi è poi il tema della riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni: tempi di attesa molto lunghi (spesso 4-6 mesi) sono la causa prima di mobilità passiva dei pazienti verso altre regioni o la “migrazione" verso i servizi privati. E ancora il controllo della spesa farmaceutica, fattore che rappresenta un costante punto di attenzione per le Autorità sanitarie e per il bilancio pubblico; il suo contenimento trova ostacolo nel sistema decentrato di prescrizione, difficile da controllare efficacemente". 

Anche in Sanità la standardizzazione dei processi di servizio è una condizione ineludibile per assicurare un alto livello qualitativo e rassicurare i clienti, oltre che governare reti di servizi territorialmente distribuite e distanti. Il valore di un’attività è il risultato di un processo che deve essere studiato e definito. Ogni attività che non genera valore (secondo la prospettiva del paziente) è “MUDA", quindi deve essere combattuta.  Tutte le attività che generano valore – viceversa - devono essere industrializzate e standardizzate in modo da poter essere applicate con successo da persone adeguatamente addestrate.

 

Codice Appalti: le novità legislative

A Simonetta Lovascio dell’agenzia di consulenza Tender Service di Modena (www.tenderservice.it), presente come relatrice all’evento di Assologistica, abbiamo chiesto di sintetizzarci le novità di legge significative in tema di appalti pubblici, con le inevitabili ricadute sul settore della logistica sanitaria.


Quali sono – a pare suo – le principali novità introdotte dal Codice appalti pubblici e delle concessioni (DL n.50 18/4/2016) che possono impattare positivamente anche sull’attività di chi opera nell’ambito della logistica sanitaria? Lovascio: L’adozione di un Testo, che fosse insieme Codice e Regolamento, è stato fin dall’inizio, nelle ambizioni del Legislatore, un tentativo di semplificare un insieme molto complesso di norme.  Al D.Lgs.n.50/2016 si sono affiancate poi una serie di Linee Guida, interpretazioni e attività regolatoria da parte di Anac (Autorità nazionale anticorruzione, ndr), che in parte ne hanno vanificato l’intento. Positivo sicuramente lo snellimento amministrativo con l’introduzione del DGUE- Documento di Gara Unico Europeo di origine comunitaria; il “dialogo" tra Pubblica Amministrazione e Imprese; maggior attenzione all’ambiente; sistemi di comunicazione elettronici; preferenza offerta economicamente più vantaggiosa rispetto alla gara al solo prezzo. 

 

Tra gli elementi innovativi vi è un diverso approccio prezzo-qualità: può chiarire meglio questo concetto? Lovascio: Viene introdotto il concetto di costo inteso come “ciclo di vita", vale a dire costo-efficacia relativo a tutte le fasi consecutive e/o interconnesse al prodotto; il criterio del massimo ribasso non risulta formalmente abolito, certamente ridimensionato nella sua applicazione

 

Quanto del nuovo Codice Contratti è stato recepito fino ad ora e come e in che misura sta influendo sulla logistica sanitaria? Lovascio: Il D.Lgs.n.50/2016 è in vigore ormai da un anno; stazioni appaltanti e imprese cercano di adeguarsi a un nuovo approccio basato su strumenti di regolazione flessibile attraverso bandi tipo, linee guida, supporto interpretativo. Ancora molto resta però da definire, come l’Albo dei Commissari di Gara, criteri reputazionali quali rating Impresa e legalità, la dematerializzazione e la riduzione del contenzioso

 

Tra le novità introdotte dal Decreto Correttivo (approvato il 19/4/2017) quali impatteranno maggiormente sul nostro settore? Lovascio: Il Decreto Correttivo-D.Lgs.n.56/2017, in vigore dal 20 maggio, ha corretto diversi articoli e, tra gli interventi più significativi viene abolito il soccorso istruttorio a pagamento e introdotto un tetto per i criteri di valutazione indicando 30% massimo per elemento prezzo, e di conseguenza 70% alla qualità.

 

Come giudica l’aver puntato sugli acquisti centralizzati? Lovascio: Il nostro Legislatore con le leggi di bilancio e finanziarie, da quasi due decenni, cerca di contenere i costi aggregando la spesa, scelta peraltro obbligata che ha visto l’Italia ultima in Europa rispetto alla legislazione degli altri Paesi europei. Il punto critico, più che l’aggregazione della domanda, è la standardizzazione dei prezzi, vale a dire pretendere che lo stesso prodotto/servizio abbia lo stesso costo in ogni Regione, nonostante i differenti volumi di acquisto e i differenti tempi di pagamento.

 

Che ruolo avrà la digitalizzazione nell’applicazione del Codice? Lovascio: Inevitabile, dal momento che già ora la maggior parte delle gare è gestita in via telematica e che il Codice Contratti prevede, a regime, una completa digitalizzazione per le gare d’appalto entro il 18 ottobre 2018.


di ORNELLA GIOLA

 


Share :