20/02/2017
Il Gruppo Artoni, preso atto delle comunicazioni divulgate dal Gruppo Fercam nel corso delle ultime giornate, ritiene doveroso precisare quanto di seguito.
Il Gruppo ha subito nel corso delle ultime ore una gravissima lesione da parte del Gruppo Fercam il quale, dal un lato, ha inaspettatamente quanto illegittimamente interrotto un 1° processo di trasferimento del principale ramo d’azienda Artoni in capo ad una società neo costituita dal citato gruppo bolzanino (i.e. FercamArtoni s.r.l.) e, dall’altro, ha provveduto a perpetrare una diffusa campagna allarmista in danno del Gruppo Artoni rilasciando informazioni destabilizzanti per il mercato (“il Gruppo Artoni non esiste più") e provocando un’incontrollata diaspora di clienti e dipendenti.
Contrariamente a quanto affermato dal Gruppo Fercam, infatti, gli accordi tra le parti risultavano sostanzialmente raggiunti e pronti per essere sottoscritti già nella giornata di venerdì 10 febbraio u.s. a valle di un intenso periodo negoziale nel quale, tra l’altro, il Gruppo Fercam, come d’uso in queste operazioni, ha avuto completo accesso ai più sensibili dati del Gruppo Artoni.
Inaspettatamente, tuttavia, FercamArtoni non dava corso alla sottoscrizione dei testi presso il Notaio incaricato dalla medesima in Bolzano (sottoscrizione fissata per sabato mattina 11 febbraio), apparentemente in ragione della necessità di un accordo con le sigle sindacali. Detto accordo, proposto per la prima volta alle parti sociali in data 10 febbraio, veniva recepito già nella giornata di lunedì 13 febbraio nella forma gradita al Gruppo Fercam, sotto la minaccia costante del medesimo di ritirarsi dall’operazione in caso di mancato raggiungimento dello stesso.
Il testo di tale accordo è stato consegnato al dott. Thomas Baumgartner (Presidente del Gruppo Fercam) per mani delle rappresentanze sindacali che lo hanno sottoscritto unitamente al Gruppo Artoni già nella giornata di mercoledì 15 febbraio.
Ciò non di meno FecamArtoni si rifiuta ora di sottoscrivere gli accordi assertivamente sulla scorta dell’agitazione sindacale in corso nonché delle conseguenze (economiche e di business) che il Gruppo Artoni sta ora patendo proprio in ragione delle condotte della FercamArtoni.
Da parte del Gruppo Artoni vi è ancora, come v’è sempre stata, la disponibilità a sottoscrivere gli accordi e a dare seguito alle intese già raggiunte, non solo al fine della migliore valorizzazione del patrimonio del Gruppo in favore dei creditori ma, ciò che più conta, al fine della salvaguardia del valori occupazionali (comprensivi dell’importante indotto di servizi).
Il Gruppo Artoni, conseguentemente, contesta in toto i contenuti di cui alla differenti comunicazioni divulgate negli scorsi giorni dal Gruppo Fercam ed intende notiziare dipendenti, fornitori e parti sociali di aver già provveduto ad invitare e diffidare FercamArtoni a rivedere la posizione presa e a provvedere, senza indugio, a dar corso alle intese già più volte condivise, al fine di porre in essere gli adempimenti necessari al perfezionamento dell'operazione in parola, con salvezza dei valori occupazionali in gioco.
In difetto, anche in considerazione degli ingenti danni che il Gruppo Artoni, i suoi dipendenti ed i suoi creditori subirebbero in caso di mancato perfezionamento della succitata operazione nel corso delle prossime ore, è ferma intenzione del Gruppo Artoni - suo malgrado - provvedere alla tutela dei propri diritti nelle sedi competenti.
Sperando che a ciò non debba giungersi il Gruppo Artoni invita i dipendenti, i fornitori e le parti sociali tutte a stringersi intorno all’azienda al fine di non disperdere gli importantissimi valori sociali che essa racchiude.
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