24/07/2014

SDAG, dal confine di Stato allo sviluppo nel cuore d’Europa

SDAG (Stazioni Doganali Autoportuali Gorizia) è la società di gestione dell’autoporto di Gorizia e della stazione confinaria di S. Andrea. Il sistema autoportuale goriziano si colloca nel punto d’incontro di diverse direttrici di traffico da e per il Centro-Europa, in prossimità del sistema portuale dell’Alto Adriatico, dello scalo ferroviario di Cervignano e dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari. E’ collegato direttamente alla rete autostradale italiana sia verso ovest (Venezia-Milano-Bologna) sia verso nord (Austria e in Baviera), nonché alla rete autostradale slovena dalla nuova tratta Gorizia-Lubiana, infrastruttura fondamentale per raggiungere Gorizia e l’Italia, via Lubiana, senza pendenze perdute rispetto al tragitto su Trieste e i conseguenti disagi causati dal gelo d’inverno e dalle raffiche di bora. Il complesso di infrastrutture per la logistica di SDAG comprende l’autoporto e la stazione confinaria di S. Andrea e si estende su un'area di 600.000 mq. Collocato a cavallo del confine italo–sloveno, offre una vasta gamma di servizi alla logistica e al trasporto da e per i Paesi del Centro Europa. 

Sfida prossima ventura 
Una volta c’era il Confine di Stato. Ed un’economia a questo legata, sia direttamente che indirettamente. Numerosissimi i camion che giornalmente sostavano in SDAG per le pratiche doganali, fino a 1.500 camion/giorno. O ancora, file di camion per il trasporto di animali vivi, che periodicamente dovevano scendere, riposare, essere abbeverati, alimentati, e visitati dai veterinari. Oggi il mondo è cambiato, l’Europa ha progressivamente allargato i propri confini, la Slovenia ha fatto il suo ingresso nell’Unione Europea nel 2004, lo scorso 1 luglio la Croazia ha seguito, altri Paesi dell’area sono in lista d’attesa per entrare. E così “l’economia del confine" è stata completamente stravolta. “La sfida di oggi e dei prossimi anni per SDAG ma anche per tutta la città di Gorizia è di reinventarsi un ruolo e una missione che tengano conto di questi cambiamenti irreversibili e profondi – afferma Giampaolo Ristits, già presidente e oggi amministratore unico di SDAG - Una realtà insomma quella di SDAG che da punto di sosta obbligato per la presenza del confine di Stato punta a diventare sempre di più un punto di sosta scelto dalla clientela internazionale, sia per il trasporto passeggeri che merci, per i servizi innovativi che offre e per la vicinanza alla città di Gorizia, con il suo patrimonio storico, culturale, commerciale e di servizi, grazie anche all’autostrada A34 recentemente inaugurata che la collega direttamente al cuore dell’Europa". 

Importante programma di investimenti 
I fondi derivanti dagli accordi internazionali di Osimo, per un ammontare complessivo di circa 10 milioni di euro, consentono a SDAG di attuare un importante programma di investimenti miranti alla riqualificazione ed adeguamento delle strutture dell’autoporto e della stazione confinaria. Con una parte di tali fondi sono già stati realizzati alcuni interventi sulla viabilità comunale di raccordo tra la nuova A34 e il confine di stato, rendendo così più sicuro e scorrevole il traffico in ingresso ed uscita dall’Italia. Per quanto riguarda i fondi ancora disponibili – continua Ristits - da segnalare la prossima realizzazione delle nuove celle frigorifere, sia a bassa temperatura che a temperatura normale, uno dei pochi settori che vede una domanda in crescita, legata a doppio filo alla tenuta generale e allo sviluppo in diversi casi di eccellenza della filiera agroalimentare italiana e regionale. Investimenti che puntano, oltre ad un aumento degli spazi disponibili, a una maggiore efficienza energetica, rispetto ambientale e a una migliore funzionalità e flessibilità dei depositi. Saranno inoltre adeguati alle tecnologie più moderne gli impianti ed i fabbricati dell’autoporto e della stazione confinaria, rispondendo così in maniera sempre più completa alle esigenze ed alle aspettative delle numerose aziende insediate e di quelle che cercano una sede adatta in una ubicazione strategica. 

Progetti internazionali 
Proseguono le attività SDAG anche nell’ambito del progetto europeo TIP (Transborder Integrated Platform), volte al raggiungimento di un coordinamento funzionale delle attività delle stazioni autoportuali di Gorizia e Vrtojba, in relazione alla trasformazione in autostrada del raccordo Villesse-Gorizia così come all’interconnessione tra la rete autostradale italiana con la superstrada Vrtojba-Razdrto e la rete autostradale slovena. Sono ormai in sviluppo le progettazioni volte non solo alla completa interconnessione tra gli assi autostradali sui due territori nazionali, ma anche di una nuova viabilità accessoria al servizio delle esigenze di mobilità dell’ambito urbanizzato transfrontaliero, con sottopassi pedonali ed automobilistici a collegamento tra le aree autoportuali e connessioni locali territoriali nell’area urbana di Gorizia per facilitare il transito pedonale e ciclabile su Via Trieste di attraversamento del sistema autostradale. Importanti anche le progettazioni per l’estensione e integrazione del sistema ferroviario autoportuale italo-sloveno volte a un potenziamento delle capacità di trasferimento intermodale gomma rotaia a servizio sia del traffico ferroviario sia di quello autostradale (RO-LA), favorendo un più efficace collegamento del sistema con le linee nazionali per Trieste e Aidussina. L’integrazione tra le aree autoportuali di Gorizia e Vrtojba interessa anche i servizi, con l’offerta di attività specializzate di logistica e intermodalità per le merci trasportate; sono state definite le specifiche tecniche in vista della realizzazione di un sistema gestionale ICT integrato, un impianto di videosorveglianza e un sistema di segnaletica la cui implementazione permetterà di garantire l’identificazione degli utenti e il monitoraggio delle condizioni di sicurezza del camion. 

