
Non da Roma, ma da Torino arriva il primo vero intervento di riordino del sistema portuale italiano. L’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), presieduta da Nicola Zaccheo, ha pubblicato un documento di consultazione (https://www.autorita-trasporti.it/wp-content/uploads/2025/04/All.-A-delibera-n.-69_2025_signed.pdf) che propone una revisione radicale delle concessioni portuali, introducendo nuovi criteri di trasparenza, efficienza e concorrenza. Le osservazioni potranno essere inviate entro il 16 giugno.
Il testo – 21 pagine dense di misure – interviene su temi chiave come i mix di traffico ammessi, i piani industriali, le penali per inadempimenti, i criteri di accesso per operatori indipendenti e la contabilità regolatoria obbligatoria. Viene dato forte impulso allo sviluppo intermodale ferroviario e si punta a limitare il potere dei grandi gruppi verticalmente integrati. Le Autorità di sistema portuale dovranno vigilare su ogni fase, mentre l’ART avrà un ruolo più incisivo nella valutazione e nel rilascio delle concessioni.
Tra le novità principali:
Obbligo di definire chiaramente traffici e volumi nei titoli concessori.
Piani economico-finanziari standardizzati e sottoposti a parere preventivo dell’ART.
Penali legate a investimenti, traffici e occupazione.
Quote minime da riservare a operatori non collegati al concessionario.
Revisione dei canoni: parte fissa + componente variabile incentivante.
Analisi annuale dei mercati per monitorare concentrazioni e integrazioni verticali.
La mossa dell’ART rompe l’impasse normativa e segna un passaggio cruciale verso un sistema portuale più competitivo, trasparente e aperto. Ora la palla passa agli operatori e alle Autorità di sistema portuale, chiamati a confrontarsi con regole più stringenti e obiettivi più ambiziosi.