Ammontano a 33,8 miliardi di euro gli investimenti destinati alle regioni del Mezzogiorno sui 61,4 miliardi delle risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza (pnrr) e del piano nazionale complementare (pnc) assegnati al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili (Mims). Si tratta del 56% delle risorse allocabili territorialmente, una quota ben superiore al 40% da destinare al Sud prevista nel pnrr.
In particolare, è destinato alle regioni del Mezzogiorno il 48% delle risorse del pnrr di competenza del Mims e il 75% delle risorse del pnc. Per alcuni investimenti le allocazioni territoriali sono già individuate all’interno dei due piani, come quelle relative all’alta velocità ferroviaria per passeggeri e merci per le linee Salerno-Reggio Calabria (1,8 miliardi dal pnrr per i lotti che saranno completati entro il 2026 e 9,4 miliardi da pnc per il resto della tratta), Napoli-Bari e Palermo-Catania. Allo stesso modo sono già allocati dal pnrr i fondi destinati al potenziamento e velocizzazione delle tratte ferroviarie che consentono le connessioni “diagonali", come la Roma-Pescara e la Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia.
Per gli investimenti di competenza diretta o indiretta del Mims, la ripartizione e allocazione delle risorse su base regionale riguarda oltre 25 miliardi di euro. Di essi 13 miliardi (oltre il 50%) sono stati attribuiti alle regioni del Mezzogiorno. Un’attenzione particolare è stata rivolta alle misure per migliorare la mobilità e gli spostamenti locali, che interessano soprattutto lavoratori e studenti, e per ridurre l’inquinamento nei centri urbani.
Una quota impostante di risorse è anche attribuita ai porti del Mezzogiorno, oltre 1,5 miliardi pari al 44% del totale nazionale di 3,4 miliardi e 80 milioni sono destinati al rinnovo e potenziamento delle navi che operano sullo Stretto di Messina. La totalità delle risorse del pnrr destinata a interventi per favorire la competitività e lo sviluppo delle zone economiche speciali (Zes), pari a 630 milioni di euro, è stata allocata nelle aree del Sud.
Per alcuni investimenti in via di definizione non è ancora possibile calcolare l’allocazione regionale ma i provvedimenti attuativi terranno comunque conto del rispetto della quota minima del 40% per le regioni del Sud. È il caso dell’investimento sul progetto di mobilità integrata ‘Mobility as a service’ realizzato in collaborazione con il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale e l’investimento per lo sviluppo della filiera industriale degli autobus elettrici. Sono in via di definizione e non ancora regionalizzati gli interventi relativi alla sperimentazione dell’idrogeno nel trasporto ferroviario.
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