A Milano, il convegno “Flussi logistici e 4.0: le reali opportunità per le imprese del settore”,organizzato da Assologistica Cultura e Formazione (ramo formativo di Assologistica) e Net Consulting cube, holding di consulenza e di market intelligence della digital technology, ha segnato una passaggio importante sul tema della “logistica 4.0”. Ha, infatti, “messo in fila” e discusso un insieme di temi di grande attualità e interesse per le imprese logistiche, tenendo anche presente, però, le difficoltà che tali temi possono presentare a tante imprese del settore. Il punto di partenza, come hanno detto le “due anime” del convegno Annamaria Di Ruscio, amministratore delegato di Net Consulting cube, e Luigi Terzi, presidente di Assologistica Cultura e Formazione, è che “la crescente competizione a livello internazionale obbliga le aziende del settore industriale e logistico a intraprendere un processo di trasformazione digitale che rappresenta un elemento chiave per il loro sviluppo.Questo salto risulta necessario soprattutto per la logistica delle aziende manifatturiere, perché il livello di evoluzione che ha raggiunto negli ultimi anni la legittima, sempre più, a essere 'leva strategica'. Per gli operatori logistici, invece, diventa oltre che urgente e inderogabile, anche motivo di sopravvivenza nel mercato”.  

 

 

EVOLUZIONE OBBLIGATA

Quindi, siamo di fronte a una evoluzione della logistica che è quasi obbligata, e, comunque, indispensabile per chi vuole “reggere” o imporsi sul mercato. Il perché lo spiega ancora la Di Ruscio: “La crescente automazione produce significativi benefici in termini di performance, accrescendo la possibilità di un monitoraggio attivo dei processi, nonché una loro maggiore sostenibilità in termini sia ambientali sia energetici. Per far sì che la transizione verso una impresa 4.0 possa compiersi, è però necessario che le aziende inizino a guardare la supply chain in modo molto più 'allargato' e collaborativo, con sistemi interconnessi tra gli attori della catena del valore. In ambito logistico, nello specifico, le strategie di ottimizzazione ed evoluzione si dovranno concentrare verso l’ottimizzazione delle operations inbound, dell’inventario di magazzino e del del picking & packing per le consegne che, peraltro, dovranno essere sempre più flessibili e personalizzate, soprattutto se effettuate direttamente al consumatore finale”.    



NUOVA VISIONE SISTEMICA                                                                                  

Per compiere fino in fondo questo “salto” di qualità, però, non basta che un'azienda logistica introduca nel suo funzionamento nuovi macchinari o nuovi strumenti più tecnologicamente avanzati, ma deve guardare alla sua organizzazione complessiva, alle sue strategie e ai suoi obiettivi in termini del tutto diversi. Deve guardare al suo lavoro in “un'ottica di sistema”, identificando i partner giusti, che la possano accompagnare nella sua evoluzione, deve affidarsi per ottimizzare il proprio lavoro sempre più a simulazioni, deve capire e interpretare le esigenze del cliente o del consumatore. Infatti, la trasformazione digitale delle aziende - perché in fondo è di questo che si parla - deve rivolgersi a tutti i processi aziendali, partendo da una logica e da una cultura imprenditoriale aperta e convinta a innovare, che “comprenda l’importanza e i benefici derivanti da una maggiore interconnessione e da un utilizzo avanzato dei dati e delle informazioni. Ciò determina anche la capacità e volontà delle aziende di effettuare un corretto cambio di management per la gestione di processi 4.0 o, addirittura, di nuovi processi, resi possibili dall'avvento di tecnologie innovative(IoT, robotica, intelligenza artificiale, droni, ecc.) sempre più stabili ed efficaci”, come ha sottolineato la Di Ruscio.



CENTRALITA' DEI DATI

C'è un altro aspetto centrale che caratterizza, proprio in quella “logica di sistema” a cui accennavamo prima, l'evoluzione logistica verso il livello 4.0, e che vale la pena sottolineare, ossia il trattamento dei dati e delle informazioni. “Al cuore del paradigma 4.0, anche per quanto riguarda la logistica, vi è la centralità del dato e la sua analisi, in grado di generare informazioni rilevanti che possono essere considerate la 'nuova valuta'da utilizzare per essere competitivi”, ha detto Simone Marchetti, digital supply chain manager di Oracle. Concetti sottolineati anche da Marco Belloni di Logistic Replay: “Parlando di logistica, i principi dell’impresa 4.0 trovano applicazione non solo nell’estremizzazione dell’efficienza operativa, ma anche nella forte necessità di collaborazione e condivisione delle informazioni tra i diversi attori della filiera. Da un modello di distribuzione centrico tradizionale si deve passare a un modello 4.0 di collaborazione e condivisione delle informazioni tra i diversi attori della filiera. In quest’ottica, la catena logistica diventa un enorme tubo produttivo in cui ogni elemento porta un valore aggiunto al prodotto nel renderlo disponibile al cliente finale nel momento e nel modo più opportuni”. Gestire le informazioni è importante anche per Andrea Piatti, supply chain advisor di Engineering che ha parlato delle “possibilità d’innovazione legate al mondo 4.0, a partire da robot, sensori ed etichettatura Rfid fino all’introduzione di sistemi di gestione e misurazione anche in termini di anticipazione e di sistemi di controllo come digital visual management e reportistica. Tutte innovazioni tecnologiche che coniugate potranno condurre a 'magazzini zero' in un futuro neanche tanto lontano”. Ciò per sottolineare l'impatto che può avere l'innovazione.



