Alla Fiera di Padova, nell’ambito di Green Logistic Expo 2022, si è tenuto un incontro dedicato alla recente approvazione della Legge 51/2002 relativa alla regolamentazione dell’interscambio dei pallet, dispositivo ministeriale che è andato recentemente a colmare un vuoto normativo che permetteva il generarsi di un giro d’affari criminale dell’ammontare di parecchie centinaia di milioni di euro all’anno ai danni dei fornitori del ‘prezioso’ oggetto, corollario importante per la movimentazione logistica.
A illustrare i termini delle nuove regole è stato Giovanni De Ponti, responsabile delle relazioni istituzionali di Assologistica, che ha esordito spiegando come “la nuova legge sia volta a disciplinare unicamente l’interscambio dei pallet, e pertanto non è da considerarsi riferita a qualsiasi altra tipologia di questi strumenti, ma esclusivamente riservata a quelli che hanno le caratteristiche tecniche per essere scambiati, come da approvazione del Consorzio Legno Sughero, ente che garantisce gli standard di riparazione di questo tipo di supporto, riconoscibile dal marchio Epal chiaramente posizionato in termini di riconoscibilità sui blocchi di legno che si trovano ai lati dei pallet stessi. Quindi la norma tratta solo se a essere toccati sono questi beni, escludendo invece tutti gli altri".
Nel particolare, ha poi spiegato De Ponti, “la legge stabilisce che tutti quei soggetti che ricevono un certo numero di pallet contenenti merce che va sbancalata, a prescindere da qualsiasi titolo questa sia ricevuta (in conto vendita, deposito o altro) hanno l’obbligo di restituire un eguale numero di pallets Epal già in loro possesso della stessa qualità e tipologia. Nel caso di mancata restituzione dello stesso numero di oggetti la norma disciplina come ‘interscambio differito’ l’emissione di un voucher (cartaceo o digitale) che stabilisce una sorta di credito nei confronti del fornitore. Nel documento devono essere evidenziati il numero dei pallet oggetto della mancata restituzione: in pratica, si tratta di un titolo di credito improprio che resta in possesso del fornitore dei pallet per un massimo di sei mesi. La Legge 51 stabilisce altresì che alla scadenza di questo periodo il detentore del voucher può avanzare il diritto a monetizzare il voucher fino a quel momento disatteso, emettendo una fattura corrispondente all’importo del valore dei pallets non restituiti".
Può sembrare un’ovvietà che finalmente ha trovato la sua giusta e corretta definizione, ma come ha specificato il responsabile degli affari istituzionali di Assologistica, “bisogna avere ben chiare le dimensioni del fenomeno fino alla mancata regolamentazione stabilita dal Governo, visto che iI giro d’affari ‘illegale’ (cioè riferito al valore dei pallet non restituiti) ammontava a circa 700 milioni di euro all’anno, una cifra notevolissima frutto di un malcostume truffaldino che andava senz’altro interrotto".
Se la legge sarà correttamente applicata, ha concluso De Ponti, “risulta evidente l’importanza di essere finalmente riusciti ad aver innalzato un deciso argine rispetto ad una evidente anomalia dai contorni vergognosamente oscuri. In pratica si tratta di una decisa virata in termini di onestà che richiama semplicemente al rispetto di regole che devono considerarsi sacrosante nell’ambito di un corretto e chiaro comportamento etico-economico. Certo, non sarà semplice convincere tutti i soggetti coinvolti a cambiare registro nel giro di poco tempo, ma da parte di Assologistica posso assicurare che non ci risolveremo certo alla soddisfazione di aver vinto una battaglia finché non sarà evidente che tutto questo avrà comportato un deciso salto di qualità sul rientro nelle regole rispetto a questa annosa questione, In poche parole: vigileremo attentamente affinché la normativa sia rispettata in maniera estesa, precisa e definitiva".
Tiziano Marelli
Da sinistra Govanni De Ponti (Assologistica) e Renzo Sartori (Number 1)