30/11/2021

Al PARKlife di Prologis la logistica è (anche) arte

Nato da un’idea di Sandro Innocenti, senior vice presidente e country manager di Prologis Italia (fondo di investimento americano presente anche nel nostro Paese focalizzato negli investimenti in strutture logistiche), lo scorso giovedì 25 novembre è stato presentato ufficialmente - all’interno dello spazio Ceva Logistics di Somaglia, in provincia di Lodi - il progetto “Prologis PARKlife", un vero e proprio museo a cielo aperto dedicato all’Urban Art e sviluppato in un area totale che consta in ben 300.000 metri quadrati



Il “colpo di fulmine" che ha portato alla realizzazione dell’iniziativa venne proprio ad Innocenti un paio di anni fa, e lui ce lo spiega così: “Quando a Pisa vidi un grande esempio di street art disegnato su un palazzo pensai che sarebbe stato un’ottima cosa rendere piacevole e bello riproporre qualcosa del genere anche sulle facciate all’interno del deposito di Ceva. Ne parlai con i miei collaboratori, e nel giro di poco tempo ci mettemmo all’opera". 



Quindi, lo sviluppo del progetto venne affidato al Gruppo Lombardini22, società specializzata nell’applicazione delle neuroscienze che ha affrontato un sistema complesso come quello logistico alla stregua di un “organismo vivente" su cui intervenire con azioni mirate ma diffuse, intrecciando la progettazione architettonica con elementi come (appunto) le neuroscienze, la psicologia ambientale, l’urbanistica e il paesaggio nel suo insieme





Quello che ne è stato (splendidamente) realizzato - e che ora è ben visibile nei corridoi asfaltati di quell’area immensa - è qualcosa di unico, sia per il mondo della logistica che per quello dell’arte, due elementi solo apparentemente lontani che invece si fondono perfettamente in un’unica e armoniosa visione. In pratica si è costruito un itinerario a cielo aperto, pensato per gli “abitanti" del parco logistico - dipendenti, autisti, staff e personale vario di gestione - ma anche per tutti i possibili fruitori esterni che vorranno prenderne visione grazie ad una serie di visite guidate: ne sono già state organizzate quattro dal maggio scorso ad oggi, e altre sono già state messe in calendario nella primavera prossima. 



Possiamo assicurarlo: chi saprà cogliere l’occasione si troverà davanti a qualcosa di irripetibile, per valore, originalità mastodontica e bellezza delle diverse realizzazioni, ognuna frutto della creatività di veri e propri maestri straordinari della cosiddetta “arte di strada". Sì, perché a essere stati coinvolti sono stati alcuni dei più grandi artisti contemporanei di quest’ambito particolare, italiani (siamo un’eccellenza anche in questo), ma non solo. Parliamo di fenomeni del calibro di Etnik, Font, Hitnes, Made, Macs, Sea Creativa, Joys e Vesod, tutti seguiti dall’estro e dai consigli del “capo-cantiere" di lungo corso Hemo, che ha coordinato e indirizzato le opere poi trasposte sulle facciate dei magazzini del centro. 





E parliamo di veri e propri affreschi che arrivano a coprire anche fino a 800 metri quadrati di facciata, tutte opere uniche che rimarranno nel tempo, a dimostrazione del fatto che quando la lungimiranza è salda niente potrà cancellarla, grazie anche al fatto che sarà l’uomo a vegliare sulla loro conservazione. Ma non è finita qui, perché il tutto è stato abbellito anche da aree relax per favorire la socialità dei “frequentatori" del posto per professione, che possono ora anche disporre di realizzazioni ad hoc come angoli relax, giardini, aree pedonali e ciclabili. Così si è reso oltremodo piacevole e armoniosa la frequentazione di spazi che da (forse) troppo incolori quali erano rinascono invece a nuova vita, trasformandosi in coloratissimi musei a cielo aperto. 



In fondo, fin dagli albori della storia umana è parso assolutamente auspicabile che l’arte debba essere pensata per essere messa al servizio di tutti come patrimonio comune, ovunque e comunque essa trovi la possibilità di esprimersi. Un concetto fin troppo logico e, grazie a Prologis, adesso anche… logistico. 


Tiziano Marelli


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