18/12/2014

La grande distribuzione italiana sbarca in Cina

Dal 19 febbraio 2015, giorno del Capodanno cinese, cinque punti di vendita a insegna Conad apriranno nella municipalità di Shanghai e nelle province di Jiangsu e di Zhejiang con un assortimento di 250 prodotti "Sapori&Dintorni Conad" e "Conad" tra fresco e secco, surgelati e vini. Non solo commercio “tradizionale" saranno inoltre attivate anche "vending machines" con un’ampia selezione di prodotti Conad, da cui i cinesi potranno fare acquisti anche attraverso Internet: in una fase successiva ne saranno istallate circa 200, in altrettanti punti strategici delle città. La gestione di punti vendita e vending machines è stata affidata a un imprenditore locale anche per poter meglio cogliere i trend di un mercato in rapida trasformazione. L’aumento del potere d’acquisto e l’evoluzione degli stili di vita dei cinesi stanno dando un volto nuovo al comparto alimentare, soprattutto per quello che riguarda le importazioni. Sono i giovani e, in genere, le fasce benestanti di popolazione ad avere scoperto il cibo e il vino italiani (la cucina e i suoi prodotti sono apprezzati per le proprietà salutari, suscitano interesse e rappresentano un vero e proprio traguardo sociale), mentre le popolazioni rurali sono ancora ancorate alle proprie tradizioni alimentari. I cinesi consumano sempre più pasti fuori casa: in tal modo crescono i consumi di carni bianche, uova, latticini, pesce e oli vegetali raffinati, mentre calano quelli di riso, grano, verdure e carni suine. Siamo in presenza di uno scenario in cui gli acquisti dall’estero di prodotti agroalimentari conoscono una diversificazione legata appunto a queste nuove tendenze. Da segnalare che nell'ultimo quinquennio il mercato cinese ha registrato un tasso medio di crescita dell'import di beni alimentari superiore al 20% ed entro il 2018 potrebbe essere il maggiore bacino di importazione di food, con un valore di oltre 80 miliardi di dollari: in questo scenario la presenza diretta della nostra Gdo potrebbe giocare un ruolo fondamentale per il made in Italy alimentare. Mancando in Italia una struttura consortile che sia catalizzatore e interprete di progetti per far conoscere e apprezzare l’autentico agroalimentare italiano all’estero, aprire punti di vendita in quello che è ormai il primo mercato alimentare mondiale – davanti persino a quello americano – assume un valore particolare per un gruppo distributivo qual è Conad, che è sempre più portavoce delle eccellenze agroalimentari regionali anche al di fuori dei confini nazionali. In una prima fase il packaging sarà italiano e su di esso sarà apposta una etichetta in lingua cinese. Lo sbarco in Cina è destinato a rafforzare i 60 milioni di euro frutto dell’export Conad sviluppato nel corso del 2014. La Cina ha liberalizzato il settore distributivo, aprendolo agli investitori stranieri l’11 dicembre 2004: in un decennio i supermercati sono diventati la tipologia di rivendita più diffusa tra la popolazione per l’acquisto di generi alimentari.
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