Anche se la reale operatività si avrà solo a febbraio 2020, ieri si è avuta l’inaugurazione ufficiale del nuovo terminal container di Vado Ligure (Savona), varato a 12 anni dall'inizio del project financing per la sua realizzazione. Un percorso di 12 anni, quindi, per avere la più importante infrastruttura portuale realizzata in Italia da decenni in qua, con un investimento di quasi 450 milioni di euro, 180 dei quali da parte di Apm Terminals (società terminalistica del gruppo danese Maersk) e 43 in project financing.
Committente dell'opera è l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, che affiderà la gestione del terminal ad Apm per i prossimi 50 anni. Vado Gateway (così si chiama il nuovo terminal) porterà di fatto la Cina sulle banchine savonesi. La holding a capo di Apm Terminals Vado Ligure, società italiana che gestisce la struttura , è infatti formata al 50,1% da Apm Terminals, al 40% dai cinesi di Cosco Shipping Ports e al 9,9% di Qingdao Port International.
Il terminal è semi-automatizzato e inizialmente potrà operare su una prima parte di banchina di 450 metri, ma da luglio 2020 si potranno sfruttare tutti i suoi 700 metri. Con fondali a filo banchina di 17,25 metri, Vado Gateway potrà accogliere anche le grandi navi container di ultima generazione. Suo principale obiettivo è di collegare Nord Italia, Svizzera, Germania e Francia Nord-orientale con il resto del mondo, ponendosi anche come terminale marittimo della “Nuova Via della Seta".
Vado Gateway per ora si è assicurato l’operatività di due linee marittime di Maersk: da febbraio 2020 le navi del servizio Me2 (collega Mediterraneo con Medio Oriente e India) e del servizio Mmx, (unisce Mediterraneo con Canada) faranno scalo qui.
La capacità del terminal sarà a regime di circa 900 mila teu l'anno (al 40% movimentati via ferrovie, almeno nelle intenzioni di Apm), che uniti ai 250 mila teu del vicino Reefer Terminal (hub per la logistica della frutta controllato anch’esso da Apm Terminals Vado Ligure), possono portare Vado ad essere un porto in grado di superare il milione di teu complessivi l'anno. Significativo infine l'impatto sull’occupazione: a fine 2020, quando il completamento del terminal sarà a regime, gli occupati saranno circa 300.