30/01/2018
Dai motori a gas naturale (LNG) alle app per tracciare il percorso e l’esito della consegna, passando per la razionalizzazione dei fornitori di servizi logistici, i carrelli con batterie agli ioni di litio, le consegne brandizzate e il ripensamento dell’architettura del magazzino. Sono le soluzioni per una logistica più strategica, green e digitale che i direttori della logistica di importanti realtà del Paese hanno presentato al convegno “Ambiti di innovazione nella logistica: esperienze a confronto" dell'Osservatorio Contract Logistics della School of Management del Politecnico di Milano (www.contractlogistics.it), che si è tenuto questa mattina a Torino presso il CNH Industrial Village di IVECO.
CAMBIAMENTI EPOCALI IN ATTO
“Gli operatori logistici stanno rispondendo positivamente ai cambiamenti in atto nel settore — afferma Marco Melacini, responsabile scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics — Cambiamenti che riguardano in primo luogo il comportamento degli utenti, che richiedono processi sempre più omnicanale e personalizzati, e in secondo luogo l’introduzione delle nuove tecnologie, che avviene con tassi di crescita esponenziali. Le soluzioni presentate questa mattina — insieme ai risultati della ricerca, con fatturato (80 miliardi la previsione 2017, +1,8% sull’anno precedente) e valore di mercato (44,6 miliardi, + 6,3% rispetto al 2009) in crescita — testimoniano lo stato di salute del settore e contribuiscono a rendere la logistica sempre più sostenibile e digitale".
SOLUZIONI GREEN IN UN'OTTICA DI LOGISTICA STRATEGICA
Uno dei principali obiettivi delle soluzioni presentate dalle imprese della logistica è la riduzione dell’impatto ambientale e dei consumi energetici. È il caso, ad esempio, dei motori LNG per gli autoarticolati e i carrelli con batterie agli ioni di litio, che combinano vantaggi green, economici e operativi. I primi permettono di ridurre del 90% le emissioni di particolato, del 35% l’emissione di ossidi di azoto e del 10-15% quella di anidride carbonica; inoltre, grazie ai minori consumi, consentono di ridurre del 20% il costo del carburante. I secondi, invece, permettono di tagliare del 36% i consumi energetici e di ridurre della stessa cifra le emissioni di anidride carbonica, oltre a migliorare l’efficienza grazie alla minore manutenzione richiesta.
L’introduzione di queste soluzioni è spesso accompagnata da una modifica della relazione di outsourcing. La tendenza è passare da un approccio basato sui costi a uno basato sulla qualità del servizio, a ridurre il numero di fornitori, allungare la durata dei contratti di collaborazione e puntare su fornitori che diventino in grado di supportare il committente in tutti gli aspetti logistici, in un’ottica di terziarizzazione strategica.
PIU' "STRESS" SULL'ULTIMO MIGLIO e NUOVI LAYOUT DI MAGAZZINI
Gli interventi hanno evidenziato l’importanza del miglioramento continuo nella relazione tra committente e fornitore, alla cui base vi è una governance del processo logistico che interessa tutti i livelli decisionali, dal
livello più operativo a quello più strategico.
Il comportamento sempre più omnicanale dell’utenza e l’esigenza sempre più forte di un servizio personalizzato stanno portando le imprese a migliorare la gestione dell’ultimo miglio. Si sta diffondendo l’uso di applicazioni per tracciare in tempo reale il percorso delle consegne e conoscerne l’esito accessibili al mittente, al fornitore di servizi logistici e al destinatario del prodotto. Un’altra innovazione che sta prendendo piede è la personalizzazione della consegna attraverso l’invio al destinatario del prodotto di una fotografia di chi consegnerà il prodotto e l’utilizzo di magliette o gadget brandizzati, per migliorare la riconoscibilità del prodotto e dell’azienda e la sicurezza del cliente. Infine, l’omnicanalità porta anche alla moltiplicazione di piccoli ordini che arrivano da siti di ecommerce e che impongono di ripensare l’organizzazione degli spazi e del lavoro in magazzino. Una delle evoluzioni è la movimentazione delle merci attraverso carrelli automatizzati e l’utilizzo di mezzanini per aumentare lo spazio a disposizione e la velocità di smistamento ed evasione degli ordini.
ALL'AGRIFOOD PIACE L'OUTSOURCING LOGISTICO
L’edizione 2017 dell’Osservatorio ha analizzato il settore dell’AgriFood, concentrandosi su 100 imprese dei comparti olio e ortofrutta (nel quale ha distinto fra 1°, 2°, 3° e 4° gamma) con un fatturato maggiore di 50 milioni di euro. Dalla ricerca emerge che nel settore l’incidenza della logistica conto terzi è superiore alla media generale del settore logistico (40,1% del totale della attività logistiche, per un valore di mercato pari a 44,6 miliardi di euro), con un grado di terziarizzazione — il rapporto fra il mercato della contract logistics (del valore di 940 milioni di euro) e il mercato potenziale (1.560 milioni di euro) — pari al 60%. Il comparto olivicolo è il più terziarizzato, con una quota del 78%, mentre l’ortofrutta registra un’incidenza della logistica conto terzi inferiore, pari al 56%. Ancora limitata, invece, la quota di mercato dedicata alla terziarizzazione “strategica", cioè l’outsourcing di una parte rilevante del processo logistico a un unico fornitore: a fronte di un'incidenza del 20% nell’intero settore logistico e un valore di mercato globale da 9 miliardi di euro nel 2015, l’Agrifood registra un’incidenza della “strategic contract logistics" di appena il 7%, per un valore di mercato pari a 102 milioni di euro. Lo sviluppo maggiore è nel settore olivicolo (21%), mentre è molto più basso nel comparto ortofrutta (3%), dove soltanto la 2° gamma presenta casi di terziarizzazione strategica (con un’incidenza del 9%).
ORTOFRUTTA REGNO DELLE COOP LOGISTICHE?
Entrando maggiormente nel dettaglio delle attività logistiche, i trasporti sono quasi completamente terziarizzati; pochissime aziende, infatti, sono dotate di una flotta propria per la movimentazione merci. Per quanto riguarda il magazzino, invece, la maggior parte delle aziende considerate preferisce la gestione in proprio (66%), ma esistono forti differenze tra i singoli settori: se il comparto olio fa registrare un elevato ricorso alla gestione in proprio (85%), il coinvolgimento diretto di cooperative specializzate nella movimentazione della merce risulta rilevante nell’ortofrutta per la 1° (31%) e la 4° gamma (67%). La 2° gamma (38%) presenta un discreto ricorso sia a cooperative (38%) che a operatori logistici (23%), mentre la 3° gamma è caratterizzata da un basso livello di terziarizzazione delle attività logistiche (13%), che avviene soltanto mediante coinvolgimento di operatori logistici.
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