
All’interno dell’interporto di Parma, su un’area di 14.000 metri quadrati, oggi cresce un bosco. È composto da 875 tra alberi e arbusti che, giorno dopo giorno, mettono nuove foglie, simbolo concreto di un impegno che affonda le radici nel territorio. A piantarlo è stata CEPIM, che da mesi porta avanti un percorso condiviso con il consorzio forestale KilometroVerdeParma. Oggi, quel percorso compie un ulteriore passo avanti: CEPIM diventa ufficialmente socio ordinario del consorzio.
Non si tratta di un semplice atto formale, ma della naturale evoluzione di un progetto nato da un gesto simbolico – la piantumazione degli alberi – che nel tempo si è trasformato in una scelta strategica, culturale, aziendale.
«Abbiamo aderito al progetto KilometroVerdeParma con convinzione – commenta Gianpaolo Serpagli, presidente di CEPIM – ma è solo vivendo l’evoluzione del Bosco che abbiamo capito quanto questo gesto ci rappresentasse. Per questo oggi scegliamo di esserci in modo ancora più profondo, come Soci Ordinari: un segnale di continuità, radicato nel territorio e nei nostri valori».
Un pensiero condiviso anche dall’amministratore delegato di CEPIM, Fabio Rufini, che sottolinea come il bosco non sia più solo un simbolo, ma un segno tangibile di un cambiamento culturale: «Ogni albero piantato è un atto che resta, ma la cosa più importante è ciò che quell’atto innesca. Il nostro coinvolgimento con KilometroVerdeParma è diventato parte del nostro modo di fare impresa. Non solo sostenibilità come strategia, ma come cultura».
Per il consorzio forestale KilometroVerdeParma, la decisione di CEPIM rappresenta una conferma della capacità del progetto di generare un impatto positivo, concreto e duraturo. «C’è un valore speciale nel vedere un’azienda crescere insieme al Bosco che ha scelto di piantare – commenta Maria Paola Chiesi, presidente del Consorzio –. La cura che si riserva agli alberi è la stessa che si dedica a una relazione che vuole durare nel tempo».
Oggi, il bosco di CEPIM è molto più di un’area verde: è un organismo vivo, parte integrante di un ecosistema fatto di persone, imprese, ambiente e responsabilità. È la testimonianza di come la sostenibilità possa diventare cultura d’impresa, e di come – anche nel mondo della logistica – si possa scegliere di crescere in armonia con il territorio.