Siglato un nuovo accordo sul trasporto di contenitori tra alcune delle associazioni dell'autotrasporto e della committenza. L'ultimo accordo di settore risale al 20 dicembre 2004 e il nuovo - dopo ben 16 anni - entra in vigore dal prossimo 1° luglio, rappresentando il primo passo di una nuova fase di relazioni industriali per superare le contrapposizioni tra vettori e committenti e per promuovere più efficienza dell’intera filiera logistica. E in particolare l'accordo fa chiarezza su temi quali le attese per il carico e lo scarico dei contanier e gli aspetti tariffari: è però ancora parziale; manca la firma dei rappresentanti di alcuni operatori e lascia in sospeso questioni (a esempio come remunerare le attese dei camion).
La firma è il frutto di mesi di lavoro e ha portato alla ricostituzione del "tavolo nazionale container": tra i punti del documento si prevede, tra l’altro, che le indennità relative alle prestazioni accessorie vadano riequilibrate sulla base degli effettivi costi sostenuti dall’autotrasporto.
Quella siglata è però una prima intesa in vista di un accordo più ampio che deve coinvolgere tutti gli operatori della filiera sotto l’egida del ministero competente. Tra gli obiettivi c’è quello di garantire linee comuni di condotta che riducano la variabilità dei comportamenti ritenuti dannosi per l’organizzazione del servizio stesso e della sicurezza stradale attraverso l’adozione di principi e raccomandazioni che consentano anche di contrastare il fenomeno dell’abusivismo.
Nel comunicato diramato da Fai-Conftrasporto si ribadisce la necessità di chiedere al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili di intervenire su Autorità di sistema portuale e operatori interessati (terminal container) per disciplinare la tracciabilità e la registrazione dei cicli operativi in modo da superare le difficoltà organizzative che si ripercuotono in termini di tempo e denaro sull'autotrasporto durante le attese dei camion nei bacini portuali. A questo proposito, le Associazioni firmatarie prevedono la necessità di definire accordi di programma per stabilire un regime di indennizzi.
L'intesa tenta di risolvere anche le criticità sul ritiro dei contenitori vuoti precisando che la responsabilità sullo stato dei contenitori è del terminal/deposito che li consegna. L’intesa riguarda anche la variazione della tariffa di trasporto, che sarà applicata quando il costo del gasolio subirà una variazione in aumento o in riduzione superiore al 2%, sulla base di una percentuale indicativa puramente di riferimento quale la quota di incidenza pari al 30%.