14/04/2014

SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA, CONSEGNATI LOTTO 1 E LOTTO 2

I lavori della Superstrada Pedemontana Veneta consegnati venerdi 11 aprile riguardano il tratto che va dalla A4 all’A31 Valdastico (Lotto 1) e il completamento del Lotto 2, la parte centrale dell’opera, dove vi sono due tratti in via di avanzata realizzazione, dalla A 31 a San Zenone degli Ezzelini.
Il Lotto 1 si articola interamente nella provincia di Vicenza e interessa il territorio dei Comuni di Brendola, Montecchio Maggiore, Trissino, Castelgomberto, Brogliano, Cornedo Vicentino, Malo, Villaverla e Thiene. La lunghezza complessiva di questa tratta è di 28,157 km, dei quali 22,252 (79,03 per cento) in trincea, gallerie naturali e artificiali, e 5,905 km in rilevato, viadotto o ponte (20,97 per cento).
Nell’ambito dei lavori è prevista la realizzazione di viabilità di collegamento della finestra prevista quale galleria di servizio ed emergenza con sbocco il località Valluga, nel Comune di Malo, e la Strada Provinciale n, 46 Schio – Vicenza. Il tracciato è di nuova realizzazione tra l’innesto sull’asta dell’A4 inizio Lotto sino alla Strada Regionale n. 11 “Padana Superiore", mentre da qui utilizza il tratto di variante alla Strada Provinciale n. 46, realizzata a suo tempo dall’ANAS, fino alla progressiva km 0+217, per svilupparsi successivamente fino a fine lotto interamente su nuovo tracciato. In questo tratto, oltre al’adeguamento della sede stradale esistente, saranno realizzate complanari a doppia corsia  con svincolo di raccordo sulla viabilità esistente. Le complanari  si svilupperanno fino a raccordarsi con lo svincolo di interconnessione tra la S. P. n. 248 e la stessa Pedemontana. L’asse di quest’ultima si sviluppa sino all’altezza dell’imbocco sud della galleria Malo. L’asse stradale ha direzione parallela al corso dell’Agno e presenta un tratto di galleria naturale (galleria Sant’Urbano), preceduta da due brevi tratti in artificiale, della lunghezza di 1605 metri. Nel suo sviluppo interseca il torrente Poscola in tre sezioni, delle quali due con superamento sotto il piano di scorrimento delle acque. La sede dell’adiacente S. R. n. 248 viene intersecata in tre punti e sempre sottopassata, con la realizzazione di gallerie artificiali, mantenendo praticamente inalterata la quota dell’asse stradale esistente. In questo tratto, il tracciato si presenta prevalentemente in trincea o in galleria.
Dopo l’attraversamento della zona industriale di Castelgomberto, il tracciato si inserisce in galleria nei pressi della zona SIC “Area umida della Poscola". La galleria naturale “Malo", della lunghezza di 5.810 metri, è preceduta da due tratti artificiali, di 100 metri dal lato Castelgomberto e di 321 metri dal lato Malo. E’ prevista la realizzazione di una galleria di emergenza di 605 metri, con sbocco nel territorio di Malo, località Vallugana, e la costruzione di bretella di raccordo con la S. P. n. 46 attraverso i territori di Malo e Isola Vicentina.  Il tracciato prosegue quindi in terreno sufficientemente libero ed interessato da cave di argilla dismesse (a tutt’oggi non ancora ambientalmente recuperate) e, superato il Timonchio, sottopassa il Rostone lambendo successivamente con un tratto in trincea, l’abitato di Villaverla. Nell’ambito dell’esecuzione dei lavori si prevede l’utilizzo di cave di argilla dismesse come deposito di materiali provenienti da scavi e non riutilizzabili. Il tracciato termina a ridosso del tracciato della A31 “Valdastico", con la galleria artificiale “San Simeone II).

Il commento del governatore del Veneto

“Quest’opera va avanti, serve al Veneto, alla sua economia, alla sicurezza di comunità oggi penalizzate da carenza di infrastrutture – ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – è finanziata per 2 miliardi 130 milioni di euro e, se volessimo fare un referendum, è voluta a gran forza dai veneti. E’ una sorta di passante Est – Ovest a nord della pianura che serve un territorio prezioso e produttivo, che consentirà, giusto per fare un esempio, di collegare Treviso con Bassano del Grappa in una ventina di minuti anziché l’ora e mezzo che ci si impiega ora. Significa anche, non bisogna mai dimenticarlo, mettere in sicurezza una viabilità tristemente famosa a livello nazionale per i morti sulle strade". Quanto alle contestazioni che anche oggi si sono fatte sentire, il presidente del Veneto ha ricordato che “se qualcuno non la condivide è da rispettare, come sono da rispettare tutte le idee, e magari si può far tesoro di proposte migliorative, ma è assurdo vivere di contrapposizioni".

