23/06/2022

Biden firma l’Ocean Shipping Reform Act

Il presidente americano Joe Biden ha firmato l’Ocean Shipping Reform Act e il parlamento Usa lo ha prontamente rattificato. Si tratta di un documento grazie al quale la Federal Maritime Commission, l’ente che regola negli Usa il traffico internazionale marittimo, può accedere ai dati più sensibili delle grandi compagnie di navigazione, ottenendo informazioni dettagliate su quanti container vengono movimentati in import-export e impedendo, se necessario, manovre da parte di grandi gruppi marittimi per far salire il prezzo del trasporto container. Nel mirino dell’ Ocean Shipping Reform Act finiscono anche le tariffe extra sulla sosta dei container nei porti. Con l’inflazione che sale gli armatori sono diventati una specie di ossessione per Biden non solo perché ritenuti responsabili di possibili manovre speculative a danno dei consumatori Usa, ma anche perché per motivi fiscali queste compagnie possono unirsi in alleanze, con una parziale deroga alle norme Antitrust.


Per Biden il reform act da lui sottoscritto "fermerà le compagnie che si approfittano delle famiglie, degli agricoltori, degli allevatori e delle imprese americane. Hanno rastrellato profitti e i costi sono stati scaricati sui consumatori".


A queste affermazioni ha così risposto il World Shipping Council, l’associazione mondiale degli armatori nel settore container. "Questa retorica del 'noi contro di loro' non è solo scorretta, è anche pericolosa. La catena logistica non è straniera, è globale. È giusto che il legislatore indaghi sulle condizioni di mercato e risponderemo ai monitoraggi che ci vengono richiesti. Ma è la stessa Fmc nella sua indagine a dire che durante la pandemia la concorrenza tra compagnie è aumentata. Piuttosto, per aumentare la stiva nel 2021 noi abbiamo ordinato 561 nuove navi per 43 miliardi di dollari, 208 quest’anno per altri 18,4 miliardi. Ma se gli Usa non intervengono per migliorare le loro infrastrutture, i problemi continueranno a esserci".

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