Con una presenza in 52 Paesi nel mondo e oltre un decennio di esperienza, Rif Line Group è il network internazionale che dà lavoro a mille persone nella movimentazione delle merci a livello mondiale. La società sfida ora i colossi armatoriali mondiali con una nuova linea container che avvicina la Cina all'Italia.
L'operatore, con sede principale a Fiumicino, ha infatti attivato un servizio di linea che mette in contatto i porti di Shanghai e quello di Civitavecchia, senza scali intermedi, grazie al noleggio a lungo termine di 2 navi portacontainer (Iberian Express e Cape Flores, entrambe con una capacità di circa 1200 teu).
La linea opera dunque servizio diretto, con un transit time di 25 giorni (contro i 35/40 giorni dei global carrier attualmente attivi sulla stessa tratta) e frequenza mensile. Il primo viaggio sta per concludersi, la Iberian Express, infatti, arriverà al porto di Civitavecchia nelle prime ore di oggi, martedì 14 settembre. La Cape Flores, invece, è in partenza dal porto di Taicang (nella provincia di Jiangsu) e approderà in Italia a fine mese.
“Dopo l’esperienza causata della pandemia, dove a fare la differenza per non chiudere in perdita è stata la tipologia di merce trattata, quello che possiamo prevedere è che alcune aree diventeranno sempre più strategiche per il settore – spiega Francesco Isola, amministratore delegato Rif Line - In particolare, la Cina, tra le grandi economie sviluppate, è stata l’unica ad aver registrato tassi di crescita positivi nel 2020".
Secondo i dati Unindustria, tra l’altro, proprio la Cina è il secondo mercato di provenienza delle merci per il Lazio, dietro solo agli Stati Uniti per quanto riguarda le regioni extraeuropee. Per questo la società, tenendo conto del trend, ha deciso di supplire ai collegamenti organizzati saltuariamente nei mesi passati da alcuni colossi del settore (come Dvs, Geodis e Bollorè Logistics) e a quelli più recenti avviati da alcuni proprietari di cargo (come Walmart e Home Depot).
La convenienza economica di un progetto tanto importante nasce, tra i tanti fattori studiati dalla società, dal monitoraggio delle tariffe per spedire le merci (ormai arrivate a un livello particolarmente elevato) e si va a sommare alla precisa scelta strategica di offrire ai clienti (che spediscono o ricevono) un servizio più rapido visto il valore aggiunto del collegamento diretto tra l’Oriente e l'Italia, assicurando così un tempo di transito significativamente inferiore rispetto a quelli attualmente offerti dai vettori attivi nel commercio tra Asia ed Europa. L’azienda, tra l’alto, sta valutando la possibilità, in un prossimo futuro, di aumentare la frequenza del servizio e il numero di porti da raggiungere.
Un nuovo traguardo, una nuova sfida da vincere per una società che vanta già un network composto da sedi proprie in Italia (Roma, Milano, Bari e Pomezia), Turchia (Istanbul), Bangladesh (Chittagong e Dhaka), Sri Lanka (Colombo), Cina (Shanghai, Shenzen e Quingdao), Giappone (Tokyo) e Myanmar (Yangon) a cui si aggiungono altri agenti e corrispondenti sparsi in 52 Paesi in giro per il mondo. Una realtà che si prepara a chiudere il 2021 con un fatturato consolidato di 80 milioni di euro.