20/02/2023
Il mondo dei trasporti e della logistica che ha sempre privilegiato impegnarsi sui problemi più immediati dai costi del gasolio a quelle delle assicurazioni , dalle accise ai tempi di attesa al carico e allo scarico è bene che si faccia sentire sulla scellerata decisione politica del Parlamento europeo che con la sua maggioranza di sinistra ha deciso che dal 2035 si produrranno solo auto elettriche.
Gli effetti negativi si faranno sentire prima. La decisone europea azzoppa in particolare la logistica dell’automotive , il primo settore in cui avvenne l’outsourcing logistico nel 1994. L’industria dell’auto, che ha trainato insieme alla edilizia lo sviluppo della seconda metà del secolo scorso, viene definita la fabbrica delle fabbriche perché alle catene di montaggio arrivano le centinaia di componenti di cui si compone l’auto.
L’auto elettrica necessita della metà dei componenti e pertanto centinaia di aziende dell’indotto saranno messe in discussione e i quantitativi di merce da trasportare di dimezzeranno di conseguenza. Contestare la decisione europea e richiedere un Piano Marshall europeo per il rinnovo del vecchio parco circolante con gli euro 6 di ultima generazione potrebbe essere una battaglia green oltre che dare un contributo al rilancio del settore automotive. Trecento milioni sono infatti i mezzi euro 0,1,2,3,4,5 in circolazione e senza un intervento straordinario darò l’alto costo dell’auto elettrica rimarranno tutti in esercizio o quasi.
Mino Giachino
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