16/10/2019

Il CdA DI FS DELIBERA SU DOSSIER ALITALIA

Il consiglio di amministrazione di FS Italiane ha deliberato la disponibilità a proseguire il confronto per la definizione di un piano industriale condiviso, solido e di lungo periodo grazie al quale valutare la formulazione di un’offerta finale per l’acquisto da Alitalia SAI e Alitalia Cityliner (entrambe in amministrazione straordinaria) dei complessi aziendali a queste ultime facenti capo, con la partecipazione anche di una primaria compagnia aerea che apporti competenze commerciali, di network, operative, tecniche, di gestione e di management, che si impegni a condividere e far proprio il piano industriale, oltre a sottoscrivere una quota di capitale nella newco.

 

La partecipazione di FS Italiane non può quindi prescindere da ulteriori approfondimenti in merito 1) alla definizione di un assetto azionario di newco che veda FS Italiane come socio di minoranza; 2) all'individuazione di un partner industriale che partecipi al capitale della Newco con una quota significativa; 3) al raggiungimento di un accordo sull’assetto di governance e sul top management della newco con gli altri soci; 4) alla definizione finale del piano industriale della newco, condiviso e fatto proprio dal partner industriale che dovrà assumere un ruolo determinante nella responsabilità di gestione ed implementazione dello stesso. Condizioni che FS Italiane ritiene possano essere soddisfacentemente superate con ulteriori sessioni di lavoro.

 

Da ultimo è stata sottolineata l’importanza che venga trovata adeguata soluzione ad alcune tematiche di contesto, essenziali per consentire la formulazione di un’offerta vincolante, tra le quali 1) l’esigenza che l’amministrazione straordinaria sia messa in condizione di gestire i complessi aziendali fino al closing dell’operazione e il necessario turnaround organizzativo, anche attraverso idonei strumenti di mitigazione sociale; 2) la clearance comunitaria in merito ai provvedimenti finanziari adottati in favore di Alitalia; 4) le iniziative istituzionali necessarie per consentire ad Alitalia l’armonico sviluppo del piano industriale a condizioni di mercato.


Fin qui quanto diramato in un comunicato dalle FS Italiane, mentre sul versante dell'altro partner della trattativa, Atlantia, arrivano nuovi tentennamenti. Risultato di tutti questi lunghissimi mesi di trattative? Un'unica certezza: mettere mano al portafoglio pubblico. Il prestito ponte di 900 milioni di euro non è infatti sufficiente a portare la compagnia verso la nuova Alitalia. Il gruppo perde più di 500 mila euro al giorno (sono 500 i milioni in rosso nel 2018) e necessita di una boccata d’ossigeno con un nuovo prestito ponte da 200-350 milioni di euro. Ipotesi finora smentita dal ministero dello Sviluppo economico che teme le ostilità di Bruxelles. Ma che, secondo quanto sostenuto dai sindacati, non è però un’opzione, bensì una necessità. 

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