21/10/2011

A Donatella Rampinelli, Presidente di Assologistica Cultura e Formazione

Il 2011 volge al termine: può tracciare un breve bilancio dell’attività svolta dall’associazione da lei presieduta?
E’ stato un anno abbastanza complesso e caratterizzato da una forte incertezza economica. Ciò ha inciso sui costi del trasporto e ha fortemente influenzato la scelta e l’indirizzo delle attività dell’Associazione, che ha seguito in presa diretta l’evoluzione della normativa sul trasporto, lavorando in sintonia e coerenza coi propri associati. E proprio per questo i corsi che abbiamo tenuto sul contratto di trasporto hanno riscosso un grandissimo interesse. Ricordo inoltre l’iniziativa della scorsa primavera (l’”IT Logistic Forum”) studiata per dare visibilità agli strumenti tecnologici in grado di migliorare le performance logistiche e l’individuazione e lo sviluppo di nuovi corsi improntati all’aggiornamento dei nostri iscritti in tempo quasi reale. Questo sforzo si sta concretizzando ora con nuovissime proposte e nuovi docenti selezionati per rispondere a queste necessità.

Crisi economica e investimenti in cultura e formazione non sono mai andati d’accordo; è così anche in questo difficile momento per il nostro Paese?
Credo che la logistica sia uno dei settori che soffre di più e ciò comporta sacrifici a più livelli. Abbiamo quindi ridotto molto la nostra offerta di eventi di carattere più spettacolare e accorciato molto i tempi dei nostri workshop: ciò ha ridotto i costi e ha facilitato la risposta positiva dei nostri associati. Stiamo cercando sedi gratuite e supporto da parte delle Università che collaborano con noi per poter comunque sviluppare temi di interesse che solo chi ha tra i propri associati i professionisti e le aziende che abbiamo noi può permettersi di sviluppare, a dispetto delle molte iniziative commerciali che stanno cercando di appropriarsi dei nostri temi per allargare la loro proposta formativa. Il momento è difficile, ma non ci mancano idee e competenze per proseguire nel nostro intento di sviluppare le conoscenze logistiche e di dare un contributo a livello nazionale di rilievo ed efficacia.

I vostri corsi hanno un taglio sia operativo che più di tipo “culturale”; quali registrano maggior successo e perché?
La crisi incide sicuramente sulla possibilità di accedere a sponsorizzazioni e contributi che ci permetterebbero di offrire a titolo gratuito corsi di taglio più “ strategico “ e meno operativo. Tuttavia, soprattutto i corsi nuovi, ma anche la riedizione di corsi tecnici e di aggiornamento, hanno ottenuto un’ottima risposta di partecipazione e hanno avuto un alto livello manageriale di iscritti. E’ evidente il motivo: la presenza fisica in azienda in momenti difficili si fa più necessaria, uscire dall’ufficio è sicuramente “time consuming” e quindi se lo faccio devo portarmi a casa dei vantaggi obiettivi e pratici e i nostri corsi di taglio specialistico vanno soprattutto in questa direzione.

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