
Crediamo vada ascritto grande merito alla lungimiranza della Libera Università Carlo Cattaneo LIUC di Castellanza per la realizzazione del report “Radar IA, l’evoluzione e l’applicazione delle soluzioni di Intelligenza Artificiale nel mondo della logistica e della supply chain”, presentato recentemente nel corso del convegno “Intelligenza artificiale & Logistica: il futuro è già qui” davanti a un platea foltissima e interessata, convenuta per l’occasione nella sede dell’ateneo.
L’importanza della realizzazione è acclarata dal fatto che si è trattato - sicuramente per la prima volta nel nostro Paese - di un lavoro approfondito e circostanziato completamente dedicato all’Ia, argomento che riveste enorme attenzione per ogni istanza riferita a una sua possibile applicazione, e capace finalmente di tracciare “lo stato dell’arte” del nostro settore davanti a una questione del tutto innovativa e rivoluzionaria, rispetto alla quale il mondo della logistica sta faticosamente cercando di coglierne i giusti contorni, le prospettive connesse e le possibilità di applicazione nell’immediato, nel prossimo e nel futuro ancora molto al di là dal venire.
Solo per citare alcuni dei dati emersi dal report, basti sapere che soltanto poco più di un terzo del totale delle aziende del settore intervistate - circa 600 - è riuscita a raggiungere la sufficienza in termini di “maturità digitale”, che solo il 30% di chi ha risposto ha dichiarato di adottare qualche forma di intelligenza artificiale all’interno dei propri sistemi nel settore logistico, e che le applicazioni nell’ambito del supply chain planning sono le più diffuse (il 22%). Ancora, è la dimensione aziendale ad incidere significativamente sull’adozione dell’Ia, toccando il 33% di quelle che vantano un fatturato di oltre 50 milioni di euro, mentre riguarda solo il 21% delle PMI, dato che evidenzia un gap allarmante in termini di prospettiva complessiva del nostro comparto.
Siamo fermamente convinti che tutti noi abbiamo il dovere di “essere sul pezzo” e di assimilare al massimo quello che l’intelligenza artificiale ci può fornire in ogni ambito del nostro agire settoriale altrimenti il rischio è quello di finirne travolti, circostanza che storicamente non fa parte del nostro DNA professionale, in ogni ambito sia impegnato.
di Jean François Daher
Direttore di Euromerci
e Segretario Generale di Assologistica