29/05/2025

Regolazione logistica per territori sostenibili: l’appello di Assologistica al convegno di Scenari Immobiliari

Pubblichiamo l’intervento del presidente di Assologistica Umberto Ruggerone al convegno di Scenari Immobiliari:Rivitalizzare i territori  attraverso la regolazione logistica: opportunità e sinergie”

 

L’immobiliare logistico può e deve diventare una risorsa per i territori. Come Assologistica riteniamo doveroso porre il tema dell’impatto immobiliare delle attività del nostro settore sui territori. È un argomento sul quale ci siamo concentrati ormai da tempo.

Così come per altre specificità del nostro settore, anche lo sviluppo delle piattaforme logistiche necessita di una nuova regolamentazione. Riteniamo infatti che uno sviluppo regolato, coordinato ed efficiente non solo può evitare di patire gli effetti di una crescita sregolata ma anzi può generare ricadute positive per i territori stessi. I tempi ormai sono più che maturi.

La logistica in Italia oggi si svolge in oltre 50 milioni di metri quadri di magazzini. Riteniamo che, se un Paese non si pone il tema di come regolamentare un settore immobiliare che occupa oltre 50 milioni di mq di SLP il problema non è rappresentato dal la logistica, ma il problema è il Paese stesso. Ecco perché stiamo lavorando assieme ad Assoimmobiliare e ci auguriamo presto di avviare un'interlocuzione positiva con l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani affinché si possa ragionare di piattaforme logistiche a servizio dei comuni e delle comunità.

Un primo dato è evidente a tutti: le superfici di questi immobili, che solo nel 30% dei casi sono già dotati di impianto fotovoltaico, possono rappresentare risorse straordinariamente importanti per la produzione di energia elettrica. Secondo dati in nostro possesso, dotare i magazzini della logistica presenti in Italia di impianti fotovoltaici significherebbe mettere a disposizione del Paese una quantità d'energia equivalente a quella di tre centrali elettriche. Ebbene, non serve costruire tre centrali elettriche nuove; ci sono già e sono sui tetti dei nostri magazzini. Perché questo accada però occorrono strumenti regolatori che consentano ad esempio di superare la soglia, ad esempio del singolo MW delle CER (le comunità energetiche rinnovabili), come già avviene nei porti. Ma molte altre possono essere le sinergie che un polo logistico organizzato e regolamentato può mettere a sistema con i comuni interessati.

Pensiamo alla distribuzione urbana delle merci, pensiamo all'efficientamento dei trasporti dei lavoratori e alla gestione delle acque. Tutti temi su cui Assologistica, AssoImmobiliare, gli operatori del settore e i progettisti possono sviluppare assieme agli enti locali risultati importanti. Perché questo accada però è fondamentale superare quella visione urbanistica tradizionale.

È necessario ragionare su spazi moderni nelle città e nei territori tenendo presente anche l'enorme quantità di aree industriali dismesse che esistono in Italia. Anche in questo caso una nuova regolamentazione potrebbe aiutare piccoli comuni e città medio-grandi così come le metropoli a risolvere criticità legate al degrado anche sociale come ambientale.

Ed ecco allora che torno nuovamente su un aspetto fondamentale: occorre cambiare prima gli approcci e poi i processi. Dobbiamo quindi smettere di considerare la logistica negativamente e penalizzante - e quindi, in pratica e di fatto, penalizzandola - ma guardare all'efficientamento della catena del valore come opportunità per la crescita stessa dei territori.

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