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Tre domande a Federico Prestileo di Effepierre

Effepierre Multiservizi è un operatore logistico da sempre attento alle dinamiche del mercato con spirito da problem solver. Negli anni ha creato un network europeo di corrispondenti, offrendo servizi di spedizione ad alto valore aggiunto, avvalendosi di partner dislocati nelle aree più strategiche del tessuto industriale europeo. Propone servizi specialistici che vanno dalle spedizioni di prodotti liquidi in tankcontainer e cisterne stradali alle spedizioni di prodotti pulverulenti in silocontainer e silos stradali, dalle spedizioni a temperatura controllata (anche pericolose) ai classici prodotti imballati pallettizzati, da e per l’Europa. 

Abbiamo intervistato il suo presidente Federico Prestileo.



Quali trend per mercato del PVC e della chimica in generale? Prestileo: Effepierre, con il partner olandese Gé Simons, gestisce uno share importante dell’intera movimentazione di PVC prodotto in Europa e destinato in Italia. Il trend dei consumi di questa materia prima si è confermato stabile nel biennio 2017/2018, mentre le aspettative per il 2019 sono di crescita a fronte della ripresa dei mercati immobiliari e delle costruzioni, che richiederanno più prodotto, sia per le applicazioni rigide (tubi e profilati) sia per le applicazioni plastiche.


 

Cosa pensa delle recenti iniziative di Federchimica nei confronti dell'intermodalità applicata a un settore così delicato come quello in cui lei opera? Prestileo: Come si evince da uno degli ultimi rapporti di Federchimica, oltre 10 miliardi di tonnellate di prodotti chimici vengono movimentate in Italia, di questi circa 5,6 miliardi sono pericolosi. Con tali numeri e, seppur in una nazione come la nostra dove il trasporto via strada ha ancora una forte supremazia, è auspicabile e necessario promuovere con forza l’intermodalità per ogni relazione fattibile. Effepierre è storicamente un intermodalista convinto, principalmente sulle relazioni da e verso il Nord Europa, ma da qualche tempo sono sempre più i rilanci che organizziamo dai terminal del Nord Italia verso il Sud e viceversa, cercando di contribuire alla diminuzione del traffico pesante sulle strade e all’eco-sostenibilità. Un gran merito per queste possibilità va dato ai diversi operatori privati con i quali collaboriamo, ma credo che la forza maggiore per lo sviluppo futuro sia ancora nelle mani del Governo: è qui che occorre trovare coesione di intenti e di programmi per il bene della Nazione. 

 


Un suo giudizio sulla situazione delle infrastrutture italiane rispetto a quelle europee… Prestileo: Certo il momento storico per questa domanda non è dei migliori considerato quanto accaduto a Genova, ma forse proprio per questo motivo sembra finalmente tornata una maggiore attenzione a tema delle infrastrutture. Abbiamo vissuto per molti anni con un’inerzia generale ingiustificabile e spero sinceramente che d’ora in poi si trovino identità di vedute e forza di volontà per fare quello che serve, senza procrastinare ulteriormente, anche perché, oltre ai rischi importanti che corre la comunità, ne va del futuro del nostro Paese.Detto questo occorre riflettere sul fatto che anche altri Paesi hanno avuto seri problemi come nel caso di Rastatt in Germania, dove per parecchi mesi gli operatori non hanno potuto avvalersi di una delle linee ferroviarie intermodali più importanti e strategiche d’Europa, dovendo studiare soluzioni alternative a tempi di record per sopperire al problema con tutte le modalità disponibili, sia via intermodale, sia soprattutto via strada, in considerazione dell’emergenza. Personalmente vedrei con favore la costituzione di un organismo centrale Europeo per le infrastrutture, in grado di superare i vincoli di spesa dei singoli Paesi, capace di identificare le aree prioritarie di intervento e di agire con celerità nei vari Paesi dell’Unione, dove certo l’Italia avrebbe di che guadagnarne.


24/10/2018, © Euromerci - riproduzione riservata

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