23/04/2012

ANCORA SULLE TARIFFE MINIME

Ormai la palla è passata ai Tribunali. Se un autotrasportatore ha servito un cliente per tre anni ed il cliente decide di "cambiare" fornitore, ecco pronto il ricatto: "se non continui ad usare i miei servizi, ti faccio causa chiedendoti la differenza tra le tariffe pattuite e quelle minime previste dalla legge". Il cliente che decide di non subire il ricatto, si trova così a subire un DECRETO INGIUNTIVO, perché l'autotrasportatore reclama differenze su trasporti passati. L'ultimo caso è quello di un "committente" che si è visto INGIUNGERE il pagamento di differenze relative a trasporti che l'autotrasportatore aveva effettuato nel 2007-2008-2009. Strano che "adesso" quell'autotrasportatore si svegli, vero? Ma a pensar male si fa peccato, lo sappiamo. Sta di fatto che il committente si è ribellato ed è riuscito a ottenere un provvedimento di RIGETTO del ricorso per decreto ingiuntivo proposto dall'autotrasportatore. Nella motivazione del provvedimento, due passaggi mi sembrano degni di nota: 1. Rilevato che il predetto Ministero ha provveduto ad elaborare i dati relativi al costo del gasolio solo a decorrere dal giugno 2009 ... per il principio di irretroattività della legge, la richiesta di pagamento non può trovare applicazione per tutte quelle fatture relative a periodi precedenti il dettato normativo e riguardanti trasporti eseguiti nel 2007, 2008 e prima parte del 2009; 2. con riferimento alla fatture emesse dopo il giugno 2009, le stesse non risultano rispettose del dettato normativo, atteso che risultano prive delle voci concernenti i costi di carburante. Va detto che sul punto non esiste ancora un orientamento giurisprudenziale univoco e consolidato, ma a tutt'oggi i provvedimenti richiamati dagli autotrasportatori hanno assunto la forma di decreti ingiuntivi e NON di SENTENZE: si tratta quindi di provvedimenti emessi dal Giudice "inaudita altera parte", cioè prima che il committente avesse la possibilità di costituirsi in giudizio e prospettare le proprie difese. Insomma, la confusione è sempre più grande.
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