05/02/2015

Automotive logistics, strategico sotto-settore dell’industria automobilistica

Il settore automotive rappresenta da sempre un segmento di estrema rilevanza nell’ economia europea, giapponese e americana. La complessità tecnica di un’automobile ha spinto a cercare e implementare nuove tecniche produttive e gestionali più efficienti ed efficaci, che successivamente sono state trasferite anche ad altri settori produttivi. Pertanto, è possibile affermare che attualmente l’industria automobilistica rappresenta una forza trainante nello sviluppo di un Paese. La logistica delle autovetture può essere considerata un sotto-settore dell’industria automobilistica. In dettaglio, tale ambito è caratterizzato da elevate barriere all’entrata: rappresentate principalmente dalla necessità di grandi superfici per lo svolgimento delle attività (aree di dimensione non inferiore a 200.000 mq) con piazzali raccordati e, per quanto riguarda il nostro Paese, il più vicino possibile ai porti del Tirreno (tipicamente i maggiori ricettori del flusso di automobili in importazione); dalla difficoltà di ottenere le licenze di realizzazione delle aree, per il basso rapporto area utilizzata/occupazione generata e dall’alta specializzazione della manodopera, sia diretta che in somministrazione. Il percorso distributivo delle auto si compone di varie fasi. 
In particolare, nella fase di consegna dai plant produttivi, i veicoli possono essere consegnati al rivenditore tramite differenti modalità e percorsi e subire ulteriori lavorazioni (ad esempio PDI – Pre-Delivery Inspections). Le alternative possibili, che innescano il ciclo di consegna, possono essere così riassunte: 
• trasporto delle auto su navi per raggiungere i porti prossimi al mercato di riferimento. Scaricati in porto, i veicoli vengono stoccati in apposite aree da dove successivamente, tramite automezzi o treno (a seconda della distanza, del costo del trasporto e del possibile bilanciamento del carico di ritorno), vengono inviate a compound (piazzali, anche dotati di aree coperte, dove le auto vengono stoccate, e dove possono subire ulteriori lavorazioni, in attesa di essere inviate al concessionario); 
• trasporto delle auto con automezzi o treno direttamente dal plant ai compound, ove possono avvenire le attività sopra descritte, e da qui tramite gomma avviene il trasferimento presso il rivenditore; 
• consegna diretta dal plant al rivenditore delle auto tramite l’utilizzo di automezzi.
I fattori che guidano la scelta tra le diverse alternative descritte sono funzione delle distanze geografiche e parzialmente dei flussi logistici presenti tra il primo nodo (plant) e l’ultimo nodo (rivenditore) della catena. L’analisi della filiera distributiva delle autovetture mostra come un nodo particolarmente critico nella catena di fornitura dell’automobile sia rappresentato dai compound. Essi costituiscono infatti l’ultimo punto di disaccoppiamento dei flussi logistici verso il cliente, nonché l’ultima area dove effettuare le lavorazioni finali prima della consegna e garantire pertanto le personalizzazioni dedicate agli specifici mercati locali. 
Le funzioni dei compound sono cambiate negli anni, adattandosi ai nuovi bisogni del mercato e introducendo nuovi processi e servizi. Tali nodi sono diventati da meri punti di distribuzione a veri centri servizi a valore aggiunto, dove un ampio numero di attività viene realizzato insieme alle operazioni necessarie, affinché le auto vengano messe a disposizione del cliente finale nei tempi di consegna previsti e secondo le specifiche qualitative e di personalizzazione richieste. 
Esistono tre categorie principali di compound, ciascuna finalizzata alla fornitura di specifici servizi: 
• Factory compound: situati a fine della linea produttiva, ricevono i veicoli che devono essere stoccati e successivamente caricati per il trasporto; 
• Port compound: finalizzati all’importazione ed alla esportazione dei veicoli; è in questi punti che avviene il cambio di modalità di trasporto, da automezzo o treno a nave o viceversa nel caso di importazione; 
• Stock and Distribution (inland) compound: possono essere sia regionali che internazionali. 
Tali facility comprendono i compound di transito intermodale (dedicati principalmente allo stoccaggio temporaneo e l’interscambio modale ferrovia-strada-mare) e i compound ove sono effettuate svariate lavorazioni sui veicoli. Ed è in questo ultimo segmento che si inserisce il lavoro di Intempo Spa in collaborazione con partner di livello, quali Mercurio, Log Time , Logistica Labronica, ecc., mettendo a disposizione personale, che viene preparato e formato per le varie operazioni su piazzale (PDI, movimentazione , preparazione di linee di carico, preparazione documentazione….) . Tale personale viene avviato al lavoro dopo un ciclo completo di formazione, che tratta argomenti relativi alla sicurezza e ad aspetti tecnici per lo più legati alla tipicità di movimentazione e marca di autovettura. Intempo, interviene con circa un centinaio di lavoratori, chiamati anche con contratti giornalieri, a seconda della necessità e legati all’arrivo di navi o treni blocco.  “Si tratta di una professionalità moderna ed accattivante per i giovani in cerca di occupazione, che ben si adatta a rispondere ad esempi di flessibilità tipica nella popolazione giovanile, oltre a esercitare un grande fascino sui ragazzi, perché permette loro di pilotare anche autovetture di assoluto pregio", afferma Valter Marmeggi, advisor senior di Intempo a Livorno.

di Stefano Ferraro (INTEMPO, Agenzia per il lavoro) 
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