02/01/2017

Parla Andrea Paparcone di Containers Fidenza Consorzio

“La nostra organizzazione è un consorzio con sede nel nuovo polo logistico di Piacenza. E’ stata costituita nel 1983 da alcune aziende di autotrasporto delle provincie di Parma e Piacenza, all’epoca già presenti nel mercato dell’autotrasporto in forma individuale e con attività diverse come le officine autorizzate (Scania e Daf) per la riparazione degli autocarri", esordisce così Andrea Paparcone, manager operativo di Containers Fidenza Consorzio.

 

 

Vogliamo ricordare le motivazioni che stanno dietro alla nascita del vostro consorzio?

Abbiamo dato vita a un coordinamento al fine di ottenere maggiore produttività degli automezzi e soddisfare le esigenze della clientela grazie alla presenza di un unico referente. Va ricordato che il consorzio è costituito da pochi soci storici ciascuno con vari automezzi: ciò permette di essere sempre nelle condizioni di evadere le richieste della clientela anche per quantitativi elevati di trasporto. Per meglio delineare le dimensioni di Containers Fidenza Consorzio, segnalo che ogni anno vengono effettuati servizi di trasporto per un fatturato che si attesta all’incirca sui 40 milioni di euro.

 


Quale la vostra organizzazione territoriale?

Oltre alla sede di Piacenza siamo presenti con unità operative nei porti di Genova, La Spezia, Livorno, Venezia, Trieste e nei centri intermodali di Padova, Rubiera (Reggio Emilia) e Segrate (Milano). In ognuna di queste unità disponiamo di uffici e personale dipendente qualificato e di un responsabile logistico che gestisce prevalentemente il contatto coi clienti, come unico interlocutore. Con la consapevolezza di svolgere nell’esecuzione dei trasporti un servizio ancor più qualificato ed elevato, rispettando i più alti standard europei - dalla selezione del personale conducente i mezzi all’operatività interna, fino alla consegna della merce -, nel 1999 il consorzio ha intrapreso la strada della certificazione di qualità ISO 9002 ottenuta a fine 1999 e convertita in UNI ES 9001:2008 nel 2010.

 


Siete proprietari del vostro parco veicolare: quale è l’entità di tale parco e quali vantaggi di avere optato per questa soluzione?

Attualmente il consorzio dispone di oltre trecento trattori stradali e di seicento semirimorchi di proprietà dei soci. Oltre al trasporto di container siamo attrezzati per effettuare trasporti tradizionali. Nonostante la crisi economica mondiale che ha coinvolto anche il settore dell’autotrasporto, il consorzio, avendo gli automezzi di proprietà, è riuscito a offrire servizi personalizzati. Riteniamo che questa sia la chiave di lettura, per i vantaggi ottenuti nell’aver mantenuto un costante rapporto di collaborazione con la propria storica clientela, costituita da importanti case di spedizioni internazionali e compagnie di navigazione.

 


In che modo rispondete alla concorrenza dei padroncini, meno strutturati e quindi con costi più agili?

Fin dalla nascita del consorzio abbiamo puntato alla sicurezza della merce che trasportiamo e i 300 automezzi sono tutti dotati di sistema di rilevamento satellitare, di cui una parte con sistema antirapina con collegamento alla centrale operativa 24 ore su 24. Tutto ciò ci ha permesso di specializzarci nel trasporto di merce di elevato valore e conseguentemente di essere fornitori dei maggiori marchi e gruppi sia italiani che stranieri con la richiesta per alcuni trasporti della “scorta armata". Inoltre la nostra struttura organizzativa copre in modo capillare i servizi di trasporto su tutto il territorio nazionale con automezzi di ultima generazione.



Qual è invece la vostra organizzazione dal punto di vista dell’offerta logistica?

Nella sede di Piacenza e nelle unità operative di Livorno, Padova, Segrate e Rubiera disponiamo di un piazzale custodito per la movimentazione (con mezzi di sollevamento) e il parcheggio di container pieni e vuoti. Su richiesta del cliente il terminal di Piacenza è strutturato anche per la riparazione dei container vuoti. Presso l’unità operativa di Genova contiamo su un piazzale custodito per il parcheggio di container pieni e vuoti; lo stesso accade a La Spezia e nei porti di Venezia e Trieste.

