23/03/2015

A Massimiliano Montalti di Assologistica

“Le imprese di logistica, in quanto spesso bracci operativi delle PMI che intendono operare sui mercati esteri, sentono con forza e urgenza la necessità di affrontare tematiche che riguardano il processo di internazionalizzazione". Esordisce così Massimiliano Montalti, giovane manager (è AD presso Magazzini Generali Raccordati di Cesena), nonché vicepresidente di Assologistica con deleghe operative in materia di politiche per l’internazionalizzazione delle imprese.


E’ un nuovo trend, quello dell’internazionalizzazione, anche per Assologistica? Montalti: Non direi; il tema è da sempre sentito dall’Associazione, anche perché i suoi associati da sempre hanno dovuto affrontare in anticipo certe problematiche, proprio perché a porle sono i clienti committenti, la cui logistica di solito non si ferma al solo ambito nazionale. E’ indubbio che la crisi dei consumi interni ha fatto sì che le nostre PMI puntassero maggiormente sulle attività di export, specie verso mercati emergenti.


Assologistica mostra però una certa differenziazione tra i suoi associati. Le azioni di cui lei si dovrà occupare in fondo interessano solo le aziende “big"… Montalti: Le grandi multinazionali della logistica sono già strutturate per far fronte ai nuovi trend del mercato, mentre sono i 3PL medio-piccoli, ma soprattutto quelli di piccole dimensioni ad avere il bisogno del supporto di un’Associazione, che proponga loro tutta una serie di facilitazioni per affrontare – assieme ai loro clienti – i mercati, vecchi e nuovi, dell’export nazionale. Il tutto senza dimenticare che la logistica può offrire il suo know how per l'import attraverso l'utilizzo dei depositi "nobili", così li definisco io, ovvero i depositi doganali, fiscali Iva e fiscali accise.


E veniamo allora all’offerta che state mettendo in campo per i soci. Ce ne può parlare? Montalti: Oltre a favorire la partecipazione a fiere internazionali specializzate per aree merceologiche e l’organizzazione di convegni sul ruolo che la logistica può compiere nel favorire il processo di internazionalizzazione delle nostre PMI, siamo impegnati in prima persona nell’organizzazione di missioni in Paesi che possono avere appeal per il nostro made in Italy, a cominciare dal settore agro-alimentare, ma non solo.


Su quali Paesi vi state concentrando? Montalti: Al momento abbiamo individuato in mercati di prossimità, quali sono i Paesi mediterranei del Maghreb, le aree di interesse per i soci. Stiamo pianificando una missione in Marocco, al fine di comprendere e conoscere tutti i settori merceologici marocchini in cui lo scambio commerciale può essere proficuo per le nostre aziende. Ci stiamo focalizzando anche sull'Egitto, altro Paese nord-africano con grandi opportunità connesse alla nuova piastra di Suez. Abbiamo puntato su un’area prossima, al fine di soddisfare la richiesta che ci è stata avanzata dai soci e al contempo di garantire un certo contenimento dei costi, data appunto la vicinanza dei mercati del nord-africa mediterraneo.


Tra le fiere cui di recente ha partecipato quale ritiene essere strategica per il nostro mercato? Montalti: In qualità di vicepresidente di Assologistica, ho partecipato attivamente a  Fruit Logistica, la fiera che si svolge  annualmente a Berlino (quest’anno si è tenuta dal 4 al 6 febbraio). Si tratta della più grande piattaforma mondiale per il mondo dell’ortofrutta e rappresenta il luogo ideale per stabilire contatti e rafforzare la fiducia tra i diversi attori, in un settore delicato come l’ortofrutta, che necessita di trattamenti particolari, avendo a che fare con prodotti freschi e facilmente deperibili.  La fiera è dedicata al business ortofrutticolo nel suo insieme, coprendo ogni singolo momento della filiera, dall’approvvigionamento sino alla presentazione delle nuove tecnologie. L’intera supply chain è analizzata: produzione di frutta e verdura, fresche ma anche di frutta secca ed essiccata, preparazione con imballaggio ed etichettature, trasporto e logistica, spedizione e distribuzione.


Dunque un settore chiave per le produzioni made in Italy… Montalti: E' chiaro che in questo comparto l'Italia la fa da padrone e lo si è potuto vedere con il numero degli espositori italiani a Fruit Logistica e la loro singola capacità di proporsi sul mercato con prodotti di qualità universalmente riconosciuti sotto l'ombrello del "made in Italy". Interessante è stato anche lo spazio dato all'innovazione del settore, che ha portato come vincitore di quest’anno è la papaya senza semi, presentata dall’azienda israeliana Aviv Flowers Packing  In definitiva una fiera che consiglio a tutti i nostri associati, in quanto vetrina di un settore con prodotti di eccellenza che deve necessariamente essere supportato da una logistica di qualità, non solo trasporto ma anche servizi doganali e di consulenza di cui gli operatori sentono grande bisogno. Grande sfida, anche da parte nostra, sarà convincerli a non vendere ex-works.


Di Ornella Giola

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