21/05/2012

RIFLESSIONI DALL'IFWLA

Scrivere di eventi come quello IFWLA (International Federation of Warehousing Logistics Associations), svoltosi pochi giorni fa a Roma promosso da Assologistica, senza incorrere in un’esposizione vetrinistica di persone e aziende, è difficile. Infatti, gli argomenti complessi e strategici discussi nel corso di tre mattinate intense, risultano difficili da sintetizzare in un paese come il nostro, dove da decenni si registra un vuoto istituzionale della conoscenza logistica, dovuto non solo alla scarsa esternalizzazione del processo logistico dei settori industriali manifatturieri, ma anche alla stessa chiusura settoriale che per anni ha caratterizzato complessivamente il comparto logistico, che non è evidentemente rivolto al mercato di massa dei singoli consumatori. Tuttavia, da qualche tempo sta emergendo un interesse diffuso dei decisori italiani verso la logistica, che, inevitabilmente come tutti i neofiti, ora sovente la citano in schemi ripetitivi, talvolta attribuendole improbabili poteri demiurgici per appoggiarvi fantasmagorici progetti, due fattori che mostrano quanto essa sia ancora poco metabolizzata dai non addetti ai lavori e spiegano, in parte, gli innumerevoli e dannosi stalli decisionali per timore di scontentare le parti e le decisioni che non tengono conto delle reali necessità logiche che sostengono l’economie dei trasferimenti, degli stoccaggi e dei confezionamenti delle merci. Ciò dimostra quanto in Italia non si sia ancora compreso che la logistica in c/terzi è uno di quei settori dell’economia reale in cui la speculazione (infrastrutturale e immobiliarista) non paga, richiedendo un approccio di rete, cioè una visione dal locale al regionale ed al globale e viceversa, benché territorialmente competitiva e complessa. A questo proposito le giornate IFWLA hanno offerto un termine di paragone interessante, mostrando come le aziende logistiche insediate per il mondo non solo condividano temi analoghi, ma sentano la necessità di integrazione, un elemento innovativo nel panorama competitivo classico tra aziende di uno stesso settore. Un altro elemento di riflessione portato dall’IFWLA, che nasce con l’obiettivo di scambiare e disseminare la cultura logistica tra paesi attraverso la confederazione delle associazioni nazionali di settore, è l’impostazione culturale non accademica che ha ispirato l’organizzazione della Convention, in cui si sono presentate pratiche aziendali e opportunità territoriali, dando il ruolo agli studi scientifici di strumenti di accompagnamento piuttosto aperti, contrariamente alla nostra tradizione, che ancora oggi prolifera di studi e ricerche troppo spesso teorici, fuori dai linguaggi e dai contesti reali delle imprese ma dentro a quelli della politica e delle lobbies. Questa impostazione può diventare uno dei riferimenti a cui guardare anche per costruire una cultura che diventi coscienza logistica nella pratica, a partire dalla costituzione di discipline di insegnamento nelle scuole e nelle università, i cui programmi non siano decisi solo entro le mura di professori e tecnici, ma dall’ascolto diretto di ciò che le imprese logistiche fanno e chiedono in termini di risorse umane. Come spesso ha rimarcato il Presidente di Assologistica, Mearelli, in Italia si confonde il trasporto con la logistica. Difficile non essere d’accordo, soprattutto guardando alla subalternità nella quale troppo spesso i ragionamenti dei decisori relegano la logistica rispetto al trasporto. Il dispiegarsi dei confronti all’interno dell’IFWLA ha evidenziato quanto i termini delle discussioni tra addetti ai lavori siano invece esattamente ribaltati: è in base all’esigenze logistiche che deriva la domanda di mercato di trasporto in termini di modalità, organizzazione e quantità. È in base alla logistica del paese che si determina la capacità competitiva delle singole imprese. Infine, della tante delegazioni presenti alla Convention, quella cinese ha dato uno spunto di conoscenza antropologica interessante, grazie alla possibilità di osservare da vicino, sul campo, il modus operandi verso l’Occidente. I delegati cinesi si sono distinti come quelli più attenti e attivi nel porre domande e fare osservazioni, evidenziando una volontà di ascolto piuttosto che di esposizione, visto che in nessuna delle varie sessioni in Agenda della Convention essi sono figurati relatori. La maggior parte di essi parlava solo cinese, come pure il neoPresidente di IFWLA, il cinese Shen Shaoji di China Associations of Warehousing and Storage, subentrato a Carlo Mearelli fino al prossimo anno, nel quale la 40° Convention IFWLA si svolgerà a Pechino. Nel suo breve discorso inaugurale di investitura, il cui passaggio di consegne è avvenuto nel corso della cena di gala alla Terrazza Caffarelli, Shaoji si è avvalso di una traduttrice simultanea, naturalmente cinese. Poi i due inni nazionali, cantati da un soprano asiatico.

