Mezzo secolo di vita è temporalmente periodo che può rappresentare plasticamente il raggiungimento di un’età matura, ma nel caso dell’Interporto di Padova le sfaccettature che lo contraddistinguono si possono considerare molteplici e diverse. Sì, perché se in questo lasso di tempo l’enorme complesso patavino ha saputo svilupparsi al passo con i tempi, c’è da dire che con velocità di gambe e intuizione proprie di un ragazzino è stato in grado di anticiparli, rappresentando un modello da seguire e perseguire per tutti i competitor, se mai se ne possono immaginare di così all’altezza visto che il complesso è considerato l’interporto italiano più avanzato dal punto di vista tecnologico e della sostenibilità ambientale.
Collocato nella parte meridionale della zona industriale, ad est della città, e collegato agevolmente sia alla rete ferroviaria principale che alle autostrade A4-Venezia Milano e A13-Padova Bologna, l’interporto veneto si sviluppa su una superficie di 1.100.000 metri quadrati in proprietà, con 300 mila metri quadrati di magazzini in proprietà totalmente affittati alle imprese leader della logistica e del trasporto e un’area ferroviaria e terminalistica di circa di 500 mila metri quadrati. Si tratta dell’unico interporto nazionale anche proprietario e gestore del terminal intermodale, il cui fiore all’occhiello sono le 5 gru elettriche a portale per la movimentazione di container e semirimorchi (presto ne verrà installata un’altra) e i binari di carico scarico a modulo europeo lunghi 750 metri da dove ogni anno partono e arrivano circa 8000 treni merci che collegano la struttura ai principali porti italiani ed europei oltre che alcuni importanti terminal terrestri in centro e nord Europa. Particolare non trascurabile, la società è strutturalmente in utile da anni: nel 2022, il fatturato ha raggiunto i 35,7 milioni e un utile netto di 2,8 milioni di euro.
È partendo da questi dati che lo scorso lunedì 4 luglio, nella splendida aula magna di Palazzo Bo dell’Università cittadina si è festeggiato il 50esimo compleanno dell’impianto, alla presenza delle massime autorità istituzionali locali, regionali e nazionali. Fin dalla sua costituzione, nel 1973 - all’epoca la denominazione era quella di Interporto Merci Padova SpA – non ha mai smesso di evolversi, tanto da rappresentare attualmente uno dei principali interporti italiani e, dal 2013, a tutti gli effetti il “nodo core" della rete europea TEN–T del trasporto merci. Un interporto pubblico al servizio di tutte le imprese della logistica e del trasporto, ferroviarie e stradali operanti sul mercato, oltre che impresa pienamente impegnata nella realizzazione della logistica del futuro grazie all’intermodalità ferrovia-strada, alla digitalizzazione delle procedure, all’automazione delle operazioni logistiche del terminal e all’obiettivo dell’autonomia energetica.
Nel particolare, come ha voluto sottolineare l’attuale presidente Franco Pasqualetti, gran parte del merito del successo attuale va ascritto all’intuizione di Mario Volpato, che “da presidente della Camera di Commercio di Padova, non si occupò solo della struttura interportuale, di cui è stato primo presidente fino al 1982, ma anche della realizzazione della prima banca dati informatizzata. Quando parliamo dei risultati di traffico intermodali e anche di come oggi si ottengono posso affermare che abbiamo contribuito alla piena realizzazione dell’idea del lungimirante professor Volpato che non riguardava solo le merci fisiche, ma anche una particolare attenzione ai dati e alle informazioni. È anche importante ricordare che Interporto Padova è una società a capitale pubblico, con bilanci strutturalmente in utile, a dimostrazione del fatto che se un’impresa pubblica è ben guidata, ha una progettualità, può muoversi sul mercato non solo senza problemi ma diventando anche un punto di riferimento per le altre realtà del settore a livello nazionale. Per questo credo che ben si adatti alla nostra storia la frase «il tempo non si misura in anni ma in trasformazioni», tanto che possiamo ben dire infatti che Interporto ha saputo evolvere radicalmente e adattarsi ad ogni cambiamento del mercato". Volpato ha poi fatto un excursus storico-aziendale di Interporto nei vari decenni, sottolineando come “dal punto di vista economico e strategico, il deciso salto di qualità è avvenuto negli ultimi 15 anni, dopo la fusione con i Magazzini Generali di Padova, la prima di una serie di accorpamenti societari che si sono rivelati fondamentali per lo sviluppo e la modernizzazione di tutta l’area".