 


Che tipi di servizi garantite al mercato?

Siamo nelle condizioni di effettuare qualsiasi tipo di trasporto, dal container alla merce tradizionale. Siamo attrezzati per i trasporti con merce di valore, pericolosa in ADR, a temperatura controllata (fresca e surgelata) con reefer allacciati, nonché merce in codice CER (Legge Ronchi), ecc.

 


Nel processo evolutivo aziendale che ruolo ha avuto l’ICT e quanto/come avete investito in tecnologia?

Containers Fidenza Consorzio da sempre considera l’ICT molto importante, in modo particolare oggi che il mercato esige informazioni in tempo reale. In questa situazione il consorzio non si è trovato impreparato e da due anni, con un contributo anche della Regione Emilia Romagna, ha gestito e creato un programma per lo spostamento delle reti in data center certificato, migliorando la velocità e la sicurezza dei dati. Inoltre si è provveduto al rifacimento del sito “internet"; un collegamento remoto di geolocalizzazione permette ai nostri clienti di visualizzare in qualsiasi momento e in tempo reale la posizione del mezzo utilizzato nel trasporto, oltre a dare la possibilità agli stessi di inserire gli ordini di posizionamento direttamente nel nostro sistema. Infine si sta lavorando a un programma “app android", che sarà ultimato nel 2017, per dare la possibilità al personale addetto all’operativo di inviare e ricevere i dati del trasporto in tempo reale direttamente dai mezzi, i cui autisti saranno dotati di smartphone di ultima generazione.



All’ultima edizione del “Premio Il Logistico dell’Anno" siete stati premiati per il progetto “Logistica sostenibile". Ne vogliamo parlare?

Con la crisi economica mondiale si è verificata una situazione in cui il margine di contribuzione è sempre più risicato per effetto di un costante aumento dei costi e un non altrettanto aumento delle tariffe riconosciute dal mercato. Gioco forza Containers Fidenza Consorzio ha deciso di passare dall’essere un’azienda di autotrasporto puro a un’azienda di logistica. Nella veste di operatore logistico il consorzio ha individuato due filoni principali: l’efficienza del servizio di trasporto; l’innovazione nella gestione dei percorsi e dei servizi offerti alla clientela. Nell’analisi effettuata è emersa l’incidenza negativa dello sbilanciamento fra i viaggi in import e quelli in export. Gli obiettivi nella creazione di un proprio terminal di Piacenza, principalmente al servizio dei porti di Genova e La Spezia, erano quelli di una riduzione dei chilometri percorsi a vuoto, ottimizzando i servizi di trasporto; di un aumento della produttività degli automezzi; di un migliore impatto ambientale con una riduzione nell’emissione degli inquinanti CO2; di maggiore efficienza nei servizi offerti. I risultati riscontrati tra il 2014 e il 2015 sono stati positivi, con un aumento della produttività degli automezzi di circa il 6%, un’inevitabile riduzione dei chilometri percorsi e conseguentemente una riduzione delle emissioni inquinanti.

 


Perché la scelta di creare un vostro terminal è caduta proprio su Piacenza?

Attualmente Piacenza, oltre ad essere una bella città sede della Containers Fidenza Consorzio, è anche un grosso centro intermodale dove importanti e grandi aziende, clienti del consorzio, si sono posizionate con la propria sede logistica (vedi ad esempio Ikea). I vantaggi offerti da Piacenza sono quelli di poter offrire ai clienti una serie di servizi e tra questi stoccaggio e deposito, oltre al trasporto in un raggio di chilometri abbastanza ragionevole.


 

Quali servizi offre tale terminal?

Nell’offerta logistica del terminal il consorzio, oltre a quelli di trasporto, offre servizi di deposito, di stoccaggio, di riparazione dei container e la pesatura certificata di tali unità destinate all’imbarco in attuazione delle disposizione della capitaneria di porto in vigore dal 1° luglio 2016 (normativa Solas, Safety Of Life At Sea – Vgm-Verified Gross Mass). 

 


A cura di Ornella Giola

 

 

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