
Il primo semestre del 2025 ha segnato un ritorno alla crescita per il commercio estero italiano, con un aumento delle esportazioni dell’1,9% e delle importazioni del 3,9%. L’andamento positivo si inserisce in un contesto globale caratterizzato da un Prodotto interno lordo mondiale stimato in aumento del 3,0% e da una crescita acquisita per l’Italia pari allo 0,5% per l’intero anno. La bilancia commerciale nazionale continua a mantenere un saldo attivo di 24 miliardi di euro.
I dati emergono dal 25° Economic Outlook di Fedespedi, l’osservatorio periodico sull’andamento del trasporto merci internazionale della Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali.
Tra i principali fattori che hanno sostenuto l’export nel primo semestre figura l’effetto anticipazione legato ai dazi statunitensi, che ha determinato un incremento dell’8,5% delle esportazioni italiane verso il Nord America. L’area rappresenta oggi il 12,3% del totale export italiano, in crescita rispetto al 10,9% del 2024. Sul piano geopolitico, le tensioni internazionali e la politica dei dazi dell’amministrazione statunitense continuano a incidere sull’economia globale, mentre la tregua in Medio Oriente sta contribuendo alla stabilizzazione dell’area e al miglioramento della sicurezza lungo la rotta del Mar Rosso, con prospettive di un graduale ritorno del traffico su Suez.
Economia italiana e contesto internazionale
Nel secondo trimestre del 2025 il PIL italiano ha registrato una lieve contrazione dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti. Il settore industriale continua a mostrare segnali di debolezza, con una produzione in calo nei primi mesi dell’anno e una timida ripresa soltanto ad aprile (+0,1%) e luglio (+0,9%). L’inflazione si è stabilizzata su valori inferiori al 2%, in linea con l’obiettivo della BCE.
A livello globale, il commercio internazionale ha proseguito la sua espansione, sostenuto dalle importazioni statunitensi e dall’export europeo, cresciuto del 5%. Per l’Unione Europea la crescita stimata del PIL per il 2025 è pari all’1,2%.
Lo studio Fedespedi Economic Outlook analizza in dettaglio le tendenze macroeconomiche mondiali, il trasporto marittimo e aereo, e offre un quadro aggiornato sull’evoluzione dei principali flussi commerciali.
Shipping: traffico container in aumento e migliori performance operative
Il traffico container globale ha continuato a crescere nel primo trimestre del 2025 (+4,1% rispetto allo stesso periodo del 2024) e nel primo semestre ha superato i 95 milioni di TEU, con una variazione positiva del 4,5%. L’area del Far East si conferma la più dinamica, con esportazioni in aumento dell’8,2%, mentre l’Europa registra un +8,2% in import.
Nei porti del Mediterraneo non italiani la movimentazione complessiva ha raggiunto 19,4 milioni di TEU, con un incremento del 4,9% rispetto al 2024.
Per quanto riguarda i principali porti italiani, si evidenziano buone performance a Livorno (+11,8%) e Gioia Tauro (+10,5%), mentre si registrano risultati negativi a Genova (-1,3%) e Trieste (-1,7%), quest’ultima penalizzata anche dallo scioglimento dell’alleanza 2M (Maersk-MSC).
La qualità dei servizi marittimi risulta in miglioramento: la puntualità delle navi ha raggiunto in media il 62% nel 2025 (rispetto al 53% del 2024), con un ritardo medio sceso a 4,7 giorni contro i 5,3 dell’anno precedente.
Cargo aereo: crescita moderata ma costante
Nei primi otto mesi del 2025 il traffico aereo cargo in Italia ha registrato un incremento complessivo dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Milano Malpensa si conferma lo scalo di riferimento, con il 59,7% del traffico nazionale e una crescita del 2,3%. In aumento anche Venezia (+1,4%) e Bergamo (+2,3%).
A livello europeo, Francoforte mantiene la leadership nel primo trimestre 2025, mentre Malpensa occupa la nona posizione e Roma Fiumicino sale al quindicesimo posto
Dazi e commercio internazionale: tra rischi e opportunità
Nel periodo gennaio-luglio 2025 l’Italia si colloca al dodicesimo posto tra i principali fornitori degli Stati Uniti. La crescita dell’export verso il Nord America è stata sostenuta, ma le nuove misure tariffarie statunitensi stanno incidendo su alcuni comparti chiave.
I settori più penalizzati risultano essere l’automotive (-24,4%), la metallurgia (-11,1%) e alcune produzioni manifatturiere come gioielleria e strumenti musicali (-15,8%). Al contrario, si registrano forti incrementi per l’industria farmaceutica (+77,9%) e per i mezzi di trasporto diversi dall’auto (+12,4%).
Un elemento di preoccupazione riguarda il comparto agroalimentare: è allo studio l’introduzione di dazi antidumping fino al 91,74% sulla pasta italiana esportata negli Stati Uniti, che si sommerebbero alla tariffa attuale del 15%, portando il dazio complessivo a circa il 107%.
Lo studio “Fedespedi Economic Outlook” completo, con tutti i dati e le analisi sui trend globali e settoriali del commercio internazionale, è disponibile sul sito di Fedespedi: www.fedespedi.it/economic-outlook/