12/09/2012

Rapporto Coop: mai così giù i consumi degli italiani

Puntuale come ogni anno è arrivato anche per il 2012 il rapporto "consumi e distribuzione" redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione scientifica di Ref. Ricerche e il supporto d’analisi di Nielsen. Con in più quest'anno una novità: il rapporto per la prima volta è in versione e-book interattiva e scaricabile dal sito http://www.e-coop.it/portalWeb/portale/index.jsp Il documento fotografa lo stato di salute dei consumi nel nostro Paese, collocandolo in un contesto europeo e internazionale, rilevando gli importanti cambiamenti apportati dalle famiglie ai loro comportamenti d’acquisto dettati dalla grave crisi economica. Il 2012 si sta mostrando come annus horribilis per l’intera area euro, ma in Italia la sofferenza è maggiore: se nel 2007 il reddito procapite degli italiani era pari al 91% di quello tedesco, nel 2011 è calato all’84% e l’andamento dei redditi rispecchia inevitabilmente la perdita di posizioni del nostro Paese in termini di sviluppo. Mandata in soffitta anche l’immagine degli italiani risparmiatori: il 25% delle famiglie è costretto a indebitarsi pur di andare avanti. E anche l’immagine dell’Italia come Paese gaudente non regge ormai più: nel confronto europeo gli italiani danno un giudizio appena sufficiente della loro felicità (6,1, mentre in Francia si raggiunge il 7, in Germania il 6,7, nel Regno Unito il 6,9, e meglio di noi fanno anche gli spagnoli col 6,5) e, pure a parità di reddito, sono più infelici dei cittadini di molte altre nazioni. L’Italia si mostra invece sempre più il Paese delle differenze e disuguaglianze: un decimo degli italiani detiene quasi metà della ricchezza nazionale (rappresentata prevalentemente da abitazioni) e convive con il 30% più povero che si accontenta dell’1% della ricchezza netta totale. E sul fronte del consumo l’Italia degli status symbol (belle auto, bei vestiti, buon cibo) lascia il posto all’Italia della nuova austerità, dove anche la spesa intelligente non basta più. E’ arrivato il tempo delle rinunce e a crescere è rimasto solo il commercio on line. Secondo i dirigenti Coop si fanno intanto sentire le prime avvisaglie di un'ulteriore tempesta in arrivo per il 2013, con un’inflazione che potrebbe raggiungere i livelli del 2007/2008. Già si registrano rincari dei listini che sfiorano il 5%, un dato che si aggiunge alla perdita dì acquisto dei consumi degli italiani. "Si presenta così - dicono alla Coop - una situazione insostenibile per la distribuzione moderna che fino ad ora ha assorbito gran parte dell’inflazione (fissando a 100 il livello dei prezzi nel 2000, Coop negli ultimi 11 anni ha fatto risparmiare agli italiani 14 punti percentuali -indice Istat pari a 132 e indice Coop fermo a 118). Di fronte a un mutamento strutturale dei consumi è però necessario un cambio di prospettiva; inderogabile un patto anti-inflazione concordato tra Governo e imprese dell'industria e della distribuzione che ha lo scopo di neutralizzare in tutto e almeno in parte i rincari incombenti e che aiuti i 20 milioni di famiglie italiane a reddito medio basso e medio maggiormente colpite."
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