Il presidente Franco Pasqualetti
A seguire è intervenuto Antonio Santocono, presidente della Camera di Commercio di Padova, che ha sottolineato “come oggi la logistica rivesta sempre più un ruolo chiave all’interno dell’economia e della società. Il settore, sempre più orientato verso la sostenibilità, necessita di politiche e misure specifiche capaci di sviluppare attività aziendali efficaci e al tempo stesso poco impattanti sull’ambiente. Limitare l'energia che viene utilizzata, ottimizzare le tempistiche di trasporto, abbassare le emissioni inquinanti rappresentano le principali sfide che le aziende devono affrontare a livello logistico. Ora più che mai gli interporti sono uno strumento imprescindibile per connettere i mercati produttivi e di consumo adottando i più moderni criteri della sostenibilità in quanto sono strutture al servizio dell’intermodalità, metodologia fondamentale per la transizione ecologica richiesta alla logistica. Dobbiamo essere obiettivi e onesti con le esigenze di sostenibilità e sicurezza di tutta la filiera e degli operatori coinvolti. Date le attuali condizioni del sistema infrastrutturale, non possiamo più permetterci di muovere merci su gomma ovunque. L’unica modalità per continuare ad offrire un servizio espresso ad altissimo livello, nel rispetto della sostenibilità e degli obiettivi europei del Green Deal, è supportare l’intermodale con un maggior ricorso alla ferrovia". Santocono ha anche voluto porre l’accento sul “duplice ruolo virtuoso giocato dagli interporti, che effettuano una logistica sostenibile non solo sul lungo raggio, ma anche nel campo altrettanto strategico della distribuzione urbana delle merci i cui volumi sono cresciuti esponenzialmente con la diffusione dell’e-commerce. Dunque, in ottica di progettazione partecipata, con il progetto ‘Padova Hob Metroplitano’, la Camera di Commercio di Padova è impegnata per ridare al territorio quel respiro di città europea che merita e che storicamente le compete. In questo contesto, particolare attenzione viene data allo sviluppo e al potenziamento infrastrutturale di alcune direttrici, come ad esempio l’investimento in Interporto Padova con l’obiettivo strategico legato al potenziamento dello sviluppo ferroviario, logistico e viario per far crescere l’economia locale e intermodale in chiave interregionale: una mossa strategica che ha come obiettivo la progettazione, il potenziamento e lo sviluppo dei principali collegamenti ferroviari e delle arterie viarie fra Padova e le direttrici Nord-Est-Sud d’Italia".
Rispetto alle trasformazioni che hanno fatto oggi di Interporto Padova quello italiano più evoluti, è opportuno sottolineare che la celebrazione dei 50 anni è stata anche l’occasione per presentare l’ultimo innovativo progetto realizzato: un impianto fotovoltaico ad accumulo di energia - che sarà in funzione a breve - per alimentare le gru elettriche del grande terminal intermodale puntando così all’autonomia energetica, alla protezione contro le perturbazioni del costo dell’energia e alla totale sostenibilità ambientale delle operazioni logistiche svolte all’interno di quell’area. I particolari dell’iniziativa sono stati illustrati dal direttore generale dell’Interporto, Roberto Tosetto: “Grazie a questo investimento ci dotiamo di un impianto della potenza di 1 MW da energia solare che prevede un sistema di accumulo di che ci permette di utilizzare l’energia pulita e autoprodotta per alimentare le gru a portale e le altre strutture del terminal. Elemento di particolare interesse è costituito dal software predittivo che permette di gestire le numerose variabili: l’irraggiamento solare, le curve di consumo delle gru in relazione al traffico e le operazioni da svolgere nel terminal. L’obiettivo è anche quello di raggiungere lo sfruttamento intelligente delle superfici altrimenti improduttive dell’area come i tetti, le rotatorie e tutti quegli spazi interclusi di difficile utilizzo. Un modello che si rivelerà proponibile e utile anche a tante aziende presenti nelle zone industriali". Tosetto ha anche voluto sottolineare che “negli ultimi 15 anni abbiamo investito complessivamente circa 100 milioni di euro in infrastrutture avanzate e innovazione gestionale e tecnologica, puntando decisamente su digitalizzazione e automazione e stiamo lavorando per realizzare entro il 2024 anche l’automazione delle operazioni di carico e scarico delle gru elettriche automatiche a portale: la sequenza delle operazioni e le manovre di movimentazione saranno completamente gestite da un apposito software e l’operatore avrà solo il compito di controllare che non ci siano anomalie", per concludere affermando che “questo attivismo, secondo, rappresenta il modo migliore di ‘pensare’ alla logistica del futuro e di massimizzare la resa degli investimenti nelle strutture interportuali".
Il direttore generale Roberto Tosetto
All’evento era presente il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, che ha dichiarato come l’Interporto di Padova sia da considerare “uno degli esempi migliori di cosa significa per la realtà del nord-est poter disporre di una struttura di queste dimensioni e capace di registrare volumi di enorme gramdezza. In Italia il trasporto merci su ferro è pari al 10-11% del totale, mentre nel resto d’Europa è al 17%; quindi il primo salto in avanti da compiere è quello di incentivare il trasporto merci su rotaia. Poi dobbiamo anche prestare particolare attenzione alla questione energetica operando ogni sforzo possibile per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050: un impegno prioritario che sto personalmente perseguendo e che ho ribadito recentemente con la presentazione di un Piano Nazionale interamente volto alla risoluzione del problema".
Il ministro Gilberto Pichetto
Un
momento di particolare emozione è stato quello del ‘ricordo’ dedicato a tutti i
presidenti che si sono succeduti alla guida dell’Interporto di Padova in 50
anni di attività, e una targa commemorativa ha voluto rendere imperituro lo
svolgimento del loro operato: singolarmente votato al successo dell’impianto, reso
però possibile solo grazie al collettivo dedicarsi per la riuscita dell’impresa
nella continuità. L’aula magna dell’Università di Padova ha celebrato il
riconoscimento con un applauso scrosciante e prolungato.
di Tiziano Marelli