
La direttrice ferroviaria del Frejus di nuovo nella tormenta. Dopo un anno e mezzo di chiusura e una riattivazione avvenuta appena tre mesi fa, la linea ferroviaria torna di nuovo a fermarsi, vittima di eventi naturali sul versante francese. La sera del 30 giugno, forti precipitazioni hanno causato una piena eccezionale del torrente Charmaix, che ha riversato fango e detriti sui binari nella zona di Modane, costringendo l’azienda ferroviaria francese Sncf a sospendere il traffico ferroviario tra Modane e St-Jean-de-Maurienne, per un tratto di circa 30 chilometri.
Sncf ha dichiarato che i tecnici sono già al lavoro per ripristinare parzialmente il servizio, con una possibile riattivazione limitata prevista per la mattina di sabato 5 luglio. Tuttavia, il ritorno alla piena operatività della linea ferroviaria non avverrà prima di metà mese, e le tempistiche restano legate all’evoluzione delle condizioni meteorologiche e al completamento dei lavori.
Ma i problemi non finiscono qui: non è infatti solo la ferrovia a subire le conseguenze di questa situazione critica, anche il traffico stradale attraverso il Frejus è stato limitato, a causa della manutenzione straordinaria della galleria stradale, avviata proprio nelle stesse ore in cui si verificava la frana. I lavori sulla galleria dureranno per tutto il mese di luglio, prevedendo la circolazione alternata nelle ore notturne di diversi giorni. Uniche notti di libera circolazione saranno quelle del 5 e 6 luglio, dall’11 al 14, del 19 e 20, e del 26 e 27 luglio.
La direttrice del Frejus, dunque, si conferma ancora una volta un punto critico per la mobilità tra Italia e Francia, messa alla prova da fragilità infrastrutturali e dall’aumento degli eventi meteo estremi.