Superstrada in sintesi
Con i suoi 94,50 chilometri di tracciato, l'infrastruttura congiungerà l’area vicentina a quella trevigiana, interessando in particolare l’ambito territoriale della valle dell’Agno, tra Montecchio Maggiore e Castelgomberto, e della zona pedemontana veneta, tra Malo e Bassano del Grappa in provincia di Vicenza e tra S. Zenone degli Ezzelini, Montebelluna e Spresiano in provincia di Treviso. Nel territorio interessato dall’opera ricadono 36 comuni: 22 nella provincia di Vicenza e 14 nella provincia di Treviso. Lungo il tracciato sono previsti 16 caselli: Montecchio, Montecchio – Arzignano, Castelgomberto – Cornedo, Malo, Valdastico interconnessione A31, Breganze, Mason – Pianezze – Marostica, Bassano Ovest, Bassano Est, Loria – Mussolente, Riese – San Zenone degli Ezzelini, Montebelluna Ovest – Altivole, Montebelluna Est – Volpago, Povegliano, Spresiano – Villorba, Barriera A27.
Intercettata da tre autostrade (l’A4, A31 e l’A27) e da una fitta rete fluviale tra cui il torrente Astico ed il fiume Brenta, la SPV alterna tratti in rilevato (circa 26,50 km) a tratti in trincea (circa 51km). L’intero tracciato è composto da 33 gallerie artificiali, per un totale di circa 9,5 km, e dalle 2 gallerie naturali di Castelgomberto e di S. Urbano, della lunghezza complessiva di 7,5 km circa.
L’opera realizzata in project financing dall’ATI “Consorzio Stabile S.I.S. Scpa – Itinere Infraestructuras S.A.", avrà un costo di circa 2,13 miliardi di euro.
Per gli abitanti di 70 comuni interessati direttamente o indirettamente dall’opera, è prevista un’esenzione dal pedaggio, a partire dal casello più vicino al comune di residenza, per 21 chilometri in entrambe le direzioni. L’esenzione sarà al 100 per cento per i primi dodici anni dall’entrata in esercizio della Superstrada Pedemontana Veneta; al 50 per cento a partire dal tredicesimo anno e al 25 per cento dal diciassettesimo anno. Si inizierà a pagare interamente il pedaggio solo dal ventunesimo anno. Con una decisione successiva è stato anche previsto il pedaggio gratuito per pensionati e studenti universitari.
Per permettere la realizzazione dell’opera si è resa necessaria l’occupazione definitiva di aree di proprietà privata ricadenti nei comuni sopra citati per un’estensione complessiva di 8.535.220 metri quadrati circa. A queste superfici si aggiungono aree da acquisire in occupazione temporanea, per una estensione complessiva pari a 584.466 metri quadrati. Gli espropri avvengono sulla base di un accordo siglato con le organizzazioni professionali agricole che compensa danni diretti e indiretti e prevede il pagamento anticipato di buona parte del prezzo fissato con la firma di un accordo bonario
Tra le aree interessate all’esproprio ricadono anche quelle su cui sorgono fabbricati rurali, residenziali, depositi, magazzini, stazioni di servizio, laboratori artigianali, che devono essere demoliti in quanto investiti direttamente dalla sagoma stradale in progetto. Il progetto definitivo prevede in complesso la demolizione di 42 edifici di vario tipo così suddivisi: 3 fabbricati rurali, 15 edifici residenziali, 13 depositi, 4 stazioni di servizio, 1 serra, 1 fienile, 1 laboratorio artigianale, 1 cabina Enel, 1 manutenzione tecnologica, 1 fabbricato tecnologico, 1 tettoia. E’ previsto il pedaggio gratuito per i residenti. A fronte di questo, la Superstrada Pedemontana Veneta ha l’obiettivo di riordinare e riorganizzazione l’intero sistema viario del territorio di riferimento. Il riordino comporterà tra l’altro il sostanziale e significativo miglioramento dei livelli complessivi di qualità e di sicurezza, in funzione delle esigenze della mobilità e dello sviluppo a livello locale. Ma, più in generale, l’opera porterà a modifiche migliorative sostanziali all’assetto del complesso della mobilità stessa nell’intero Nord -Est.



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