LIMITI E CRITICITA'

Nel corso del convegno sono intervenute anche aziende che hanno già compiuto il cammino verso la logistica 4.0, come Oracle, De Girolami Group, Pony Up, K+N, Next Gen, Number1, ma si è parlato anche delle difficoltà che per intraprendere questo cammino incontrano tante altre imprese. Un'indagine di Net Consulting cube tra imprese logistiche ha riscontrato che, per quanto riguarda “il livello 4.0”, il 45% degli intervistati trova difficile cambiare il tipo di management, il 41% ha dubbi sul “risultato finale” di questa operazione dal punto di vista dei margini operativi, il 21% non ha competenze adeguate. La stessa indagine ha messo in evidenza le principali preoccupazioni di tante imprese del settore di fronte all'introduzione di complesse innovazioni: un rapporto incerto tra investimenti e benefici; la mancanza di competenze interne; un'arretratezza complessiva della filiera in cui operano; la necessità di investimenti troppo alti; un'insufficiente cultura aziendale. 



NUOVI SKILL CERCASI E VECCHI PROBLEMI

Anche un'indaginedi Gi Group sui ruoli e le competenze professionali per la logistica 4.0, che ha ricevuto 170 risposte con una significativa rappresentanza di tutti i comparti del settore, ha rimarcato il problema delle competenze, infatti tra le figure professionali maggiormente ricercate dalle aziende vi sono esperti di information technology. Non è da sottovalutare, infine, il problema rappresentato dalla forte competizione che le imprese di logistica devono affrontare sul mercato e che spesso costringono, pur di prendere il  lavoro, a una “scontistica” assai elevata. Difficile in tali circostanze fare investimenti e pensare a “innovare”: l'obiettivo principale è sopravvivere. Un aspetto, quest'ultimo non marginale ovviamente, come ha messo in evidenza Terzi: “Ancora troppi contratti si concludono esclusivamente sulla tariffa e questo blocca qualsiasi iniziativa da parte degli operatori logistici, per cui non investono, non assumono e vivono la quotidianità senza un orizzonte preciso, con l’incombenza di superare l’ennesimo tender”.



RUOLO STRATEGICO DELLE ASSOCIAZIONI

In tali difficoltàdiventa essenziale il ruolo delle associazioni, e in questo caso di Assologistica e di Assologistica Cultura e Formazione, per orientare le imprese in questo percorso verso l'innovazione, per guidarle nelle scelte, dando strumenti conoscitivi e lavorando con l'obiettivo di migliorare le performance della logistica nel suo complesso e a livello di singola filiera, perché uno dei limiti che si può incontrare in questo percorso complicato è che non si “avanzi” in maniera integrata. Infatti, come ha sottolineato Piatti: “Il livello 4.0 significa che le aziende logistiche devono attrezzarsi e devono prevedere avanzati strumenti indispensabili per una gestione integrata, ottimizzata e automatizzata. Basta un'azienda non integrata e il 'meccanismo' avrà ancora bisogno di banali lettori a barcode e di una gestione semi manuale delle operazioni”.

 


IL PROGETTO DI NET CONSULTING CUBE E ASSOLOGISTICA C&F

Net Consulting cube e Assologistica hanno elaborato un progetto teso a conoscere la situazione, l'atteggiamento e le iniziative delle aziende logistiche associate verso i temi e le problematiche della logistica 4.0. In particolare, tra gli obiettivi perseguiti dal progetto vi è quello di permettere alle aziende più arretrate sul versante dell'innovazione di confrontarsi con altre casistiche ed esperienze più avanzate e, inoltre, quello di favorire un senso di community tra chi aderisce al progetto in maniera da condividere difficoltà, da cogliere opportunità, anche in funzione della possibilità di utilizzare incentivi messi a disposizione dalla legge di stabilità e dal Piano Calenda. In generale, la finalità principale del progetto consiste nell'aumentare la conoscenza dei temi dell'industria e della logistica 4.0 per valutare sia come poter evolvere il business della logistica verso l'innovazione e il digitale sia, soprattutto, con quali impatti e con quali possibili ritorni. Il progetto è stato articolato in più fasi: il convegno, svoltosi il 16 maggio a Milano, è stato, possiamo dire, “il punto di partenza” in primo luogo rivolto alle aziende associate ad Assologistica. Poi è stata prevista l'elaborazione di un “pacchetto formativo”, sempre a favore delle aziende associate ad Assologistica e Assologistica Cultura e Formazione, presentato in mezza giornata di lavoro, che consenta di usufruire del credito d'imposta come stabilito dall'ultima legge di stabilità (in programma il 12 luglio 2018). A seguire si svolgerà un incontro a Treviso dedicato alle imprese manifatturiere e della distribuzione del Triveneto sull'argomento logistica (27 settembre). Infine, Net Consulting cube articolerà diversi contributi sul mercato, sui trend e sugli investimenti, oltre ad approfondimenti collegati sia alle difficoltà che si possono incontrare sia alle modalità di soluzione, anche grazie alla collaborazione delle imprese sponsor del progetto.  


DI PAOLO GIORDANO


Sotto alcune immagini dell'evento (per una miglior visione si clicchi su ogni singola foto) e gli interventi dei Relatori.