CHI C'ERA
Alla Convention dell’IFWLA hanno partecipato circa 90 delegati provenienti da Cina, Cipro, Francia, Giappone, India, Iran, Italia, Lettonia, GB, Stati Uniti, Taiwan. L’agenda dei lavori ha riguardato i Parchi logistici e gli interporti – sessione moderata da Gianni Fiaccadori dell’ICE con interventi di Alexandra Tornow - EMEA Director of Reserch for Logistics Jones Lang LaSalle; Roberto Piterà - Associate Director Head of Logistics & Industrial Agency Jones Lang Lasalle; Valentino Chiarparin - Development Director GSE Group design&build, Alberto Castronovo - Head of the Multilateral Financial Dept. SIMEST SpA; gli investimenti logistici – sessione moderata da Alberto Castronovo Head of the Multilateral Financial Dept. SIMEST SpA, con interventi di Alberto De Monte - The Transportation Competence Center at Roland Berger, Giuseppe Arcucci - Head of Foreign Investments at INVITALIA, Giulio De Metrio – SEA, Daniele Testi - Marketing & Corporate Image Director Contship Italia Group; la city logistics, sessione moderata da Francesco Filippi, Professore at Sapienza University of Rome and Director of CTL - Logistics Transport Center DG Research - EU Representative, con interventi di Chris Rowland - MDS (UK), Coordinator “Urban Freight Study, 2011", Antonio Musso - Professor University of Rome “Sapienza", Roberto Mastrofini – Unindustria, Diego Giacchetti - SDA Express Courier - Gruppo Poste Italiane, Antonio Fioretto - LCV Country Manager Renault Italia; l’ICT logistic, sessione moderata da Andrea Campagna - PH. D. Researcher of CTL Research Centre for Transport and Logistics, Mary Vayou - MSc Coordinator of the e-freight Project, Fabrizio Gandino - Head of Institutional Affairs CEVA Logistics Holding Italia, Carlos Jahn - Director of the Fraunhofer-Center for Maritime Logistics and Services in Hamburg, Riccardo Sciolti - CEO of Italia Logistica s.r.l. Infine sono state presentate alcune Best practices moderate da Massimiliano Schiraldi, Assistant Professor of Operations Management at "Tor Vergata" University of Rome, con interventi di Federico Oneto - General Secretary of Freight Leaders Council Plus, Roberto Zollo - CEO of TRS and associate of CTS RELOADER, Marina Melissari - CEO of SGL Logistica srl and General Secretary of RELOADER Italia, Alvise Di Canossa - Chairman of Arterìa, Andrew Forsythe - Managing Director of RediRack UK, Damiano Frosi - Researcher of the Observatory on Contract Logistics at Politecnico di Milano. L’evento è stato affiancato per tutta la sua durata da Rome Lowe, un’esposizione di logistica alla sua prima edizione, che ha visto tra gli espositori, Intergroup, Magazzini Generali Doganali di Turbigo, Magazzini Generali Doganali di Vercelli, Magazzini Generali Raccordati di Cesena, Solacem, Terminal Intermodale di Trieste Fernetti.

L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA CONSULTA
All’apertura dei lavori dell’IFWLA al Palazzo dei Congressi di Roma, è intervenuto Bartolomeo Giachino, Presidente della Consulta nazionale dell'autotrasporto e della logistica e della Commissione di elaborazione del il Piano nazionale della logistica. Nel corso del suo intervento, Giachino ha sottolineato alla platea internazionale che ha a differenza di altri paesi europei come Germania e Olanda, cresciuti negli ultimi 10 anni grazie ad una logistica efficiente che ha reso competitivo il loro sistema economico, l’Italia sconta un’inefficienza logistica valutata intorno ai 40 miliardi di euro, che ora e' interesse nazionale recuperare anche attraverso la realizzazione dei corridoi europei, previsti dalla decisione della C.E. del 19.10.11. Intanto, per migliorare l’esistente rendendolo efficiente, il Comitato esecutivo della Consulta dell'autotrasporto e della logistica ha esaminato in due incontri le proposte degli esperti del Comitato scientifico, che, come prevede la direttiva Passera, dopo l’esame nella Assemblea della Consulta, verranno presentate nei prossimi giorni al Governo. Le proposte riguardano in particolare il miglioramento dello Sportello unico doganale, la distribuzione urbana delle merci ed il passaggio dal franco fabbrica al franco destino delle esportazioni italiane. gv
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