03/12/2013

Packaging, eppur si muove, grazie all'export

Fatturato ed esportazioni in tenuta nel primo semestre del 2013, con aspettative di miglioramenti per la seconda frazione d'anno per la filiera industriale completa del processo alimentare e dell'imballaggio. Sono le indicazioni che giungono dal report congiunturale dell'Osservatorio Ipack-Ima, secondo il quale, pur con lieve ritardo rispetto alla previsioni, sembra avvicinarsi l'uscita dal tunnel delle difficoltà. L'Osservatorio delinea comunque un panorama variegato, considerata l'eterogeneità dei settori e le diverse dinamiche che caratterizzano l'insieme oggetto dello studio congiunturale: numerose imprese seguono una congiuntura positiva, ma non mancano casi di riduzione delle variabili economiche. Una particolarità che differenzia l'Osservatorio Ipack-Ima dall'Istat e dagli altri centri di ricerca economica consiste nel fatto che l'analisi del grande comparto della meccanica strumentale italiana viene condotta con approccio disaggregato per “settore di destinazione" dei macchinari e non solo con riferimento al “settore di produzione" degli stessi. "Quest'aspetto è molto apprezzato dai nostri stakeholders - afferma Guido Corbella (AD di Ipack-Ima Spa) -. Il confronto fra il punto di vista dei produttori di tecnologie e quello degli utilizzatori fa emergere dati di estremo interesse e del tutto originali. Dal debutto del 2011 a oggi il campione di riferimento dell'Osservatorio cresce e diventa sempre più significativo". Le filiere industriali complete su cui lavora l'Osservatorio Ipack-Ima sono quelle dei nove comparti (beverage, chemicals industrial & home, confectionary, dairy, grain based food, hygiene & beauty, meat, vegetable & fruit e pharma) relativi alle business community della fiera omonima (la cui prossima edizione si terrà nel 2015 in Fieramilano). "Ciò va oltre l'analisi dei soli costruttori di macchinari e valorizza lo stretto collegamento esistente tra i fornitori di componenti/semilavorati e gli assemblatori di macchinari - spiega il prof. Giampaolo Vitali, del Gruppo Economisti d'Impresa -, rapporto che viene individuato nella letteratura economica come uno dei punti di forza del nostro sistema industriale".
Per ciascuna di queste business community, l'Osservatorio, conduce poi un'analisi verticale nella catena di creazione del valore nella filiera produttiva. Ecco quindi il dettaglio dei dati relativi al consuntivo del primo semestre del 2013. I produttori di tecnologie presentano saldo negativo tra imprese che registrano un aumento del fatturato e imprese che lo hanno ridotto, mentre le imprese utilizzatrici di tali tecnologie mostrano un saldo positivo. Questa dinamica si riflette anche nei settori con cui può essere disaggregato il campione, sia dal lato dei fornitori di tecnologie, divisi tra produttori di macchinari, materiali e servizi, sia dal lato degli utilizzatori delle tecnologie, divisi tra produttori di beni food e non food. Per esempio, i produttori di macchinari presentano un andamento del fatturato nel primo semestre 2013 migliore di quello dei produttori di materiali e di servizi. Le esportazioni mettono a segno un saldo positivo fra le imprese che le hanno viste aumentare rispetto a quelle che registrano diminuzione, con la stabilità che conquista la prevalenza di risposte. Questo si verifica in entrambi i macrocomparti dei produttori e degli utilizzatori di tecnologie, legittimando l'idea che siano proprio le esportazioni a sostenere questi settori, nel perdurare di un mercato interno ancora poco reattivo. La stabilità sul versante occupazionale è di gran lunga prevalente in entrambi gli insiemi studiati. Nell'ottica delle business community, tra i produttori di tecnologie, i consuntivi più brillanti spettano al pharma (per tutte e tre le variabili considerate: fatturato, export e occupazione), mentre tra gli utilizzatori prevalgono pharma, beverage, chemicals e hygiene & beauty.
Le dinamiche attese per il secondo semestre sono più vivaci e autorizzano a sperare. Nel caso dei fornitori di tecnologie, il saldo tra ottimisti e pessimisti si presenta positivo, seppur di poco (+8%), con la maggioranza delle imprese (il 62%) che prevede stabilità del fatturato. Positive anche le previsioni sulle esportazioni, come quelle sull’occupazione, dove prevale la stabilità. Sul versante degli utilizzatori, si riscontrano saldi positivi tra ottimisti e pessimisti sia per il fatturato sia, più marcatamente, per le esportazioni. Uno sguardo alla disaggregazione dei fornitori di tecnologie tra produttori di macchinari, di materiali e di servizi, evidenzia che i primi manifestano attese positive sulla crescita del fatturato, delle esportazioni e dell’occupazione; per i servizi il saldo è positivo solo per il fatturato, con perfetta stabilità per l’export; per i materiali positive le sole esportazioni. Dentro i settori degli utilizzatori di tecnologie, non ci sono grosse differenze nel confronto tra i comparti food e i comparti non food, per quanto riguarda le attese di dinamica, prevalentemente positiva, del fatturato, delle esportazioni e dell’occupazione nel secondo semestre 2013. All'interno delle singole business community, sul fronte dei fornitori le attese migliori si rilevano, ancora una volta, per il pharma, seguito da vegetable & fruit, hygiene & beauty e confectionary, mentre dentro le business community degli utilizzatori sono il pharma e il meat ad avere i migliori saldi ottimisti e pessimisti.
Qualche accenno, in conclusione, alla composizione del campione, particolarmente significativo, su cui l'Osservatorio Ipack-Ima ha sviluppato l'indagine congiunturale. Nell'ottica d'integrazione per filiere, il campione preso in esame dall'Osservatorio riunisce sia imprese produttrici che utilizzatrici. Sono 222 le imprese che identificano i produttori di tecnologie, sono attive nelle varie business community, nel complesso occupano oltre 13.000 addetti, fatturano circa 3,7 miliardi di euro, e sono in prevalenza imprese di piccole e medie dimensioni, nei settori dei macchinari, materiali/imballaggi e dei servizi. Da questo campione vengono elaborate 456 risposte, in quanto molte imprese sono presenti in più business community contemporaneamente. Gli utilizzatori sono rappresentati da un campione di 135 imprese, per complessivi 10 mila addetti e 3,6 miliardi di fatturato. Elaborano 154 risposte, evidenziando una bassa diversificazione produttiva fra le varie business community.
Share :