20/01/2021

Ecco i trend della logistica healthcare, segmento centrale durante l’emergenza

L’emergenza sanitaria ha evidenziato la centralità della logistica per il settore Healthcare, che nel primo quadrimestre 2020 ha registrato una crescita delle spedizioni (+5,5% rispetto allo stesso periodo del 2019) e del peso dei prodotti gestiti (+12,2%) mentre è calato il numero dei colli gestiti (-1,7%), riuscendo comunque a garantire la continuità di fornitura anche nelle zone rosse.


Crescono i volumi gestiti a temperature più rigide, che, almeno nel breve periodo, saranno ulteriormente spinti dall’esigenza di distribuire i vaccini anti-Covid19. Si registrano, fra 2018 e 2019, un incremento dall’1% al 2% dei prodotti movimentati a temperature sotto lo zero e dal 9% all’11% di quelli gestiti fra 2° e 8°, anche se resta maggioritaria la quota di prodotti distribuita a temperature comprese fra 9° e 25° (85% nel 2019). Il boom dei flussi che arrivano direttamente nelle farmacie dai magazzini dei depositari, pari ormai al 25% del totale, e la nascita negli ultimi due anni della consegna a domicilio dei farmaci, spingono il rafforzamento dell’“ultimo miglio", l’ultimo tratto della filiera logistica che arriva nelle case dei consumatori finali. La maggior parte dei flussi parte da Lombardia (72%) e Lazio (15,8%), che sono anche le prime destinazioni dei prodotti (rispettivamente ricevono il 20% e il 12%), seguite dalla Campania (8%), in linea con la distribuzione della popolazione sul territorio.


La logistica Healthcare ha cominciato ad attrezzarsi per rispondere a queste sfide già prima dell’emergenza Covid19. Nel comparto del farmaco quasi tutte le attività di trasporto e oltre il 90% delle attività di magazzino erano già terziarizzate, con l’affidamento di tutto il processo logistico a un unico fornitore nell’83% dei casi (Strategic Contract Logistics), mentre nella logistica ospedaliera la terziarizzazione è ancora limitata all’8% dei casi. Per migliorare visibilità e monitoraggio dei prodotti e gestione delle temperature gli operatori stanno puntando su una crescente digitalizzazione della filiera, con sperimentazioni che coinvolgono le tecnologie Blockchain e RFID, e si diffondono soluzioni collaborative per ottimizzare scorte e approvvigionamenti, oltre a materiali innovativi per il packaging.


Sono i risultati dell’indagine sulla logistica nel settore Healthcare realizzata dell'Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet" della School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Consorzio DAFNE, presentata oggi durante il convegno online "Dall’emergenza all’innovazione: il mondo (ri)scopre la centralità della logistica healthcare!".


“L’emergenza sanitaria ha portato cambiamenti e sfide significative nel settore Healthcare e la logistica rappresenta un elemento chiave per garantire livelli di servizio e sostenibilità necessari – afferma Damiano Frosi, Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics -. Nonostante l’aumento dei flussi registrati durante il picco dell’emergenza, il settore ha retto e ha saputo garantire continuità di fornitura. La logistica del farmaco, in cui rientra anche la “logistica del vaccino anti-Covid19", pone ora gli operatori logistici davanti alla necessità di migliorare la tracciabilità dei prodotti, la gestione delle temperature e potenziare l’ultimo miglio e darà un’ulteriore spinta all’innovazione e alla competitività del settore".


“Dalla ricerca emerge un forte sviluppo della terziarizzazione e della Strategic Contract Logistics nel comparto del farmaco, mentre la logistica ospedaliera presenta ampi margini di miglioramento – afferma Lorenzo Prataviera, Ricercatore Senior dell’Osservatorio Contract Logistics e Responsabile del Tavolo di Lavoro Healthcare -. Si osservano anche una riduzione della densità di valore per alcune categorie di prodotti, mentre i punti di consegna (farmacie) non gestiscono più solo farmaci, e l’innovazione tecnologica e digitale offre sempre maggiori possibilità per tracciare e dare visibilità sui flussi, anche in ambito ospedaliero".


 

L’andamento del settore prima del Covid19 – La logistica era un settore centrale per il mondo Healthcare e in crescita già prima dell’emergenza. Nel 2019 le spedizioni erano aumentate del 5,5% rispetto al 2018 ed erano stati gestiti oltre 240 milioni di kg, in crescita del 7,7% rispetto al 2018, mentre era calato il numero di colli gestiti (-2,4%), segno di una maggiore frammentazione della distribuzione.

 

La geografia dei flussi logistici La Lombardia è il punto di origine per oltre due terzi dei flussi (72%), seguita dalla regione Lazio (15,8%). Questa concentrazione si deve alla presenza nella maggior parte delle aziende farmaceutiche di modelli distributivi caratterizzati dalla coesistenza di due centri distributivi, localizzati prevalentemente in Lombardia e Lazio, per servire le regioni settentrionali e quelle centro-meridionali. Lombardia e Lazio sono anche le prime destinazioni dei flussi logistici, ricevono rispettivamente il 20% e il 12% dei prodotti, seguite da Campania, Emilia Romagna e Veneto con percentuali comprese fra il 7% e l’8%. Chiudono Basilicata, Molise e Valle d’Aosta con percentuali marginali.

 

La distribuzione dei flussi per canale – I flussi logistici diretti verso gli ospedali sono quasi la metà del totale (46%), un quarto raggiunge direttamente le farmacie dai magazzini dei depositari (25%), in forte crescita negli ultimi anni, il 28% arriva ai grossisti, mentre la consegna a domicilio inizia ad assumere una rilevanza non trascurabile (1%).

 

Le temperature dei prodotti movimentati La maggior parte dei flussi viene gestita a una temperatura inferiore a 25° (l’85% nel 2019, -2% rispetto al 2018), ma sono in crescita i volumi gestiti a temperature più basse. È raddoppiata la percentuale di prodotti movimentati a temperature sotto lo zero (dall’1% al 2%) ed è passata dal 9% all’11% la quota di quelli gestiti fra 2° 8°, il 2% dei flussi viene distribuito sopra i 25°. Il canale ospedaliero si sta differenziando sempre di più dal canale delle farmacie perché riceve prodotti di maggior valore e a temperature più basse (2°- 8°o sotto zero), mentre alle farmacie arrivano in quota sempre più rilevante prodotti diversi dai farmaci (ad esempio alimenti per l’infanzia, integratori e cosmesi). Le condizioni di trasporto e stoccaggio che richiedono le farmacie non sono adatte per il canale ospedaliero.

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