
È stato presentato oggi presso l’Università LIUC il nuovo studio “Radar IA”, promosso dal centro i-LOG della LIUC in collaborazione con Columbus Logistics. Una fotografia aggiornata sull’applicazione dell’intelligenza artificiale (Ia) nella logistica e nella supply chain in Italia, realizzata attraverso un’indagine condotta su oltre 600 direttori logistici e supply chain manager.
I risultati mettono in luce un panorama ancora in evoluzione: soltanto il 30% delle aziende dichiara di avere una qualche forma di IA nei propri sistemi IT, ma solo l’8% dispone di un’applicazione realmente funzionante. Un ulteriore 22% è in fase di implementazione. Questo dato evidenzia come la trasformazione digitale nel settore logistico sia ancora in una fase iniziale, ma con un potenziale di crescita molto elevato.
Pianificazione e magazzino i principali ambiti di applicazione
L’ambito più maturo nell’adozione dell’IA è il supply chain planning: il 22% degli intervistati ha già applicazioni attive, con il sales forecasting come caso d’uso più diffuso (43%). Seguono il production planning, il transportation planning, l’ottimizzazione delle attività di magazzino e la gestione delle scorte.
Il focus futuro, tuttavia, sembra orientarsi verso il magazzino, dove le aziende mostrano il maggior desiderio di innovazione. Le tre soluzioni più ricercate riguardano identificazione e tracciabilità dei materiali; allocazione dinamica degli articoli; automazione e robotizzazione delle operazioni.
Barriere all’adozione: competenze e integrazione
Secondo Nicolò Trifone, ricercatore i-LOG e co-autore dello studio, la mancanza di competenze interne (52%) e le difficoltà di integrazione con i sistemi informativi esistenti (33%) rappresentano i principali ostacoli all’adozione dell’Ia. Ciò è particolarmente vero per le PMI, dove solo il 21% ha almeno una soluzione attiva, contro il 33% delle aziende con fatturato superiore a 50 milioni di euro.
Spiega Nicolò Trifone: “Tra le principali motivazioni sottostanti l’adozione di una soluzione di Ia (e relativo investimento) c’è, in primo luogo, il miglioramento dell'affidabilità e dell’accuratezza, seguito dalla necessità di velocizzare l’elaborazione dei dati. Meno rilevanti risultano le scelte per una riduzione dei costi operativi o per la riduzione delle operazioni ripetitive. Al contrario, coloro che non hanno implementato alcuna soluzione di IA sostengono la mancanza di competenze all’interno dell’azienda
Strategie per il futuro: dove investire
Il rapporto evidenzia un interessante disallineamento tra desiderio e realtà: processi come la previsione dei ritardi di consegna o il bilanciamento delle risorse di magazzino sono fortemente desiderati ma ancora poco sviluppati. Un’indicazione utile sia per i manager, che possono concentrarsi su aree ad alto potenziale competitivo, sia per i fornitori di soluzioni IT, chiamati a sviluppare tecnologie più accessibili, modulari e integrabili.
Una visione condivisa per l’innovazione
Stefano Bianconi, direttore generale di Columbus Logistics, ha sottolineato l’importanza di un approccio consapevole all’innovazione: “L’Intelligenza Artificiale è una frontiera concreta per la logistica, ma serve visione per trasformare il desiderio in adozione. Come Columbus Logistics siamo orgogliosi di contribuire a questa ricerca e a diffondere cultura logistica.”
Lo studio “Radar IA” si propone come guida per orientarsi nel futuro della logistica intelligente, indicando priorità, trend e strategie vincenti in un settore sempre più cruciale per la competitività delle imprese.