28/06/2016

Interporto Verona Quadrante Europa verso il potenziamento del nodo ferroviario

Il progetto di potenziamento dell’Interporto Verona Quadrante Europa, elaborato da Consorzio ZAI e Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), articolato per fasi, ha l’obiettivo di realizzare entro i prossimi dieci anni una infrastruttura di scambio modale (ferro/gomma) in grado di rispondere in maniera funzionale ai flussi di traffico intermodali (treni lunghi fino a 750 metri, standard europeo) fra Italia e Nord Europa e nell’area della Valle Padana. Di fatto il Quadrante Europa di Verona diventerà, in forza di questo potenziamento, il più importante distretto europeo a servizio dell'intermodalità ferro/gomma posto lungo il Corridoio europeo intermodale delle merci TEN-T Scandinavo–Mediterraneo potendo dar risposta, ultimata la galleria di base del Brennero, i cui lavori sono in corso, alla capacità di traffico della rete ferroviaria transalpina che risulterà sensibilmente incrementata. Nonchè essere a servizio anche del bacino di traffico dal Corridoio ferroviario europeo Mediterraneo con la realizzazione della nuova linea alta velocità/capacità Brescia – Verona, potendo così diventare l'hub di riferimento per i porti del Tirreno e dell'Adriatico. 


Prima fase interventi 
Tre le aree di sviluppo al centro della prima fase di interventi per l’Interporto Quadrante Europa, oltre alle opere previste per migliorare e rendere più funzionale la viabilità stradale di accesso dalla rete autostradale e dalle tangenziali. 


Traffico combinato terrestre 
Due gli interventi previsti: 
• nuovo fascio arrivi/partenze. Sei binari lunghi singolarmente un chilometro (il cosiddetto “modulo") adiacenti all’area arrivi/partenze esistente. Il nuovo fascio arrivi/partenze sarà direttamente collegato con la Direttrice del Brennero e con la linea ferroviaria per Bologna. 
• nuovo terminal (modulo 750/1.000 metri) di carico e scarico con gru a portale e area di stoccaggio, associato al nuovo fascio arrivi/partenze. Il nuovo terminal potrà essere dedicato alla movimentazione di treni container provenienti dai porti del Tirreno e dell’Adriatico, incentivando la funzione gateway di Verona e le relazioni porti/interporto. 


Automotive 
Con la realizzazione del nuovo terminal sarà avviato il processo di delocalizzazione del settore auto. E’ in valutazione l’ipotesi di spostare il settore automotive in un area a ridosso della tangenziale o in alternativa nelle vicinanze della linea Verona - Mantova (cosiddetta area della Marangona), realizzando così un polo dedicato di rilevanza internazionale. Ma non solo, incrementando il perimento d'azione del Quadrante Europa anche su nuove piattaforme logistiche (Ikea) che verrebbero servite con una modalità di trasporto sostenibile ed economica. 


Connessione Quadrante Europa con la Direttrice Torino - Venezia - Trieste 
Nell’area Cason, in concomitanza con gli interventi di inserimento della nuova linea AV/AC Brescia - Verona nel nodo ferroviario di Verona, saranno realizzati tre nuovi binari arrivo/partenza (modulo 750 metri) per gestire i flussi di traffico da Milano e Venezia. 


Seconda fase interventi 
Riguarda il traffico combinato Milano Venezia 750 m – Intermodale marittimo “Alto Tirreno" Hub. Prevede il completamento dell’area a Nord di Quadrante Europa. I tre nuovi binari che saranno realizzati potranno essere ampliati creando così un fascio arrivi/partenze di dieci binari (modulo 750 m) e un nuovo terminal dedicato prevalentemente alla gestione dei flussi di traffico con i principali porti del Tirreno e dell’Adriatico.


In conclusione
Siamo in presenza di un progetto che disegna un profilo strategico a livello Paese, fornendo risposte determinati e decisive a quello che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la pPresidenza del Consiglio dei ministri ha identificato con il termine “la cura del ferro per il nostro Paese". Facile immaginare che la nuova dotazione infrastrutturale che Consorzio ZAI e Rete Ferroviaria Italiana renderanno disponibile a Verona eleverà il grado del “catalogo dei servizi al treno" in termini decisivi. Sarà infatti possibile dar risposta a Verona Quadrante Europa a tutte le tipologie di treno merci: • i transnazionali del combinato (lunghi 750 m.); • quelli provenienti dai porti italiani magari agganciandoli all'identificazione di corridoi doganali fast, creati ad hoc; • i transnazionali del combinato da 550 metri, magari associati al concetto di gateway (arriva treno e riparte treno); • i convenzionali o tradizionali, quelli del diffuso per intenderci, fornendo così una risposta ad un mercato che mantiene livelli comunque significativi ed al contempo liberando l'area dello scalo principale, quello di Verona Porta Nuova, rendendolo, giustamente riconvertito, alla città ed al suo sviluppo; • senza dimenticare la vocazione di Verona per la logistica dell'automotive. Un comparto quest'ultimo che vedrà risposte determinanti per il suo sviluppo. Valide per tanti e tanti anni in futuro. Ovviamente il corredo dei servizi non dimentica aspetti ausiliari come è l'officina ferroviaria utile e sicuramente necessaria per la manutenzione dei carri e le locomotive. Ma non dimentica neppure il modello di gestione del cosiddetto ultimo miglio che nel tempo si è calibrato a Verona nel rispetto del quadro regolatorio vigente. Un modello basato sulla figura del gestore unico (prodotto sempre dall'eccellenza del territorio) che troverà esaltazione nell'affrontare con equilibrio e neutralità la gestione di una dotazione infrastrutturale e dei servizi annessi unica in Europa per importanza e capacità di produrre traffico, competizione e sviluppo. Consorzio ZAI e RFI insieme dimostrano come scelte strategiche e investimenti correlati quando trovano coerenza con lo sviluppo dell'eccellenza di un territorio riescono a raccogliere obbiettivi a servizio del paese e della sua capacità di competere in Europa e nel Mondo.
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