eTIR: meno carta, più velocità alle frontiere

In logistica rendere più veloci e semplici i passaggi delle merci ai confini è una sfida costante. L’obiettivo? Ridurre tempi di attesa, burocrazia e costi. Oggi esiste già un sistema per facilitare i controlli doganali: il TIR, pensato per semplificare il trasporto internazionale**. Ma i tempi cambiano, e anche il TIR ha bisogno di evolversi. È qui che entra in gioco l’eTIR, la sua versione completamente digitale.

Cos’è l’eTIR e perché è importante
L’eTIR è una piattaforma digitale pensata per sostituire la documentazione cartacea nei trasporti su gomma. I suoi principali vantaggi? Riduce i tempi alle frontiere grazie a controlli più rapidi, migliora la tracciabilità delle merci, favorisce la prevenzione di frodi e irregolarità, diminuisce le lunghe code di camion, con benefici anche ambientali.

La spinta della IRU e il ruolo dei Paesi OCE
La IRU (International Road Transport Union) ha invitato i Paesi dell’area OCE (alcuni Stati dell’ex-Unione Sovietica) ad accelerare l’adozione dell’eTIR. Alcuni, come Azerbaigian, Pakistan e Uzbekistan, si stanno già muovendo in questa direzione. Tuttavia, senza una partecipazione più ampia e coordinata, il sistema non potrà funzionare al meglio. Servono investimenti, infrastrutture adeguate e collaborazione tra le autorità doganali.

Anche l’Europa deve fare la sua parte
L’Europa ha molto da guadagnare dall'adozione dell'eTir, garantendo tempi più rapidi nei trasporti, maggiore efficienza nei corridoi logistici, competitività per le imprese di trasporto e maggiore integrazione economica tra Paesi. Digitalizzare il sistema TIR non è solo una questione tecnica: è una scelta strategica. L’eTIR può rendere il trasporto su gomma più moderno, sicuro e sostenibile. Il futuro della logistica passa anche da qui.

** Il regime T.I.R. (Transport International Routier) è stato istituito con la Convenzione di Ginevra del 15 Gennaio 1959, per semplificare le formalità doganali dei trasporti internazionali di merci su strada.