21/04/2016

Focus a Verona sul corridoio scandinavo-mediterraneo

Pubblichiamo gli interventi di Matteo Gasparato, presidente di Consorzio Zai Interporto Quadrante Europa Verona e di Pat Cox, coordinatore per la Commissione Europea per lo sviluppo del corridoio scandinavo-mediterraneo, intervenuti alla due giorni organizzata da Commissione Europea e Consorzio ZAI alla quale hanno partecipato i responsabili di tutti i terminal intermodali lungo il corridoio.

Intervento di Matteo Gasparato
Consorzio Zai Interporto Quadrante Europa Verona con il proprio interporto si trova geograficamente all’intersezione tra i Corridoi Scandinavo-Mediterraneo (Asse del Brennero) e Mediterraneo (Asse Est-Ovest) ed è allo stesso tempo molto prossimo al Corridoio Adriatico-Baltico. La due-giorni di incontri di lavoro, organizzata direttamente dalla Commissione Europea nella persona del coordinatore del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo e dal Consorzio ZAI, ha riunito qui a Verona i responsabili di tutti i terminal intermodali lungo il corridoio. L’obiettivo di questo “Laboratorio di Idee per la promozione dei Terminal Intermodali sul Corridoio Scandinavo-Mediterraneo", fortemente voluto dalla Commissione Europea, è stata la discussione delle priorità necessarie per lo sviluppo dei terminal nei prossimi anni. Abbiamo affrontato molte tematiche importanti, dagli incrementi di capacità necessari alla luce della futura apertura del tunnel di base del Brennero (il 1 giugno si aprirà il tunnel del Gottardo e la rete ferroviaria sul lato italiano non è pronta al 100% per ricevere i treni più lunghi e più pesanti che potranno transitarvi), l’accessibilità ai terminal, sia dal punto di vista stradale che ferroviario, la qualità dei servizi erogati e la sostenibilità dei terminal intermodali. Calando queste tematiche sulla realtà veronese che presiedo da ormai 5 anni, abbiamo attivato diversi gruppi di lavoro per ciascuna di esse e per molte abbiamo ottenuto o stiamo ottenendo ottimi risultati: • abbiamo attivato un gruppo di lavoro con Rete Ferroviaria Italiana per pensare allo sviluppo dell’interporto di qui a 10 anni, visto che nel 2026 si aprirà il tunnel del Brennero e dovremo essere pronti a lavorare treni intermodali lunghi fino a 750 metri; • dal punto di vista della governance stiamo lavorando con altri soggetti italiani del corridoio del Brennero in direzione di una Società di Corridoio per la gestione coordinata di una rete di terminali da Trento a Mantova; • in termini di qualità dei servizi e traffici intermodali l’Interporto Quadrante Europa di Verona è sicuramente una delle infrastrutture interportuali più competitive a livello nazionale ed europeo nel settore del trasporto intermodale e lo conferma il primo posto nella speciale classifica continentale pubblicata dall’Associazione tedesca DGG (classifica che prende in considerazione sia i traffici ma anche i servizi forniti agli operatori). • dal punto di vista ambientale, l’interporto veronese contribuisce ad evitare che una serie di costi esterni possa ricadere sulla comunità grazie all’interscambio modale gomma-ferro. QE consente ad esempio di generare un beneficio economico verso l’intera comunità presente lungo la direttrice del Brennero in termini di riduzione di impatto ambientale stimato in 130.000.000 di euro nel 2014. Nel 2015 all’interporto Quadrante Europa di Verona sono transitate circa 28 milioni di tonnellate di merci, di cui 20 milioni via camion e 8 milioni via treno, sia con treni intermodali che con treni convenzionali. Sono stati lavorati qui oltre 15.000 treni, una media di 50 al giorno, che hanno sviluppato un traffico di 400.000 uti, che ci porterebbero ad essere il quinto porto italiano (considerando la modalità marittima). Dal punto di vista dei collegamenti, l’Interporto Quadrante Europa presenta servizi giornalieri con i principali porti e interporti europei e le relazioni avvengono (oltre il 90%) lungo il Corridoio del Brennero. Questo dimostra l’importanza che tale asse di trasporto (di cui oggi si parla per tutt’altri motivi ma che hanno riflessi anche sul trasporto merci, come detto da Confindustria in questi giorni) ha per il nostro interporto e per gli oltre 13.000 addetti che quotidianamente lavorano in questa area. Oggi l’Interporto di Verona ha dato un segnale forte alla Commissione Europea ospitando questo incontro: Verona è pronta a giocare un ruolo da leader tra i terminal intermodali europei (e lo dimostrano i numeri attuali e le previsioni future) e lo intende fare in pieno accordo con la Commissione Europea, cercando anche di attrarre i finanziamenti comunitari necessari per la realizzazione dei nostri programmi di investimento. La nostra strategia infatti è quella di aspirare a divenire il gateway dei porti italiani, raccogliendo merci da quest’ultimi e distribuendole in tutta Europa e viceversa. Tutto ciò puntando sull’idea che un interporto non può ragionare come infrastruttura a se stante, ma insieme al sistema dei trasporti nazionale, ai porti, e alla rete ferroviaria: la sinergia e l’integrazione tra porti e interporti può essere elemento di sviluppo futuro per tutti, portando i porti italiani a servire mercati sino ad oggi mai approcciati ed inserendo gli interporti in catene logistico-intermodali globali che sino ad oggi non li avevano minimamente coinvolti, il tutto via ferrovia, in un’ottica di sempre maggiore sostenibilità del trasporto. Vogliamo giocare quindi un ruolo che oggi è ancora inespresso, e ci stiamo attrezzando in termini di interventi infrastrutturali, modalità organizzative e accessibilità terrestre per la distribuzione nell’ultimo miglio stradale. Il tutto non da soli ma perfettamente calati nelle strategie europee, come la presenza del Coordinatore Cox dimostra oggi. 


Intervento di Pat Cox
Ecco in sintesi i punti trattati dal coordinatore per la Commissione Europea per lo sviluppo del corridoio scandinavo-mediterraneo
* Sfide per i terminal europei, questo nel contesto della nuova politica dei trasporti che è stata varata nel 2013 che spinge verso l’intermodalità. 
* Obiettivi della politica trasporti la rimozione dei colli di bottiglia per fluidificare il trasporto merci e la creazione di catene di trasporto senza interruzioni. 
* Apprezzamento per il grande livello di cooperazione e professionalità e grande livello di finanziamento che lo Stato Italiano ha messo sul tunnel del Brennero. 
* Nuovo Action Plan per il tunnel di base del Brennero e chiedere a tutti i ministri di firmare un protocollo di intesa (Memorandum of Understand) e parte di questo memorandum include il potenziamento dell’Interporto di Verona. 
* Dal 2009 è stato avviato il Piano d’Azione del Brennero con obiettivi divisi con tempistiche di completamento diverse. Ciò include l’accesso da Sud al tunnel da Verona a Fortezza. I lavori del primo lotto A Ponte - Gardena - Fortezza potranno partire già dal 2017.
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