20/01/2022

Poste Italiane e Mise: tavolo di confronto per metà febbraio

“A seguito del presidio al ministero dello Sviluppo Economico e grazie alla partecipazione generosa e consapevole dei lavoratori pervenuti da tutto il paese, si è svolto oggi un incontro tra FeLSA CISL NIdiL CGIL UILTemp e, per il MISE, il viceministro Gilberto Pichetto Fratin e il coordinatore della Struttura per le crisi di impresa Luca Annibaletti." A riferire sugli esiti della giornata di mobilitazione di ieri sono le sigle sindacali in una nota unitaria. 

 

Durante l’incontro, i sindacati hanno ricostruito nuovamente la situazione dei lavoratori somministrati in Poste Italiane a cui, tra l’altro, è stata interrotta la missione con un’email tre giorni prima della scadenza, il 31 dicembre. Questo dopo due anni ininterrotti di servizio, prima come autisti e poi come portalettere.

 

Le organizzazioni sindacali hanno ribadito che il comportamento dell’azienda è inaccettabile, visto che non ha nemmeno ritenuto opportuno il confronto con le rappresentanze dei lavoratori. “Per un’azienda a partecipazione statale, che ha in previsione percorsi di stabilizzazione dei precari e ha necessità di manodopera qualificata, riteniamo tale comportamento vergognoso e discriminante" commentano FeLSA CISL NIdiL CGIL UILTemp.

 

Per trovare soluzioni alla continuità occupazionale di tutti i circa 450 lavoratori, il ministero dello Sviluppo Economico, su richiesta dei Sindacati, si è impegnato a convocare entro metà febbraio un tavolo istituzionale di confronto che, a partire dal coinvolgimento di Poste Italiane, Adecco e il ministero del Lavoro, includa anche le associazioni datoriali del settore del trasporto.

 

Le organizzazioni sindacali ritengono l’incontro di oggi interlocutorio, le prospettive individuate dovranno trovare concretezza nei tempi definiti dal verbale di incontro, e chiedono alle forze politiche di dare un contributo concreto alla soluzione della vertenza attivando tutti i percorsi istituzionali per rimuovere gli ostacoli che Poste Italiane ha posto in questi anni, considerando i lavoratori merce e non persone.

 

 

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