Pianificazione europea 2014-2020 
Ma SDAG guarda oltre la conclusione del TIP, prevista entro l’anno in corso; il progetto stesso, infatti, punta a catalizzare l’interesse degli operatori economici locali e di proseguire oltre il termine naturale previsto per approfondire e mettere in cantiere la rete fra gli operatori studiata nell’ambito del progetto, ricercando le risorse necessarie attraverso la cooperazione in tutte le forme possibili. “Con tale proposito – spiega Ristits - SDAG partecipa attivamente, in qualità di stakeholder, alle attività propedeutiche alla redazione del Programma Operativo Regionale per il prossimo periodo di programmazione comunitaria 2014-2020 per quanto concerne il settore dei trasporti, della logistica e degli investimenti infrastrutturali in tali campi, facendosi promotore delle iniziative sviluppate nell’ambito del progetto TIP e di quelle nate dalle esigenze interne di miglioramento continuo e specializzazione dei servizi offerti. In particolare, gli obiettivi del progetto TIP relativi allo sviluppo della infrastruttura ferroviaria, obiettivi che il progetto porta alla fase di progettazione preliminare, sono stati recepiti dal GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale) con o scopo di riuscire a finanziarne la concreta realizzazione con i fondi previsti nella pianificazione europea 2014-2020". La SDAG coltiva inoltre rapporti istituzionali e con gli operatori economici del settore, come quelli formalizzatisi nel progetto SILI Implementazione progetto SEC (Safe and Efficient Cargo) – POR FESR 2007-2013 – promosso dalle Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con particolare riferimento al monitoraggio e gestione merci pericolose. “Sarà infatti installato sul tratto autostradale di competenza SDAG, in prossimità della stazione confinaria, un sistema di videosorveglianza che consentirà l’identificazione e la classificazione dei mezzi che trasportano merci pericolose e ad alto rischio, consentendo l’implementazione di varie applicazioni quali la creazione di black-list, la storicizzazione dei dati e l’elaborazione di statistiche, la rilevazione di anomalie e l’invio di allert alle Autorità di competenza", precisa ancora Ristits. 

Ruolo della componente immobiliare 
“Dal punto di vista immobiliare – dice Ristits - SDAG si trova in una situazione molto particolare, in quanto il Comune di Gorizia non solo è il socio unico che quindi controlla SDAG al 100%, ma è anche il soggetto che ha stipulato con SDAG una concessione per l’utilizzo delle strutture della stazione confinaria di Sant’Andrea e dell’autoporto di Gorizia (capannoni, piazzali, vie di collegamento, dorsale di raccordo tra l’A34 ed il Confine di Stato). In sostanza quindi SDAG non è proprietaria degli immobili che gestisce in quanto tali beni sono di proprietà del Comune di Gorizia.

Impegno sostenibile 
Uno degli elementi più qualificanti da questo punto di vista della sostenibilità ambientale per SDAG è il grande impianto fotovoltaico in funzione dal 2011 (6.640 pannelli per una potenza complessiva di 1.078 kwp) che ad oggi ha consentito un risparmio di oltre 1.195.000 chili di CO2. “Inoltre, nell’ambito del programma operativo complessivo degli interventi di completamento e riqualificazione del complesso autoportuale di Gorizia – II fase, in attuazione degli accordi internazionali di Osimo, si prevede di effettuare un intervento di riqualificazione dell’illuminazione pubblica del complesso autoportuale e confinario con conversione dei corpi illuminanti a risparmio energetico ed eventuale installazione di controllori elettronici di potenza. A seguire, nell’ambito del progetto TIP – Transborder Integrated Platfom, finanziato dal Programma per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, è stato realizzato uno studio generale di efficienza energetica di tutto il comprensorio autoportuale con l’individuazione di numerosi interventi per l’efficientamento energetico delle strutture", spiega Ristits. Inoltre, pur partendo da una situazione infrastrutturale non ottimale, SDAG punta comunque a sviluppare l’attività ferroviaria presso il proprio terminal Intermodale, favorendo così il trasferimento delle merci dalla gomma alla rotaia. Infine i nuovi impianti frigoriferi, che sostituiranno gli attuali dopo circa 25 anni di attività, sono progettati per migliorare significativamente l’efficienza energetica che consentirà non soltanto un abbattimento dei consumi e dei costi operativi ma anche una corrispondente riduzione delle emissioni di gas serra. 

A cura di Ornella Giola
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