14/01/2016
Tra i consumatori Italiani che acquistano la marca del distributore (MDD) il 49% lo fa con alta frequenza e il 40% con media frequenza: la MDD crea quindi fedeltà all’acquisto e gode della fiducia delle persone; il 35% di chi compra la MDD lo fa quasi in modo esclusivo: l’11% acquista esclusivamente MDD e il 24% acquista prevalentemente MDD, mentre per il 41% degli Italiani il carrello della spesa è riempito per metà da prodotti a marca del distributore.
Uno studio certifica la rilevanza del settore
Sono questi alcuni dei principali dati di sintesi del “XII Rapporto Marca/BolognaFiere sulla MDD", curato dal professor Guido Cristini, ordinario di marketing dell’Università di Parma, presentato durante il convegno inaugurale di ADM (Associazione Distribuzione Moderna) che ha dato il via a MARCA 2016 (www.marca.bolognafiere.it/) - l’appuntamento annuale dedicato al settore della marca del distributore - organizzato da BolognaFiere in collaborazione con ADM e in programma ieri e oggi appunto a Bologna. La ricerca (fonte dati IRI) è stata condotta su un campione di 1520 interviste su base nazionale, con l’obiettivo di comprendere in che modo le insegne hanno qualificato, nel tempo, la marca del distributore e quale sia la percezione dei consumatori finali.
L'importanza del fattore "risparmio", ma non solo
Sul podio dei valori personali più importanti per i consumatori della MDD vi sono la famiglia (64%), la salute (60%) e il rispetto (35%), seguiti dal lavoro, dall’ambiente e dall’attenzione ai bambini. Nell’ambito dei prodotti di largo consumo confezionato nel 2015 i consumatori italiani hanno risparmiato 1,8 miliardi di euro preferendo i prodotti a marca del distributore. Sempre di più i consumatori percepiscono la marca del distributore come un vero e proprio brand portatore di valori, per cui risulta evidente che il buon rapporto qualità/prezzo (che rimane determinante nella scelta d’acquisto del 74% dei consumatori) e la convenienza (importante per il 72% degli shopper) non sono più i soli fattori d’attrazione, ma tra gli elementi che determinano la spesa vi sono la qualità (68%), la sicurezza e la certificazione (64%), la varietà (55%), la tradizione (55%), la funzionalità (52%), l’etica (51%), l’innovazione (49%) e la sostenibilità (49%).
Uno studio certifica la rilevanza del settore
Sono questi alcuni dei principali dati di sintesi del “XII Rapporto Marca/BolognaFiere sulla MDD", curato dal professor Guido Cristini, ordinario di marketing dell’Università di Parma, presentato durante il convegno inaugurale di ADM (Associazione Distribuzione Moderna) che ha dato il via a MARCA 2016 (www.marca.bolognafiere.it/) - l’appuntamento annuale dedicato al settore della marca del distributore - organizzato da BolognaFiere in collaborazione con ADM e in programma ieri e oggi appunto a Bologna. La ricerca (fonte dati IRI) è stata condotta su un campione di 1520 interviste su base nazionale, con l’obiettivo di comprendere in che modo le insegne hanno qualificato, nel tempo, la marca del distributore e quale sia la percezione dei consumatori finali.
L'importanza del fattore "risparmio", ma non solo
Sul podio dei valori personali più importanti per i consumatori della MDD vi sono la famiglia (64%), la salute (60%) e il rispetto (35%), seguiti dal lavoro, dall’ambiente e dall’attenzione ai bambini. Nell’ambito dei prodotti di largo consumo confezionato nel 2015 i consumatori italiani hanno risparmiato 1,8 miliardi di euro preferendo i prodotti a marca del distributore. Sempre di più i consumatori percepiscono la marca del distributore come un vero e proprio brand portatore di valori, per cui risulta evidente che il buon rapporto qualità/prezzo (che rimane determinante nella scelta d’acquisto del 74% dei consumatori) e la convenienza (importante per il 72% degli shopper) non sono più i soli fattori d’attrazione, ma tra gli elementi che determinano la spesa vi sono la qualità (68%), la sicurezza e la certificazione (64%), la varietà (55%), la tradizione (55%), la funzionalità (52%), l’etica (51%), l’innovazione (49%) e la sostenibilità (49%).
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