
“La produttività in Italia cresce troppo poco e per invertire la rotta servono misure concrete: dalla detassazione degli aumenti salariali al rafforzamento delle infrastrutture, con particolare attenzione all’eliminazione dei colli di bottiglia dell’ultimo miglio”. È il commento di Carlo De Ruvo, presidente di Confetra, sul rapporto sulla produttività 2025 del Cnel. Dal testo emerge che dal 1995 al 2024 il nostro Paese abbia registrato un incremento medio annuo della produttività dello 0,2% contro l’1,2% della media Ue.
Confetra sottolinea come il settore della logistica e dei trasporti non sia stato analizzato come comparto autonomo, sebbene condivida l’analisi generale: “la produttività - spiega De Ruvo - cresce poco, anche a causa del basso livello di digitalizzazione. I dati Istat mostrano che le imprese di trasporto e magazzinaggio restano sotto la media in quattro ambiti chiave: specialisti ICT, cybersecurity, formazione e uso dell’intelligenza artificiale. Inoltre, il 41,6% delle imprese del settore non prevede investimenti materiali o immateriali nel biennio 2025-2026 (contro il 21,3% dei servizi postali e corrieri). Tutto ciò nonostante TEHA Group stimi un guadagno, in termini di produttività, generato dalla sola adozione dell’IA, del 18,5% per la logistica”.
Confetra accoglie con favore il bando “LogIN Business” del MIT, previsto dal PNRR per sostenere la transizione digitale, ma segnala le difficoltà che caratterizzano il settore.
“Da un lato - continua De Ruvo - i contratti con la committenza hanno spesso orizzonti temporali ridotti, con minori certezze soprattutto nei periodi di crisi; dall’altro, la prevalenza di imprese con meno di 50 addetti limita la capacità di investimento, pur in un contesto di progressiva aggregazione. Negli ultimi dieci anni, infatti, le aziende con meno di 20 addetti sono diminuite dell’11%, mentre quelle con oltre 50 addetti sono aumentate del 22%. Per questo Confetra valuta positivamente la proposta del Cnel di favorire la crescita dimensionale e l’aggregazione tra imprese”.
Per il presidente di Confetra la digitalizzazione va di pari passo con la formazione. “Negli ultimi vent’anni - ha evidenziato - grazie ai fondi interprofessionali e all’impegno delle parti sociali, il settore ha fatto passi avanti significativi nella formazione continua, ma resta ancora molto da fare. Per aumentare la produttività occorre proseguire nel sollecitare le imprese a investire in digitalizzazione e formazione, con il supporto delle istituzioni. È inoltre necessario rafforzare le politiche di detassazione degli aumenti salariali legati alla produttività, garantendo in ogni caso pari tutele per i lavoratori”.
Centrale anche il tema della crescita dei salari. Secondo Confetra è necessaria una vera “scossa”: i contratti collettivi nazionali devono essere rinnovati in tempi ragionevoli – “come abbiamo fatto noi” – e le politiche di detassazione non vanno limitate agli accordi aziendali, ma estese anche ai contratti collettivi nazionali.
Infine, sul fronte infrastrutturale, Confetra richiama l’analisi del Cnel secondo cui la dotazione e l’accesso alle reti di trasporto sono fattori decisivi per la coesione sociale e lo sviluppo economico dei territori. “Crediamo nell’importanza delle grandi opere – conclude De Ruvo – ma soprattutto nella rimozione dei colli di bottiglia dell’ultimo miglio che, se non risolti, rischiano di vanificare grandi investimenti pubblici”.