22/03/2021

Approvato dal Governo il Decreto Sostegni

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Sostegni, che contiene misure per fronteggiare la crisi economica determinata dalla pandemia Covid. Il provvedimento contiene soluzioni per imprese, lavoratori e famiglie, il cui obiettivo «è dare più soldi possibile a tutti, il più velocemente possibile», come ha spiegato il presidente del consiglio Draghi. Dopo questo decreto, quantificabile in 32 miliardi, verrà chiesto un nuovo scostamento di Bilancio in aprile, per approvare nuovi sostegni economici.



NUOVI CRITERI PER LE IMPRESE

Il criterio adottato per le imprese non sono più i codici Ateco, ma la perdita di fatturato. Il ristori ora comprende la totalità di partite IVA, imprese, autonomi e professionisti iscritti agli ordini, oltre a startup ed enti non commerciali e del terzo settore. Gli indennizzi a fondo perduto vanno a chi nel 2020 ha subito una perdita di fatturato del 30% rispetto al 2019. In base alle dimensione dell’attività viene quindi applicata un’aliquota alla perdita media mensile subita. Cinque le aliquote previste:

  • fatturato entro i 100 mila euro: 60%,
  • fra i 100 e i 400 mila euro: 50%,
  • fra i 400 mila e il milione di euro: 40%,
  • fra 1 e 5 milioni di euro: 30%,
  • fra 5 e 10 milioni di euro: 20%.

Entro la fine di marzo sarà possibile chiedere l’indennizzo mediante piattaforma e già l’8 aprile arriveranno i primi ristori, con requisito attestato con una semplice autocertificazione. L’obiettivo è di effettuare i versamenti entro la fine di aprile. Invece del rimborso è possibile optare per l’utilizzo in compensazione.



 


CONTRIBUTI LAVORATORI AUTONOMI

Sono esonerati dal versamento dei contributi previdenziali 2020 lavoratori autonomi, inclusi agricoli e professionisti. L’esonero dovrebbe riguardare chi ha reddito fino a 50 mila euro  e un calo di fatturato 2020 di almeno il 30%. L’agevolazione è rivolta a iscritti alla gestione separata INPS, casse previdenziali dei professionisti, gestioni speciali assicurazione generale obbligatoria.


 

PROROGHE A LICENZIAMENTI E AMMORTIZZATORI SOCIALI

Prorogato fino al 30 giugno il blocco dei licenziamenti, che si prolunga fino al 31 ottobre per le imprese che utilizzano la cig Covid.  La CIG ordinaria senza contributi addizionali è prorogata fino al 30 giugno, mentre la cassa Covid (in deroga e assegno ordinario) può essere utilizzata fino al 31 dicembre. Ci sono 13 settimane, da utilizzare da aprile a 30 giugno, che salgono a 28 da utilizzare da aprile ma fino a fine anno, per le imprese che non accedono agli ammortizzatori ordinari (quindi, con cig in deroga o assegno ordinario).


 

PROROGHE PER CONTRATTI A TERMINE

Prolungata per tutto il 2021 la possibilità di prorogare e rinnovare i contratti a termine senza causale anche dopo il primo anno, per un sola volta. Resta il termine massimo di 24 mesi di durata complessiva.


 

DISPOSIZIONI FISCALI

Il maxi condono prevede lo stralcio e quindi la cancellazione automatica di tutte le cartelle esattoriali relative a tributi affidate all’agente della riscossione fra il 2000 e il 2010, con tetto massimo di  5 mila euro comprensivi di sanzioni e interessi, quindi con un debito originario di circa 2-3 mila euro. E solo per chi ha un reddito massimo di 30 mila euro. Proroga al 30 aprile anche per la sospensione della riscossione (cartelle esattoriali, notifiche, accertamenti, pignoramenti). Per quanto riguarda la nuova rottamazione quater è prevista la definizione agevolata degli avvisi bonari sui periodi di imposta 2017 e 2018 per i soggetti che hanno subito un calo del giro d’affari del 30% rispetto al 2019. Prorogato poi al 31 luglio lo stop alle rate 2020 non pagate di rottamazione ter e saldo e stralcio per chi era in regola a fine 2019. Le rate 2021 devono essere poi pagate entro fine novembre 2021. E ancora una nuova sospensione riferita ai carichi, per entrate tributarie e non tributarie, affidati all’agente della riscossione fino al 31 dicembre oppure relativi a controlli automatici delle dichiarazioni dei redditi e IVA 2018, o ancora sulle dichiarazioni del sostituto d’imposta 2017 e le dichiarazioni dei redditi 2017 e 2018: si differiscono di 12 mesi i termini di notifica della cartella di pagamento e di 24 mesi i termini di decadenza e prescrizione delle  entrate.

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