21/05/2020
L'emergenza economica connessa al Covid 19 ha richiesto il varo di misure eccezionali, con i due DL n. 17 ("Cura Italia") e n. 23 ("Decreto Liquidità"), per dare liquidità alle imprese mediante l'intermediazione delle banche, supportate ora sia dalla SACE S.p.A. che dal Fondo Centrale di Garanzia, quali garanti. Nel delineare una rilevante moratoria e un deciso potenziamento degli strumenti di garanzia a supporto di un accesso ampio al credito, non si è, forse, tenuto in debito conto: (i) gli usi potenzialmente distorti di tale arsenale creditizio (come osservato anche dai Procuratori Francesco Greco e Giovanni Melillo); (ii) i rischi penali – oltre che civili – cui la banca, così come gli organi dell'impresa, possa esporsi laddove supporti con nuova finanza un'impresa, in stato più o meno accentuato di crisi anche connessa all'attuale situazione, rimandandone, senza tuttavia impedirne, il default.
Questo è l'incipit di un interessane articolo apparso sul Sole24 Ore del 18 maggio 2020 a firma del consulente finaziario Ivo Allegro e dell'avvocato Salvatore Rocco, la cui lettura integrale può essere effettuata cliccando https://tinyurl.com/y7jyl4ko
Share :